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Sanità, giro di vite sugli esami "inutili"

Più di 200 le prestazioni "inappropriate" che graverebbero sulla spesa sanitaria

24 settembre 2015

Sono 208 le prestazioni a rischio inappropriatezza, comprese nell'elenco che il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha consegnato ai sindacati medici nel corso di un incontro avvenuto nei giorni scorsi. Sul tavolo del confronto il decreto contro le prescrizioni inutili a cui sta lavorando il ministero e che preoccupa i camici bianchi, passibili di sanzioni se non giustificano adeguatamente le prescrizioni di questi esami.

Fra le oltre 200 prestazioni di specialistica ambulatoriale oggetto del giro di vite, ce ne sono alcune di estrazione e ricostruzione dei denti, l'applicazione di apparecchi mobili o fissi; esami di radiologia diagnostica come Tac e risonanza magnetica della colonna, degli arti superiori e inferiori, densitometria ossea.
E ancora, dovranno essere prescritti con precisi paletti esami di laboratorio come colesterolo totale e Hdl e Ldl, trigliceridi, solo in persone con più di 40 anni e con fattori di rischio cardiovascolare o familiarità, da ripetere a distanza di 5 anni; test allergologici; test per valutare la compatibilità in caso di trapianto (tipizzazione genomica); esami di dermatologia allergologica.

Se le prescrizioni non risponderanno ai criteri indicati dal decreto in preparazione la Asl potrà intervenire e sanzionare il singolo professionista nel caso in cui non sia in grado di motivare la sua scelta. Il testo del provvedimento sta per essere inviato alla Conferenza delle Regioni.
L’iniziativa rientra nell’ambito della lotta agli sprechi. Visite e analisi non rispondenti alle reali necessità del paziente gravano sulla spesa sanitaria in modo pesantissimo. In gran parte il fenomeno è legato alla cosiddetta medicina difensiva cioè l’atteggiamento auto protettivo del medico che, sentendosi minacciato dal rischio di denuncia, eccede nel prescrivere. Non viene spiegato però come le Regioni dovranno controllare che l’elenco venga rispettato e quali sanzioni devono prevedere.

I sindacati dei camici bianchi, dalla Fp-Cgil alla Federazione dei medici di famiglia (Fimmg) sono in allarme e si dicono pronti alla mobilitazione: "Abbiamo espresso perplessità e contrarietà - spiega il segretario Fp-Cgil Medici Massimo Cozza - soprattutto relativamente alla volontà di prevedere una sanzione pecuniaria per i medici. Si tratta di un meccanismo che rischia di rompere il rapporto tra medici e cittadini".

- L’elenco delle prestazioni a rischio (pdf)

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24 settembre 2015
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