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Riuscirà il ministro dell'Università Fabio Mussi a far piazza pulita di corrotti e corruttori negli atenei italiani?

13 settembre 2007

Dopo la bufera sull'Università italiana che si è scatenata in questi giorni, tutti aspettavano i pronunciamenti del ministro dell'Università, Fabio Mussi. Ansiosi di sentirli gli studenti, ed in particolare quelli che hanno affrontato i test con la coscienza pulita.
E le risposte del ministro Fabio Mussi sono arrivate ieri mattina, durante una conferenza stampa a palazzo Chigi.

A Catanzaro i test di ammissione alla facoltà di Medicina saranno ripetuti (decisione del rettore dell'ateneo calabrese, Francesco Saverio Costanzo, dopo l'invito ricevuto dal ministro). ''Chiederò al rettore di Catanzaro di ripetere le selezioni''. Il ministro ha chiaramente detto di non avere intenzione di annullare i test nazionali, ''ma individueremo e allontaneremo corrotti e corruttori''.

A Bari  ''saranno esclusi dalle graduatorie gli studenti coinvolti nell'inchiesta giudiziaria'', mentre il ministro dichiara guerra alle mele marce tra i docenti (''Non mi darò pace fino a quando i professori corrotti dell'ateneo pugliese non saranno cacciati dall'università'').

A Messina, infine, la procura dovrà fare luce sulla congruità dei risultati. ''Ho chiesto alla Procura di Messina di fare luce sull'anomalia statistica che si è verificata a Messina - il caso è stato segnalato da Repubblica.it (leggi) - dove è stato registrato un alto numero di studenti che hanno superato le selezioni con il massimo del punteggio''. ''Quando c'è una sola università in cui il punteggio di 70 o 60 supera la metà di tutti i 60/70 ottenuti su scala nazionale sospetto che qualcosa non sia andato per il verso giusto''.

Infine, per quanto riguarda gli errori commessi nell'elaborazione dei testi di ammissione universitari, questi ''non provocheranno l'annullamento nazionale dei test''. ''Ho chiesto il parere dell'avvocatura dello Stato - ha spiegato Mussi -: non esistono presupposti giuridici per l'annullamento in tutte le sedi, sarebbe un'ingiustizia verso chi si è comportato onestamente''. Il ministro se l'è presa invece con la commissione che ha redatto il testo dei quiz: ''E' molto grave che dieci illustri professori abbiano commesso errori in due test su 80, è una percentuale intollerabile''.
L'Unione degli universitari (Udu) ha contestato quest'ultima decisione del ministro. ''La prova del 4 settembre andava annullata in tutta Italia - ha scritto l'Udu in una nota -. Non è cercando di circoscrivere i problemi in alcuni atenei 'capri espiatori' che si risolve un problema ormai patologico come quello del numero programmato''.

- ''Ho pagato e non mi pento questo è il paese dei furbi'' di G. Foschini

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13 settembre 2007
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