Salva Previti... e tutti i filistei
Liberi quasi tutti. Se entrasse in vigore la legge ex-Cirielli andrebbero in prescrizione circa il 50% dei processi
Se entrasse in vigore la legge ex-Cirielli (in tv a chiamarla legge ''salva-Previti'' ormai è solo il Tg 3, ma quelli, si sa, sono tutti comunisti e tutti gli amici di Berlusconi gli stanno sul gozzo), per molti membri della maggioranza di governo ''legge prioritaria'', il 50% circa dei procedimenti pendenti in Cassazione sarebbero prescritti. Come dire, ''Liberi... quasi tutti''.
Una percentuale che emerge da una ricerca effettuata da esperti della Suprema Corte su un campione di 3.365 procedimenti presi in esame.
Lo studio è stato trasmesso al ministro della Giustizia, Roberto Castelli, proprio mentre il Guardasigilli difendeva i dati sull'impatto del provvedimento già inviati alla Presidenza della Repubblica e tre giorni fa anche alla Camera, riferiti però alle rilevazioni svolte solo da 15 delle 29 corti d'appello.
I dati della Cassazione si riferiscono a 15 tipologie di reato, per sei dei quali (truffa, omicidio colposo, corruzione, violenza o minaccia a pubblico ufficiale, resistenza a pubblico ufficiale e maltrattamenti in famiglia) sono stati calcolati due tempi diversi di prescrizione in quanto ''l'attuale formulazione dell'art. 6 della norma consente una duplice interpretazione''. Proprio al differente esito del calcolo dei tempi di prescrizione per queste sei tipologie di reato, si deve l'oscillazione della percentuale, che va dal 40 al 50 %. Ad ogni modo - indipendentemente dalla base di calcolo prescelta - la Cassazione avverte che ''la valutazione di impatto è sottostimata'', poiché si è ''ipotizzato che i processi fossero tutti celebrati oggi (ossia nel momento della ricerca, ndr), sicché al momento dell'effettiva celebrazione dei processi potrebbero sicuramente intervenire ulteriori prescrizioni'', oltre quelle calcolate ora.
Inoltre, il metodo seguito non ha tenuto conto ''dei cosiddetti reati satelliti in concorso con il primo reato più grave'', e su questi reati satelliti ''certamente inciderà la nuova normativa, determinandosi un abbreviamento dei termini di prescrizione''. Non è stato calcolato nemmeno ''il termine relativo alle sospensioni'' dei processi.
Proprio per tutte queste ragioni le stime degli esperti della Suprema Corte sull'applicazione della nuova normativa sono da considerarsi ''sottostimate'' al ribasso.
Ma, per fare alcuni esempi specifici: l'entrata in vigore della ''salva-Previti'' per esempio, porterebbe alla prescrizione dell'88,8% dei procedimenti relativi ai reati per corruzione. Oppure, per gli omicidi colposi pendenti in Cassazione la prescrizione maturerebbe per il 57% dei casi riferiti a pene non inferiori ai 6 anni e per il 36,8% riferito a pene superiori ai 6 anni. E ancora: 11 casi prescritti su 15 di ''truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche''. Prescrizione dei procedimenti pendenti per usura nel 64% dei casi; il 26% delle ''bancarotte fraudolente'', il 23% dei ''peculati''. Infine, per i ''maltrattamenti in famiglia'', pendono 76 ricorsi: la prescrizione maturerebbe per 51 (67,1% con pene non inferiori ai 6 anni) o per 27 (35,5% per pene superiori ai 6 anni).
Per il ministro Castelli i dati che gli sono stati recapitati sono: ''Delle critiche tutte infondate. Alcune non mi hanno sorpreso, perché in questo quadro ognuno si sente autorizzato a dare i numeri che crede. Vorrei ribadire che l'unica fonte che può avere dati precisi è il ministero della Giustizia, da un lato, e dall'altro la Cassazione che ha un sistema di raccolta dati indipendente. Tutti gli altri dati sono campati in aria perché non hanno alcuna base precisa o si riferiscono a campioni non rappresentativi perché limitati''.
Certo, il ministro si è detto anche disponibile a realizzare una nuova indagine su determinati reati, visto che qualcuno lo ha accusato di aver selezionato in maniera troppo parziale da inserire nella statistica trasmessa alle Camere, ma solo ''Se me lo chiedono organi istituzionali e non un singolo parlamentare - ha sottolineato Castelli - perché interessati all'impatto della ex-Cirielli su determinati reati''.
Accanto al ministro Castelli è ''scesa in campo'' Alleanza nazionale, sostenendo che tutti i processi in Cassazione, con le norme contenute nella ex-Cirielli, avranno almeno un anno di tempo per essere definiti. ''Per questo - ha detto il capogruppo di An alla Camera, Ignazio La Russa - sono strumentali le accuse che ci rivolge l'opposizione di voler varare una legge ad personam''.
Quanti processi sarebbero azzerati in Cassazione:
Peculato: 23%
Corruzione: 88,8%
Violenza o minaccia a pubblico ufficiale: 29,1 %
Resistenza a pubblico ufficiale: 33,6 %
Millantato credito: 56,2 %
Calunnia: 67,4 %
Falsa testimonianza: 50,7 %
Maltrattamenti in famiglia: 67,1 %
Omicidio colposo: 56,9 %
Truffa: 65,3 %
Truffa aggravata per ottenere fondi pubblici: 73 %
Usura: 64 %
Ricettazione: 40,7 %
Bancarotta fraudolenta: 26 %
[tabella di ''la Repubblica'']
- Il ddl ex-Cirielli