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Rivoluzioni di coppia

L'Ue invita ancora l'Italia a riconoscere le nozze gay. Papa Francesco rivoluziona il divorzio

09 settembre 2015

Vero è, in una coppia se non c’è l’amore non c’è nulla. Ma è anche vero che una coppia innamorata se può contare su tutte quelle tutele necessarie ad una giusta (e sacrosanta) tutela civile, potrà muoversi ed esistere preoccupandosi con maggior intensità al mantenimento dell’amore.
Un discorso valido per tutti i tipi di coppia e per il quale il Parlamento europeo invita dieci Stati membri, fra cui l'Italia, a "prendere in considerazione" l'accesso a istituti giuridici quali "coabitazione, unione registrata o matrimonio" per le coppie formate da persone dello stesso sesso.
Una richiesta impressa nero su bianco nella relazione sulla Situazione dei diritti fondamentali dell'Unione europea approvata ieri dall'Aula riunita in sessione plenaria a Strasburgo.

Il Parlamento europeo, attraverso la relazione, "rinnova il suo invito alla Commissione a presentare una proposta riguardante una disciplina avanzata per il pieno riconoscimento reciproco degli effetti di tutti gli atti di stato civile nell'Unione europea, compresi il riconoscimento giuridico del genere, i matrimoni e le unioni registrate, al fine di ridurre gli ostacoli discriminatori di natura giuridica e amministrativa per i cittadini che esercitano il loro diritto di libera circolazione".
Insomma, se si vuole essere dei Paesi più civili c’è assolutamente bisogno di cambiare leggi e regole, cosa che l’Italia fino ad ora non ha fatto altro che promettere e rimandare.

Le regole e le leggi sulla coppia cambiano anche nella chiesa. E’ infatti notizia di ieri l’importante novità nella riforma del processo canonico per le cause di nullità delle nozze: processi più snelli, meno burocrazia e procedure gratuite. Non solo. Il giudice-Vescovo potrà annullare le nozze nell'ambito del processo canonico veloce quando le cause "siano evidenti".
Una rivoluzione voluta da Papa Francesco che, con un Motu Proprio datato 15 agosto, ha deciso di cambiare il processo per le cause di nullità delle nozze.

Tra le novità, basterà una sola sentenza in favore della nullità esecutiva e non più due sentenze uguali. "E' parso opportuno - si legge nel Motu Proprio - che non sia più richiesta una doppia decisione conforme in favore della nullità del matrimonio, affinché le parti siano ammesse a nuove nozze canoniche, ma che sia sufficiente la certezza morale e raggiunta dal primo giudice a norma del diritto".
In "totale sintonia con i desideri" emersi nel recente Sinodo ordinario, il Papa spiega che ha deciso "di dare con questo Motu proprio disposizioni con le quali si favorisca non la nullità dei matrimoni, ma la celerità dei processi, non meno che una giusta semplicità, affinché a motivo della ritardata definizione del giudizio, il cuore dei fedeli che attendono il chiarimento del proprio stato non sia lungamente oppresso dalle tenebre del dubbio".

Processo più snello e al tempo stesso gratuito, dice il Papa. "Salva la giusta e dignitosa retribuzione degli operatori dei tribunali, venga assicurata la gratuità delle procedure perché la Chiesa, mostrandosi ai fedeli madre generosa, in una materia così strettamente legata alla salvezza delle anime manifesti l'amore gratuito di Cristo dal quale tutti siamo salvati".
All'articolo 5 del can. 1683, dunque, il Motu Proprio stabilisce che "allo stesso vescovo diocesano compete giudicare le cause di nullità del matrimonio con il processo più breve ogni qualvolta la domanda sia proposta da entrambi i coniugi o da uno di essi, col consenso dell'altro; oppure quando ricorrano circostanze di fatti e di persone, sostenute da testimonianze o documenti, che non richiedano una inchiesta o una situazione più accurate, e rendano manifesta la nullità".
Al titolo V vengono poi spiegate le circostanze che consentono la trattazione della causa di nullità più breve davanti al Vescovo. "La mancanza di fede che può generare la simulazione del consenso o l'errore che determina la volontà, la brevità della convivenza coniugale, l'aborto procurato per impedire la procreazione, l'ostinata permanenza in una relazione extraconiugale al tempo stesso delle nozze o in un tempo immediatamente successivo, l'occultamento doloso della sterilità o di una grave malattia contagiosa o di figli nati da una precedente relazione o di una carcerazione". Tra gli altri motivi si annovera anche "la violenza fisica inferta per estorcere il consenso, la mancanza di uso di ragione comprovata da documenti medici".

Bene, benissimo ma non per tutti. La richiesta di gratuità del servizio, infatti, ha fatto insorgere gli avvocati rotali. Elisabetta Macrina, avvocato rotale di lungo corso, non nasconde un certo "malumore", anche tra i colleghi. Malumore legato proprio al discorso della gratuità dei procedimenti. "Intendiamoci - dice l'avvocato - per chi ha un reddito basso esiste il gratuito patrocinio. Detto questo, qualsiasi professionista ha diritto ad essere pagato. E' sacrosanto pagare chi svolge un ruolo".

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09 settembre 2015
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