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RiFormazione

Lo sconvolgimento immediato nella Formazione siciliana, voluto dal presidente Crocetta, non piace ai sindacati

24 gennaio 2013

AGGIORNAMENTO - Dopo il maxi trasferimento di 60 dipendenti dell'assessorato alla Formazione disposto dal governatore Rosario Crocetta, ecco il maxi censimento degli operatori della formazione professionale. La Regione ha ordinato a tutti gli enti di aggiornare i dati dei lavoratori inseriti nell'elenco unico del personale della formazione, oltre 7 mila persone. Dovranno farlo entro e non oltre tre giorni lavorativi dalla firma del provvedimento, diramato ieri dal dirigente generale del dipartimento formazione, Anna Maria Corsello, e firmato anche da Michele Lacagnina, uno dei sette dirigenti trasferiti da Crocetta ad altro incarico.
Dunque, il governo si aspetta di trovare già lunedì tutti i dati aggiornati del personale della formazione. Gli enti inadempienti incorreranno nelle sanzioni previste dal decreto in materia di revoca dell'accreditamento. L'aggiornamento dovrà riguardare, oltre che la condizione lavorativa, anche i dati personali e professionali di ogni singolo lavoratore.

Quello successo ieri nella Formazione siciliana è stata una vera e propria rivoluzione. Per alcuni, un vero e proprio terremoto. Infatti, con un provvedimento immediato, il governatore, Rosario Crocetta, ha "azzerato" gli uffici dell'assessorato dopo gli scandali e le inchieste giudiziarie che coinvolgono alcuni funzionari della Regione accusati di avere trasferito nei propri conti correnti fondi pubblici destinati agli enti. I magistrati stanno indagando anche su alcuni enti di formazione che avrebbero utilizzato per altri scopi le risorse per pagare i corsisti.
Sessanta persone, 53 funzionari e sette dirigenti, sono stati trasferiti ad altri incarichi in una maxi-rotazione che non ha precedenti
e che ha subito suscitato polemiche tra i sindacati autonomi, in particolare Cobas/Codir e Sadirs, che rappresentano il maggior numero dei 18 mila dipendenti regionali.
Il personale coinvolto ha appreso dei trasferimenti ieri mattina mentre era al lavoro. In assessorato è subito esploso il panico. In massa i dipendenti hanno chiesto chiarimenti al dirigente generale e all'ufficio di gabinetto dell'assessore Nelli Scilabra, che si trovava a Roma per impegni istituzionali. Per alcune ore funzionari e dirigenti sono rimasti nei loro uffici, nell'imbarazzo generale. È intervenuta anche la polizia. Gli agenti hanno riportato la calma e alcuni dipendenti hanno quindi lasciato il proprio posto, mentre un gruppo di dirigenti è rimasto in sede pretendendo un provvedimento scritto prima di andar via.

"Con questo atto si mette fine ad una gestione consolidata, nel settore formazione che ha coinvolto l'assessorato, in questi anni, in una serie infinita di scandali", ha detto il presidente Crocetta che ha parlato di "un nuovo percorso che dovrà garantire tutti i dipendenti dei vari enti di formazione, ma escluderà dalla formazione gli enti che non sono in regola con le informative antimafia, che non pagano i dipendenti e che non svolgono correttamente i corsi".
Nei giorni scorsi, l'assessore Scilabra ha presentato anche una denuncia alla Procura di Agrigento per presunte infiltrazioni mafiose in un ente di formazione. E il governo ha già depositato all'Assemblea regionale siciliana un disegno di legge sulle incompatibilità per fermare il fenomeno delle parentele politiche proprio negli enti in alcuni casi trasformati in bacini elettorali. "Abbiamo chiesto con un provvedimento ad hoc ai dipendenti regionali di comunicare se hanno parenti nei consigli di amministrazione degli enti professionali, solo in dieci hanno risposto e questo non è possibile", ha affermato Crocetta.

In attesa della riorganizzazione degli uffici, che verrà fatta in settimana, i dirigenti rimasti si occuperanno ad interim del lavoro dei colleghi trasferiti. Mentre il lavoro di controllo e di contabilità effettuato dai funzionari che vanno via, sarà svolto dai circa 65 sportelli decentrati che si occupano di lavoro e formazione nelle province. "Ringrazio i dipendenti per avere rispettato le disposizioni", ha detto Crocetta, che ha precisato: "Non è un provvedimento punitivo ma una rotazione prevista dalla legge, e non essendo provvedimenti individuali, non si può certo dire che siano di tipo intimidatorio e discriminatorio". 
Ma i sindacati sono sul piede di guerra. "Sessanta ignari dipendenti regionali che, in massima parte, non hanno mai avuto nulla a che vedere con la Formazione professionale, hanno appreso dalla stampa che saranno trasferiti d'imperio dal presidente della Regione e dall'assessore alla Formazione. Tra questi, anche 6 dirigenti che, da sempre, hanno avuto incarichi soltanto nella Pubblica istruzione e una soltanto proveniente dalla Formazione, settore di cui non si occupata da almeno 10 anni". Queste le parole dei segretari generali del Cobas-Codir e Sadirs, Minio, Matranga e Pantano.

"Stupiscono le dichiarazioni di Crocetta - hanno aggiunto i tre segretari generali -, anche perché nessun rappresentante del governo, evidentemente, ha sentito la necessità di consultare il segretario generale della Regione che conosce molto bene la reale provenienza e le reali competenze dei dipendenti colpiti da questo provvedimento, per i propri trascorsi di dirigente generale al ramo". "Fra l'altro - hanno continuato - per questi provvedimenti di trasferimento (che sembrerebbero non colpire coloro che sono stati destinatari di provvedimenti giudiziari) non sono state rispettate le procedure previste dalla legge, ovvero la preventiva concertazione con le organizzazioni sindacali". "Se il governo - hanno concluso Minio, Matranga e Pantano - non dovesse recedere da tale iniziativa che colpisce nel mucchio tanti onesti lavoratori regionali, il Cobas-Codir e il Sadirs, proclamando le stato di agitazione, preannunciano azioni di lotta che sfocerebbero sicuramente anche nello sciopero generale".

[Informazioni tratte da ANSA, GdS.it, Adnkronos/Ign, AGI]

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24 gennaio 2013
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