Ritorna il sole e la polemica sull'Isola
Dopo i tre giorni di pioggia devastante: in Sicilia la vera calamità si chiama abusivismo edilizio
Dopo tre giorni di pioggia violenta, che hanno portato ieri il Consiglio dei ministri a deliberare lo stato di emergenza (stanziando complessivamente 13 milioni di euro), è tornato a risplendere il sole sulle province della Sicilia orientale seriamente danneggiate dal maltempo.
La notte è trascorsa senza pioggia nel settore orientale dell'isola, e nessuna richiesta di interventi ai centralini dei vigili del fuoco e delle sale operative allestite dal Dipartimento nazionale della Protezione civile.
Nonostante il sole l'allarme maltempo non è ancora finito. Continueranno, infatti, i sopralluoghi nelle zone colpite dal nubifragio, per il ripristino dei collegamenti viari ancora interrotti.
I maggiori disagi sono stati causati nella zona tra Ispica e Rosolini (SR), dove centinaia di auto sono state sommerse dall'acqua, costringendo gli elicotteri dei vigili del fuoco, della marina militare e dei carabinieri a una trentina di salvataggi. A coordinare personalmente gli interventi dalla prefettura di Siracusa è stato il capo del dipartimento della Protezione civile, Guido Bertolaso.
Il responsabile della Protezione Civile ribadisce che l'emergenza nel Siracusano "non è finita", Bertolaso ha rinnovato l'invito ai siracusani "a stare a casa, ma soprattutto a non utilizzare l'auto, se non è strettamente necessario". "I cittadini - ha sottolineato - devono ascoltare i nostri consigli perché ci possono essere situazioni di crisi". Il responsabile della Protezione civile ha messo sotto accusa "le opere idrauliche ridicole e le realizzazioni abusive realizzate dai cittadini". "Durante un sorvolo con l'elicottero dei vigili del fuoco - ha affermato - ho visto case costruite sul greto del fiume. Occorre un piano di messa in sicurezza di tutto il territorio con la collaborazione di tutti perché la protezione civile si fa con la prevenzione".
A Catania, il presidente della Provincia di Catania, Raffaele Lombardo, d'intesa con la prefettura etnea e la Protezione civile regionale, ha disposto l'apertura di uno sportello per la segnalazione dei danni causati dal maltempo di questi giorni. L'attività dello sportello consentirà di fare un primo censimento dei danni, al fine di definire il piano di interventi. Lo sportello funziona già da oggi, presso gli uffici della Protezione civile provinciale, al Centro direzionale Nuovaluce. I numeri telefonici sono 095 7308831/32.
Inoltre, il prefetto di Catania, Alberto di Pace, partecipando ad un incontro con il responsabile del Dipartimento di Protezione Civile Guido Bertolaso, ha tracciato un bilancio del dopo-nubifragio.
Il prefetto di Catania ha poi parlato della situazione idraulica nella Zona Industriale, che ha definito "molto critica" a causa dell'impossibilità di far scaricare l'acqua nei canali. Di Pace ha infine reso noto che i comuni del catanese colpti dal terremoto che 2002 hanno chiesto un proroga dei termini fiscali.
I disagi non sono stati, comunque, solo nel settore orientale della Sicilia, anche a Palermo infatti, sono state numerose le persone incappate in "fiumi" di difficoltà, dove a causa del maltempo e della malmessa rete fognaria gli allagamenti si manifestano solo dopo poche ore di pioggia.