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Rinvio a giudizio per i fratelli Lombardo

La Procura di Catania ha depositato la richiesta di rinvio a giudizio per Raffaele e Angelo Lombardo

06 aprile 2012

AGGIORNAMENTO
"Mi dimetterò un minuto prima che il giudice decida su rinvio a giudizio o archiviazione. Anche se deciderò a chiedere il rito abbreviato mi dimetterò un minuto prima del pronunciamento dei giudici. I tempi? Credo che non ci sia alcuno che possa prevederli''. Lo dice il governatore della Sicilia Raffaele Lombardo rispondendo sulla sua vicenda giudiziaria. La Procura di Catania ha chiesto il rinvio a giudizio per concorso esterno in associazione mafiosa dopo che il gip ha stabilito l'imputazione coatta.
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Ieri, giovedì 5 aprile, la Procura di Catania ha depositato la richiesta di rinvio a giudizio per concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio con l'aggravante mafiosa del presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, e di suo fratello Angelo, deputato nazionale del Mpa. La richiesta fa seguito alla decisione del Gip Luigi Barone di non accogliere l'archiviazione proposta dalla Procura per i fratelli Lombardo e di disporre l'imputazione coatta per i due esponenti politici.
Il fascicolo non è stato ancora assegnato a un Gip, né è stata fissata la data dell'udienza preliminare. La data slitterà di alcune settimane perchè il Gip dovrà essere diverso dal giudice Barone, che sulla vicenda si è già espresso, e dovrà avere il tempo di studiare le migliaia di pagine degli atti confluiti nel fascicolo.
L'inchiesta è uno stralcio dell'operazione "Iblis" (il nome del Diavolo in arabo,ndr) scattata il 3 novembre del 2010 con decine di arresti tra esponenti di spicco della mafia di Catania, imprenditori e uomini politici.
Quella svelata dalle indagini di carabinieri del Ros è una Cosa nostra moderna, che si insinua negli appalti e si fa imprenditrice. E per questo avrebbe cercato di avvicinare, anche tramite un 'colletto bianco' come il geometra Michele Barbagallo, i vertici del Mpa: Raffaele e Angelo Lombardo.

Indagati per concorso esterno la loro posizione crea una diversificazione di vedute nella Procura tra chi chiede il rinvio a giudizio dei fratelli Lombardo e chi, invece, lo stralcio del fascicolo. E' questa linea che passa, forte della sentenza della Cassazione su Calogero Mannino. Il capo d'imputazione è derubricato in reato elettorale e comincia un processo davanti al Tribunale monocratico. Allo stesso tempo la Procura chiede l'archiviazione del fascicolo per concorso esterno, ma il Gip Barone fissa un'udienza camerale e dispone l'imputazione coatta, spiegando in 60 pagine di motivazioni, che ci sono elementi di valutazione da affidare a un Gip per la richiesta di rinvio a giudizio.
In particolare, il Gip ritiene sia da escludere che per 10 anni Cosa nostra abbia investito su un partito, il Mpa, sul suo leader e su suo fratello, accettando, dopo ogni competizione, di ricevere nulla in cambio e continuando a stipulare ancora accordi nelle successive elezioni. "Gli elementi sin qui esaminati e le relative considerazioni svolte - conclude il Gip Luigi Barone - offrono, dunque, a questo decidente, un ulteriore elemento indiziario, che indubbiamente dovrà essere approfondito nel corso dell'istruttoria dibattimentale, ma che presenta, allo stato, una pregnanza tale da non consentire, 'ex se', l'archiviazione del procedimento".

