Ritrovato il corpo del ricercatore russo del Cnr, disperso nell'affondo della nave oceanografica Thetis
Il relitto della Thetis, la nave oceanografica affondata venerdì mattina dopo essere stata speronata dalla portacontainer Msc Eleni battente bandiera panamense, è stato localizzato sabato scorso a cinque miglia a sud est del porto di Mazara del Vallo, adagiato su un fondale di circa quaranta metri.
Subito il nucleo subacqueo della Guardia Costiera ha compiuto le prime ispezione per controllare l'eventuale presenza all'interno dello scafo del corpo di Petr Mikejcik, il ricercatore russo disperso dopo la tragica collisione.
Dopo le prime ispezioni, che non hanno portato a nessun rinvenimento, le ricerche sono continuate per tutta la giornata di ieri, effettuate dai sommozzatori dei vigili del fuoco e dei carabinieri.
Dopo un'altra intera giornata di ricerche ed ispezioni, il corpo di Petr Mikhejchik è stato finalmente localizzato nei nei locali delle cucine della Thetis. Il vano cucine si trova nella zona a sinistra della nave; i subacquei hanno spiegato che l'ingresso è ostruito da suppellettili e altro materiale che ostacolano le operazioni di recupero. In giornata i sommozzatori dei carabinieri e dei vigili del fuoco torneranno a immergersi altre tre volte nel tentativo di estrarre il corpo.
Al momento dell'impatto, il ricercatore russo si trovava con la collega italiana Valeria Maltese nei locali del laboratorio; quasi certamente ha cercato una via di fuga o è stato risucchiato nelle cucine subito dopo l'affondamento.
Intanto nel pomeriggio è atteso l'arrivo a Mazara del Vallo dei familiari di Petr Mikhejchik, che era sposato e padre di due figli.
Ieri sera, intanto, la Msc Eleni è ripartita verso Valencia. Il mercantile battente bandiera panamense era stato dissequestrato nel pomeriggio. La procura di Marsala ha autorizzato il comandante, Salvatore Esposito, in quanto sono stati espletati tutti gli accertamenti sull'imbarcazione. Il capitano e alcuni dei 23 membri dell'equipaggio sono stati sentiti dalla guardia costiera che, su delega dei pm, indaga sulla collisione. Fino a questo momento il reato ipotizzato dai magistrati è quello di di naufragio colposo.
E ieri si sarebbero improvvisamente aggravate le condizioni di Valeria Maltese, 28 anni, una delle 13 persone sopravvissute al naufragio: avrebbe avuto una crisi mentre era all'interno di un ascensore dell'ospedale e avrebbe avuto complicazioni neurologiche. I medici dell'ospedale Abele Aiello, hanno spisgato che il trasferimento era stato deciso esclusivamente per motivi precauzionali. Alcune radiografie avrebbero evidenziato la presenza di liquidi nei polmoni. Adesso è ricoverata all'Ismett di Palermo.
Come dicevamo, la ricercatrice era sotto coperta proprio insieme con il collega russo. Era stata la stessa superstite a raccontare di avere bevuto molta acqua e di avere perso i sensi, prima di riemergere e di essere tratta in salvo da una motovedetta dei carabinieri.
- ''Grave scontro tra una nave del Cnr e un mercantile'' (Guidasicilia.it)