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Ritorneranno i giorni del "bisonte selvaggio"

Autotrasportatori sul piede di guerra: torna lo spettro del blocco dei Tir

08 novembre 2012

La Sicilia e la Calabria rischiano un blocco del traffico merci dal 24 al 28 novembre prossimi per uno sciopero proclamato dall'Aias, l'Associazione imprese autotrasportatori siciliani le cui proteste hanno già più volte paralizzato l'economia nell'isola, e dall'Associazione imprese trasportatori calabresi (Aitc).
L'astensione del lavoro è stata annunciata dal presidente dell'Aias, Giuseppe Richichi, che ha spiegato di avere "proclamato il fermo dei servizi di autotrasporti merci" visto che "sulle questione sollevate" dai 'padroncini' "non sono stati trovati spiragli di dialogo con alcun organo istituzionale".
"Come più volte ribadito - ha osservato Richichi - le problematiche del settore, unite alle difficoltà economiche generali, hanno generato il crac delle nostre attività, costringendo oltre 15 mila imprese alla chiusura o un indebitamento che si protrarrà talmente a lungo da essere lasciato in 'eredità' anche alle prossime generazioni". "Inaccettabili, inoltre, le vertenze sugli incentivi ecobonus - ha aggiunto il leader dell'Aias -, 'boccata d'ossigeno' per le imprese che hanno investito sull'intermodalità, e ai costi minimi di sicurezza, unico mezzo di garanzia a tutela della sicurezza stradale e della regolarità del mercato".

"Siamo pronti a scioperare ad oltranza se le nostre richieste continueranno ad essere ignorate dalle istituzioni", ha detto ancora Richichi, che ha scritto queste in una lettera rivolta alla Commissione di garanzia, al presidente del Consiglio Mario Monti e ai ministri dei Trasporti e dell’Interno, nonché ai presidenti delle Camere.
Secondo il presidente Aias "nel settore dei trasporti mancano le regole e per questo è allo sbando. Non esiste una legge seria sull’antitrust, siamo stritolati dal caro-assicurazioni e subiamo angherie da parte di tutti, committenti compresi". E poi, ha concluso infine con indignazione "siamo stanchi di sentir parlare di infiltrazioni della mafia tra le nostre file. E’ la conseguenza della grande confusione che si è creata durante la protesta dell’inverno scorso. Questa volta non ripeteremo gli errori del passato e ogni categoria sosterrà separatamente le proprie istanze".

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, Corriere del Mezzogiorno - Italpress]

 

 

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08 novembre 2012
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