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Salemi prima capitale d'Italia tibetana

Dal Chiostro di Sant'Agostino, sede del Comune, sventolano le bandiere Italiana e Tibetana

01 settembre 2008

Venerdì pomeriggio nel Chiostro di Sant'Agostino, sede del Comune situata nel centro storico di Salemi, il sindaco Vittorio Sgarbi, l'assessore ai Diritti Umani Oliviero Toscani, l'assessore alla Cultura Peter Glidewell, il vicesindaco Nino Scalisi, la monica budduista Tenzin Dolma in rappresentanza dello Sangha monastico e Nicolas Ballario, animatore della "Bottega della Comunicazione" aperta da Toscani a Salemi, hanno tenuto una conferenza stampa per denunciare le repressioni della Cina in Tibet; subito dopo sono state issate le bandiere tibetane su diversi edifici del centro storico, tra i quali il Palazzo Comunale.    
Una cerimonia semplice ma emozionante, conclusasi con un lungo applauso e una promessa: resterà lì fin quando la Cina non riconoscerà autonomia al Tibet.

"Salemi diventerà la prima capitale d'Italia tibetana - ha annunciato l'assessore Toscani -. E' significativo che, nel silenzio totale, sia una piccola città della Sicilia a richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica, dei giornali e delle televisioni, sulle repressioni della Cina in Tibet".
Oliviero Toscani a Salemi presenterà tra l'altro il progetto per la costruzione di un monastero tibetano in Italia: "E' già pronto un concorso di idee riservato agli architetti di tutto il Mondo".
La monaca buddista Tenzin Dolma, ha dichiarato: "E' partita in tutto il mondo - e anche qui a Salemi - una campagna di sensibilizzazione: 12 ore di preghiera e digiuno per il Tibet. Le nostre sono iniziative non violente il cui solo scopo è quello di porre fine alle sofferensze del popolo tibetano".

Queste le parole di Vittorio Sgarbi: "Siamo fieri di questa iniziativa che si muove in controtendenza rispetto, per esempio, alle posizioni del nostro ministro degli Esteri e di tanti altri paesi nel Mondo. Quella di oggi è una iniziativa dunque più che opportuna contro la dittatura della Cina in Tibet. Io sono un buon conoscente del Dalai Lama perché sono stato il primo a portarlo a Milano, tentanto di farlo ricevere ufficialmente dal sindaco della città che però era troppo interessato ad avere un voto per l'Expo ed ha temuto che schierarsi per la causa del Tibet potesse essere un danno. Noi ovviamente non siamo tra quelli che proclamo due verità e che per opportunismo stanno con gli uni e con gli altri, spesso per salvaguardare interessi commerciali.  Noi non abbiamo dubbi nel dire che siamo con il Tibet.
Presto porterò qui a Salemi il maestro buddista Guareschi per far intendere la vocazione non alla pace in senso pacifista, ma la pace della conscienza, cioè la certezza a non fare male agli altri, indicata dal  buddismo in modo assoluto. Salemi è la città del dialogo intereligioso: la religione cristiana, quella ebraica e quella musulmana. Da oggi, grazie alla presenza degli amici di  vocazione tibetana, si aggiunge quella buddista come religione della conciliazione. Questo, dunque, per quanto riguarda l'aspetto spirituale.
Per quanto riguarda l'aspetto politico non c'è dubbio che la Cina è un paese tiotalitario che non conosce il diritto. Questo è stato detto anche da molti governi dei paesi occidentali, ma che non ha impedito agli stessi, per ragioni di Stato, di mantenere rapporti con la Cina. Ma noi qui a Salemi non abbiamo ragioni di Stato da difendere. Quindi l'iniziativa voluta da Oliviero Toscani è stata subito accolta. Una iniziativa particolarmente sofisticata perché fa di Salemi una sorta di zona franca del Tibet. Salemi è il Tibet e, per quanto noi possiamo, il Tibet è e sarà a Salemi"

Infine l'assessore alla Cultura Peter Glidewell ha ricordato: "Il nostro territorio è misteriosamente legato al Tibet. Negli anni '30, Giovanni Gentile da Castelvetrano ha fondato l'Ismeo, l'Istituto italiano per il medio ed estremo oriente il cui direttore, in quegli anni, Giuseppe Tucci, massimo orientalista, è stato a tutti gli effetti lo scopritore del Tibet. Nel 2005 assieme all'Isiao, l'Istituto italiano per l'Africa e l'Oriente (che di fatto ha sostituito l'Ismeo) abbiamo organizzato una mostra di fotografie, la maggior parte inedite, che raccontano il Tibet com'era negli anni della sua scoperta, e cioè negli Anni '30, fotografie che potremo vedere in un’apposita mostra programmata a Salemi per il prossimo mese di novembre".
Il Tibet fu invaso e occupato nel 1949 e 1950 dalle forze armate del regime di Pechino ed è tuttora occupato. Il Governo tibetano è attualmente ospitato nella città indiana di Dharamsala.

Intanto dalla Birmania, l'assessore al Nulla Graziano Cecchini, che nei giorni scorsi vi è entrato "clandestinamente" dal nord della Thailandia, per documentare le repressioni della giunta militare, venerdì mattina , pur nella difficoltà delle comunicazioni telefoniche, è riuscito a far pervenire questo messaggio: "Qui in Birmania la situazione è grave. L'esercito continua con la distruzione dei villaggi karen. Sono da giorni nella foresta con una pattuglia karen. Spero presto di inviare delle foto".

Ufficio per la Comunicazione del Comune di Salemi

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01 settembre 2008
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