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Ripartono i pattugliamenti anti-immigrazione "Nautilus III"

Al via nel Canale di Sicilia la missione europea di controllo delle frontiere

21 maggio 2008

E' partita in questi giorni nelle acque del Canale di Sicilia la missione europea di pattugliamento anti-immigrazione "Nautilus III". La missione durerà sei mesi, e vi partecipano Malta, Italia, Francia e Germania.
L'annuncio, come si legge in una nota del Ministero del Lavoro, Salute e Politiche Sociali, arriva da Varsavia, dove ha sede l'agenzia europea per il controllo delle frontiere esterne "Frontex". La missione sarebbe dovuta partire già dallo scorso 22 aprile, ma gli Stati partecipanti non riuscivano a trovare un accordo su chi dovesse prendersi carico dei migranti salvati nelle acque di ricerca e soccorso di competenza libica: alla fine è stato deciso che i migranti salvati nelle acque di ricerca e soccorso libiche saranno portati in Libia.

Tuttavia, secondo l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) dalla Libia arrivano non solo migranti, ma anche rifugiati. La Libia non ha mai firmato la Convenzione di Ginevra dell'Onu sui rifugiati ed è accusata da Amnesty International, Human Rights Watch e Fortress Europe di gravi violazioni dei diritti dei migranti e rifugiati arrestati e deportati dal Paese in condizioni inumane e degradanti.
Il diritto marittimo internazionale, in caso di soccorso in mare, impone di portare "nel più vicino porto sicuro" i naufraghi, in base alle convenzioni Sar e Solas. "Nautilus III" rispetterà queste norme, dal momento che i migranti intercettati nelle acque Sar italiane e maltesi saranno portati a Lampedusa e Malta. Non saranno invece rispettate la Carta europea dei diritti umani, che vieta le deportazioni collettive, la Convenzione internazionale contro la tortura, che vieta la riammissione in un Paese terzo di un cittadino che vi rischi la tortura, e la Convenzione dell'Onu sui rifugiati, che vieta il rimpatrio di rifugiati.

Sui rischi del respingimento dei rifugiati si è espresso anche Christopher Hein, direttore del Consiglio Italiano per i Rifugiati (CIR). "Immigrati e richiedenti asilo - ha detto - sbarcano insieme. Così si rischia di respingere tutti".
Critiche arrivano anche dall'European Council on Refugees and Exiled. "Frontex - dice - deve dimostrare esplicitamente in che modo le proprie attività rispettino gli obblighi di non respingimento dei rifugiati a cui sono sottoposti gli Stati membri".

Fonte: Agenzia Internazionale Stampa Estero

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21 maggio 2008
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