Raffaele Lombardo ha affidato al suo blog l'autodifesa. "Prima o poi avrò il tempo di difendermi, e non c'è migliore difensore di se stesso", ha scritto il presidente della Regione Siciliana. "Viene la nausea - ha aggiunto - a sentire gentaglia da strapazzo e farabutti, ai quali non ho mai dato confidenza, dire sciocchezze di dimensioni mondiali che vengono prese da qualcuno come oro colato; qualcuno che magari ha svolto il ruolo di sanguisuga insaziabile nei miei confronti e adesso le amplifica attraverso la stampa. Questa gente dice falsità, calunnie e diffamazioni e io li perseguirò e la magistratura dovrà condannarli". "Leggo - ha proseguito Lombardo nel suo post - nei provvedimenti, dettagliatamente indicati, i favori: assunzioni, concessioni, autorizzazioni, appalti. Bello a dirlo; ma chi svolge il ruolo di verifica della verità delle cose un minimo di pezza d'appoggio credo lo debba trovare. E non ne troveranno nemmeno una ad iniziativa di una persona come me che pure è presidente della Regione ed è stato presidente della Provincia e vicesindaco del Comune di Catania con delega a lavori pubblici, protezione civile ecc. Dove sono questi favori e queste cortesie? Mai. Replicheremo e smonteremo una ad una queste falsità e porcherie". "E' bene - conclude Lombardo - che la magistratura verifichi se c'è stato un patron politico o politico mafioso di questa ditta che pare abbia fatto il parcheggio sotto il tribunale di Palermo, dighe e altro. E vedi caso - per questo parlo di sponsor politici - è una ditta che era nel gioco dei termovalorizzatori, quel gioco che ho l'onore, insieme ad altri, di aver fatto saltare e cancellato. E' tutto un castello di carte che non sarà difficile far saltare e smontare una ad una".

Adesso, comunque, c'è da vedere se Raffaele Lombardo manterrà quanto promesso nei giorni scorsi, quando, all'indomani della notizia dell'imputazione coatta, ha detto: "Se dovesse esserci un rinvio a giudizio mi dimetto. Oggi c'è stata una ordinanza e non un rinvio. Nel caso dovessi essere rinviato a giudizio non sottoporrò la regione al fango di un processo".
Dunque, dimissioni pilotate, per restare in sella fino all'estate e votare poi in autunno? Intanto, Lombardo sembra cercare un sostegno dell'Ars per gestire questa chiara fase di transizione. Nel frattempo prende in mano le redini del bilancio e della Finanziaria per evitare colpi scena nella ripresa delle trattative a Palazzo dei Normanni, la prossima settimana, in vista del voto di fine aprile.
Antonello Cracolici, capogruppo del Pd all'Assemblea regionale siciliana e tra i principali sostenitori dell'alleanza con il governatore, apre chiaramente all'ipotesi di tornare alle urne già in autunno, in anticipo di qualche mese rispetto alla scadenza naturale, fissata per l’aprile del 2013. "Io penso che il Pd, insieme a tutte le forze che hanno sostenuto questa esperienza di rottura, abbia il dovere di valutare se siamo nelle condizioni di reggere un ulteriore anno di logoramento e di difficoltà". "C’è da chiedersi - ha spiegato Cracolici - se questa vicenda, che ha pesato non poco in questi due anni di governo e sarei ipocrita a non ammetterlo, non rischi di mettere in discussione la possibilità di vincere le prossime elezioni e quindi se non sia opportuno decidere di andare al voto".
Un possibile scenario d’alleanza confermata tra Pd ed Mpa, "e mi auguro di recuperare in questo schieramento l'Udc e anche altre forze del centrosinistra che attualmente sono fuori dal Parlamento. Ma la mia - assicura l'esponente democratico - è una riflessione personale, non ho ancora parlato con nessuno del Mpa". Una riflessione che nasce "al di là degli aspetti giudiziari", assicura Cracolici che aggiunge: "Dobbiamo decidere politicamente a prescindere da quanto succederà a Catania".

Lombardo ipotizza di andare all'Ars - il 20 o 24 aprile - per la seduta straordinaria sulla sua vicenda giudiziaria: in quella sede - come lui stesso ha anticipato - confermerebbe la volontà di dimettersi in caso di rinvio a giudizio ma illustrerebbe un mini programma di breve periodo per arrivare all'estate. Su questo chiederebbe il sostegno trasversale dell'aula. Sarebbe il modo per pilotare la chiusura della legislatura, fissando il limite temporale dell'autunno, cioè 5 o sei mesi prima della naturale scadenza che è invece aprile 2013. In questo modo il presidente proverebbe a sganciare le proprie dimissioni dalla vicenda giudiziaria e gestirebbe la formazione delle coalizioni e delle candidature per le successive elezioni. Inoltre offrirebbe ai deputati uscenti la possibilità di tornare a votare con in palio 90 seggi invece di 70, visto che la riforma che riduce gli scranni - già approvata all’Ars - non sarebbe ratificata in tempo a Roma. Infine, Lombardo farebbe delle elezioni regionali un test cruciale in vista delle Politiche che arriverebbero proprio nell’aprile successivo.

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, Italpress - Corriere del Mezzogiorno, GdS.it]

- Prima o poi avrò il tempo di difendermi (Guidasicilia.it, 05/04/12)

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06 aprile 2012
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