Ritratti di donne al Festival "A tutto Volume" di Ragusa
"Atlas Feminae" Part. 8, conversazioni sull'opera di videoarte di Eleonora Rossi
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A partire da oggi, venerdì 16 Giugno, si terranno una serie di incontri estivi in cui sarà presentato il volume "Atlans feminae" Part. 8 (il più recente in ordine di tempo) che fa parte del catalogo riassuntivo di tutta la produzione video installativa (2007/2023) dell'artista visiva Eleonora Rossi.
Il primo incontro si tiene a Ragusa per il Festival "A tutto Volume" (tra gli eventi collaterali Extra Volume). Durante l'evento, Eleonora Rossi converserà con il curatore Andrea Guastella in merito a tutto il progetto e nello specifico alle 4 videoinstallazioni contenute nella pubblicazione n. 8 dedicate a Isabella d'Este, Sofonisba Anguissola, Leonora Carrington e Fernanda Wittgens. Le opere saranno proiettate durante la serata.
"A lato di ciò che ho visto, al margine di ciò che ho letto, ho scorto il racconto di qualcosa che credo ci riguardi." - Eleonora Rossi
Il ciclo "Atlans feminae" è un work in progress che intende indagare il tema del ritratto contemporaneo attraverso alcune figure femminili note e meno note della storia che l'artista ha scelto di approfondire per affinità personale, ma che acquistano nell'opera video un valore universale.
Indagando la storia privata e pubblica dei suoi soggetti, Eleonora Rossi ritrova, infatti, in taluni comportamenti un sentire femminile comune che travalica il tempo e lo spazio, e fortemente presente anche nella contemporaneità.
Le prime due video installazioni sono dedicate a Isabella d'Este, nobile, mecenate e raffinata intellettuale rinascimentale e Sofonisba Anguissola, pittrice del tardo Rinascimento.
Le opere si pongono nella tradizione dell'espressione visiva del ritratto per trascendere però la pura formalità e offrire al pubblico una rappresentazione più intima e basata sulle motivazioni, immaginate dall'artista, che al loro tempo hanno spinto le protagoniste a compiere talune scelte di lavoro e di vita.
Ogni video installazione si compone di due inquadrature affiancate in "split screen", una dicotomia entro la quale si esprimono i caratteri delle donne. A questa dicotomia si richiama il titolo dell'opera stessa "Nec spe, nec metu" (Né con speranza, né con timore) tratta da un celebre motto di Isabella d'Este.
Le seconde due video installazioni sono dedicate a Leonora Carrington, artista e scrittrice surrealista e a Fernanda Wittgens, la prima direttrice donna della Pinacoteca di Brera nonché figura chiave dell'ultima ricostruzione postbellica a Milano. Le attrici che interpretano i soggetti delle video installazioni sono persone comuni che condividono con l'artista ciò che il soggetto rappresenta e partecipano attivamente alla realizzazione dell'opera assumendo su di sé quel sentire femminile che le accomuna. Lo scouting è stato perciò realizzato anche in base alla vicinanza intellettuale o emotiva dell'attrice al soggetto.