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Sabato saldi per tutti

Secondo Confcommercio ogni famiglia spenderà 274 euro, secondo il Codacons solo 140 euro

30 giugno 2011

Data unica per l'avvio dei saldi che partiranno su tutto il territorio nazionale sabato 2 luglio. "Una conquista di Federazione Moda Italia che ha ottenuto dalla Conferenza delle Regioni un indirizzo unitario per rendere appunto omogenea su tutto il territorio nazionale la data di inizio", afferma Renato Borghi vicepresidente di Confcommercio e Presidente di Federazione Moda Italia.

Secondo le stime di Confcommercio ogni famiglia spenderà, in media, per l'acquisto di articoli di abbigliamento e calzature in saldo, 274 euro per un valore complessivo di circa 4,1 miliardi di euro (circa il 12% del fatturato totale annuo del settore abbigliamento e calzature). L'acquisto medio di prodotti a saldo per persona sarà di 114 euro.
Sulle 25,1 milioni di famiglie italiane, più della metà (15,1 milioni) acquistano prodotti a saldo. "La situazione dei consumi in generale, ma in particolare per l'abbigliamento, permane difficile - afferma Borghi -. Non ci attendiamo, quindi, una stagione di saldi particolarmente effervescente, ma ci aspettiamo una sostanziale tenuta rispetto ai ricavi dello scorso anno. Le stime pessimistiche diffuse in questi giorni ci paiono francamente inattendibili".
Confcommercio ricorda l'obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale. Attenzione al capo in vendita: innanzitutto perché il negoziante non ha l'obbligo di cambiarlo (meglio quindi chiedere prima dell'acquisto se sarebbe disposto a farlo); l'obbligo sussiste solo se il capo è danneggiato o non conforme. Ma anche perché - afferma Confcommercio - "nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso" e questo anche se, dice sempre Confcommercio, "i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda". Attenzione dunque ai resti di magazzino.

Diverso il punto di vista del Codacons, secondo il quale ogni famiglia non supererà la quota dei 140 euro. Secondo l'associazione, inoltre, questi saldi faranno registrare un calo degli acquisti rispetto al 2010. "Sulla base delle nostre stime, prevediamo una flessione delle vendite del 15-20% rispetto allo scorso anno, con una spesa a famiglia che non supererà i 140 euro, mentre solo una percentuale attorno al 50% dei cittadini potrà avvalersi degli sconti di fine stagione - afferma Francesco Tanasi Segretario nazionale Codacons - A patire la riduzione degli acquisti saranno soprattutto i piccoli negozi, mentre risultati mediamente positivi o in linea con lo scorso anno si registreranno nei centri commerciali e presso gli outlet".

Come sempre il Codacons ha stilato un decalogo per acquistare in tutta sicurezza durante i saldi.
1. Conservate sempre lo scontrino: non è vero che i capi in svendita non si possono sostituire. Il negoziante è obbligato a sostituire l'articolo difettoso anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare. Ma la grande novità è che non c'è più bisogno, come stabilito dall'art. 1495 del cod. civ., di denunziare "i vizi al venditore entro otto giorni dalla scoperta". Il D.lgs n. 24/2002 ha stabilito, infatti, che il consumatore deve denunciare ''al venditore il difetto di conformità entro il termine di due mesi dalla data in cui ha scoperto il difetto''.

2. Le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce posta in vendita sotto la voce "Saldo" deve essere l'avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino. State alla larga da quei negozi che avevano gli scaffali semivuoti poco prima dei saldi e che poi si sono magicamente riempiti dei più svariati articoli. E' improbabile, per non dire impossibile, che a fine stagione il negozio sia provvisto, per ogni tipo di prodotto, di tutte le taglie e colori.

3. Girate. Non fermatevi mai al primo negozio che propone sconti ma confrontate i prezzi con quelli esposti in altri esercizi. Eviterete di mangiarvi le mani. A volte basta qualche giro in più per evitare l'acquisto sbagliato o per trovare prezzi più bassi.

4. Consigli per gli acquisti. Cercate di avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio: sarete meno influenzabili dal negoziante e correrete meno il rischio di tornare a casa colmi di cose, magari anche a buon prezzo, ma delle quali non avevate alcun bisogno e che non userete mai. Pagare un prezzo alto non significa comprare un prodotto di qualità. Diffidate dei marchi molto simili a quelli noti.

5. Diffidate degli sconti superiori al 50%, spesso nascondono merce non proprio nuova, o prezzi vecchi falsi. Un commerciante non può avere, infatti, ricarichi così alti e dovrebbe vendere sottocosto.

6. Servitevi preferibilmente nei negozi di fiducia o acquistate merce della quale conoscete già il prezzo o la qualità in modo da poter valutare liberamente e autonomamente la convenienza dell'acquisto.

7. Negozi e vetrine. Ricordate che sulla merce è obbligatorio il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale dello sconto applicato. Il prezzo deve essere inoltre esposto ''in modo chiaro e ben leggibile'' (Dlg n. 114/98). Controllate che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. La merce in saldo deve essere separata in modo chiaro dalla "nuova". Diffidate delle vetrine coperte da manifesti che non vi consentono di vedere la merce.

8. Prova dei capi: non c'è l'obbligo. E' rimesso alla discrezionalità del negoziante. Il consiglio è di diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati.

9. Pagamenti. Nei negozi che espongono in vetrina l'adesivo della carta di credito o del bancomat, il commerciante è obbligato ad accettare queste forme di pagamento anche per i saldi, senza oneri aggiuntivi.

10. Fregature. Se pensate di avere preso una fregatura rivolgetevi al Codacons, oppure al Comune o ai Vigili Urbani.

 

 

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30 giugno 2011
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