Rifiuti italiani e multe europee
L'Italia, con le sue 218 discariche illegali e 5 invasi senza pini di riassetto, rischia nuove pesantissime multe dall'Europa
Sono 218 le discariche di rifiuti illegali e 5 gli invasi senza piani di riassetto ancora aperti con il concreto rischio di pesanti sanzioni dall’Europa.
Ecco gli impietosi dati sulla situazione rifiuti italiana (parecchi riguardano la Sicilia) in possesso degli uffici di Bruxelles, che potrebbero portare a nuove possibili sanzioni europee, proprio durante il semestre europeo italiano.
Per capire come intende muoversi il governo per evitare una nuova condanna dalla Corte di Giustizia europea, la deputata palermitana Claudia Mannino, membro della commissione Ambiente di Montecitorio, ha presentato una interpellanza urgente alla Camera per capire "quali iniziative straordinarie e urgenti intenda adottare l’esecutivo per giungere, il più rapidamente possibile, alla rimozione di tutte le inottemperanze giuridiche che sono causa della condanna inflitta al nostro paese nell'aprile del 2007, in considerazione del fatto che il permanere delle stesse situazioni è all'origine di una probabile seconda condanna, da parte della Corte Europea".
"Sul nostro Paese - afferma la Mannino - insistono 116 procedure di infrazione. Alcune di queste, proprio durante il semestre europeo, potrebbero arrivare per la seconda volta a sentenza con conseguenze economiche rilevanti per tutti i cittadini. Eppure per ottemperare agli obblighi prescritti dalle direttive europee, abbiamo avuto a disposizione moltissimo tempo. Basti pensare che sono passati ben undici anni da quando la Commissione europea ha aperto la procedura di infrazione 2003_2077 riguardante le discariche abusive. Sono trascorsi sette anni da quando la Corte di Giustizia europea, sullo stesso provvedimento, ha condannato l’Italia per non aver ottemperato agli obblighi previsti da alcuni articoli delle direttive 75/442/CEE, 91/689/CEE e 1999/31/CE concernenti i rifiuti, quelli pericolosi e la gestione delle discariche. Ebbene, nonostante l’Italia abbia avuto tutto questo tempo per mettersi in regola, secondo Bruxelles esisterebbero nel territorio italiano ancora almeno 218 discariche illegali di rifiuti dislocate in tutte le regioni italiane, 24 solo in Sicilia, e 5 invasi che, nonostante i relativi piani di riassetto non siano stati presentati o approvati, non sono stati chiusi dall’autorità competente. Tant’è che il 16 aprile 2013, la Commissione europea ha presentato un nuovo ricorso contro l’Italia, chiedendo alla Corte di ordinare al nostro Paese di pagare una penalità giornaliera di 256.819 euro per violazione delle direttive ignorate, dal giorno in cui sarà pronunciata la sentenza fino a quello dell'esecuzione, oltre a una somma forfettaria di 28.089 euro al giorno per il numero di giorni di persistenza dell'infrazione a partire dal 26 aprile 2007 al giorno della pronuncia della nuova sentenza".
Il 3 giugno scorso si è svolta intanto la prima udienza, mentre l 'avvocato generale della Corte presenterà le sue conclusioni sulla causa per l'inadempienza sulla gestione dei rifiuti il prossimo 4 settembre.
"Ormai - conclude Claudia Mannino - i tempi sono strettissimi, quindi è quanto mai urgente che il Governo intervenga al fine di evitare delle multe pesantissime che, in un modo o nell’altro, dovranno pagare tutti gli ignari cittadini".