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Ritirato il decreto sulla pesca del novellame

Il Governo nazionale ha bloccato il provvedimento della Regione siciliana che sfidava i dettami europei

19 febbraio 2013

Il decreto della Regione Siciliana che prolungava dall’11 febbraio per 40 giorni la pesca del novellame - che il regolamento europeo sulla pesca nel Mediterraneo del 2010 aveva dichiarato non consentita e perciò fuorilegge - è stato revocato.
Una revoca che crea delusione tra i pescatori siciliani, per i quali la pesca della cosiddetta neonata rappresenta una voce economica rilevante, oltreché una tradizione locale legata al periodo dell’anno.
E’ stato il Governo nazionale a bloccare il provvedimento della Regione con cui l’assessore alle Politiche agricole e della Pesca, Dario Cartabellotta, aveva dato il via libera ai pescatori per la pesca di neonata di acciuga e rossetto. Il Governo - però - in applicazione della normativa europea 2010 sulla pesca nel Mediterraneo ha bloccato la cattura del novellame, ordinando alle Capitanerie di Porto di sanzionare la pesca di tali varietà.

L’assessore Cartabellotta ne aveva autorizzato la pesca in Sicilia nei giorni scorsi. Sulla decisione dell’assessore erano piovute le critiche degli ambientalisti. A quel punto il Governo nazionale ha intimato a quello regionale la revoca del decreto che autorizza la pesca del novellame in una area del canale di Sicilia e in particolare nella fascia del Palermitano. Si è così acceso uno scontro istituzionale. Il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, ha definito l’intervento del governo "singolare se si considera che il piano di gestione nazionale presentato a Bruxelles non ha inglobato la proposta presentata dal Governo Siciliano perfettamente conforme al regolamento comunitario in materia". Il Presidente della Regione "venne a conoscenza che il Commissario Europeo aveva autorizzato la pesca del novellame in alcune aree nel nord Italia, ma non in Sicilia - ha informato lo stesso Crocetta -. Appare veramente singolare alla Giunta di Governo che il Governo Monti si sia allineato alla scelta già fatta dal precedente Governo Berlusconi, ignorando completamente la situazione in cui versa il comparto pesca in Sicilia".

Lega Pesca però non intende gettare la spugna per tutelare i pescatori "nel pieno rispetto delle regole e senza lasciare alcuna strada intentata", come sottolinea in una nota il presidente di Legacoop Pesca Sicilia, Pino Gullo, "mettendo a disposizione l’esperienza e la competenza delle nostre strutture tecniche e di ricerca specializzate". Lega Pesca si è offerta di affiancare l’assessore Cartabellotta per "predisporre un Piano di gestione per le pesche speciali siciliane per i prossimi anni, intensificando i rapporti con gli Istituti di ricerca, per acquisire i dati sull’andamento delle catture e sulla disponibilità delle risorse complessive, indispensabili per la redazione del Piano di gestione".

- La nunnata della discordia (Guidasicilia.it, 18/02/13)

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19 febbraio 2013
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