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Ruspe di nuovo in azione nella Valle dei Templi

Il procuratore Renato Di Natale: "In passato comportamenti omissivi"

09 settembre 2015

Ruspe ancora in azione nella Valle dei Templi. Questa mattina la ditta di Palma di Montechiaro (Ag) incaricata della demolizione dei manufatti abusivi realizzati nelle zone di inedificabilità assoluta del Parco archeologico, ha abbattuto un altro edificio. Sempre in mattinata sono state eseguite le operazioni di bonifica, consistenti nella rimozione delle lastre di amianto dal tetto della villetta di contrada Maddalusa, ad Agrigento. La ditta specializzata è giunta in via Savarese e si è messa all'opera senza alcun problema di ordine pubblico, contrariamente a quanto accaduto lunedì scorso, quando la pala meccanica dell'impresa che si occupa delle demolizioni dei manufatti abusivi realizzati in zona A del parco archeologico, è stata bloccata e si sono registrate ore ed ore di tensioni.
Le ruspe torneranno in via Savarese dopo che sarà ultimata la rimozione dell'amianto, verosimilmente domani.

Nel ribadire che la procura ha seguito l’ordine cronologico delle sentenze di demolizione (precedenti al 1999) per gli abbattimenti delle costruzioni abusive nella Valle dei Templi, il procuratore capo di Agrigento, Renato Di Natale, intervenuto alla trasmissione di Radio1 "Restate scomodi", ha sottolineato come in passato ci siano stati "comportamenti omissivi da parte di amministratori pubblici e polizia municipale" che hanno consentito negli anni di costruire circa 600 manufatti in una zona ad assoluto divieto di edificabilità sin dal ‘68.
Il procuratore, nel sottolineare poi che il ministro agrigentino Angelino Alfano ha elogiato la presa di coscienza della popolazione, ha stigmatizzato che "qualcuno, invece, si oppone anche fisicamente alle demolizioni". E pur senza citarlo, il riferimento è all’avvocato Giuseppe Arnone, ex presidente di Legambiente Sicilia, più volte consigliere e candidato a sindaco, bandiera dell’ambientalismo nell’Isola, e attualmente schierato dalla parte del proprietario di una costruzione abusiva, che difende anche come legale.

Intanto, l'avvocato Arnone, che difende i proprietari della villetta di contrada Maddalusa assieme ai colleghi Daniela Principato e Giovanni Barrafato, ieri mattina ha citato il sindaco di Agrigento, Calogero Firetto, e due dirigenti comunali a comparire davanti al tribunale di Agrigento, chiedendo "il risarcimento di 30 mila euro per la demolizione della veranda in legno e in muratura in assenza - scrive Arnone - di qualsivoglia provvedimento amministrativo che potesse motivare tale opera di distruzione. La demolizione è avvenuta nell'ambito di un più vasto e articolato piano di demolizione del fabbricato prospiciente tale veranda. Ma mentre il fabbricato era stato oggetto di sentenza dell'autorità giudiziaria di Agrigento, la numero 301 del 1993, - conclude il legale - la veranda era totalmente estranea a tale sentenza, in quanto costruita successivamente".

- E l'avvocato ambientalista tentò di fermare le ruspe (Guidasicilia.it, 08/09/15)

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09 settembre 2015
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