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Sanità Sicilia: le attese infinite

Indagine del Codacons nelle province della Sicilia: "I tempi d'attesa per un controllo specialistico si sono allungati"

11 novembre 2010

I tempi delle liste d'attesa per una visita medica o un accertamento clinico nelle province siciliane si sono allungati. È quanto emerso da una ricerca commissionata dal Codacons all'agenzia di marketing e statistiche Csc.

RISPETTO ALL'INDAGINE DI DUE ANNI FA LA SITUAZIONE E' PEGGIORATA
E' stato presentato ieri alla stampa il contenuto della nuova inchiesta sulle liste d'attesa nelle nove province siciliane, commissionata dal Codacons a una nota agenzia di marketing e statistiche, la Csc, sulla base della crescente richiesta di aiuto per le lunghe prenotazioni avanzata quotidianamente da centinaia di utenti. "Un problema che il Codacons ha fatto proprio già da molti anni quello delle liste d'attesa - afferma il segretario nazionale del Codacons, Francesco Tanasi - e che a giudicare dai risulati dell'indagine, riproposta a due anni dalla prima, non migliora nonostante le promesse fatte dall'assessore alla sanità Russo, ma al contrario va a peggiorare, con prenotazioni che ad esempio per una mammografia vanno da un minimo di otto mesi a un massimo di un anno e ue mesi dalla richiesta. Spesso inoltre - continua Tanasi - gli operatori addetti alle prenotazioni delle visite non rispondono nemmeno al telefono e a Palermo e Agrigento è praticamente impossibile prenotare una qualunque visita specialistica attraverso il numero predisposto".

A divulgare i dati relativi alll'indagine è stato il responsabile dell Csa, Sergio Consoli, il quale ha sottolineato l'assurdità di doversi sentire fortunati quando si riesce ad avere una prenotazione in tempi decenti in un settore, quello medico, in cui l'efficienza e la tempestività dovrebbero essere la regola. Assurdo, inoltre, secondo il responsabile della ricerca, che ci siano problemi a reperire su internet i numeri verdi dei CUP provinciali, visto che un servizio di questo tipo dovrebbe raggiungere il 100% della popolazione, compreso chi non sa usare o non ha una connessione internet, i malati e gli anziani. Alla base di tali disservizi, dunque, c'è certamente un inceppamento di tutto il sistema, che secondo il dottor Salvatore Gibino, intervenuto alla conferenza in qualità di Presidente Società italiana medici specialisti del territorio, si può così riassumere: la gestione della sanità non può essere valutata esclusivamente da un punto di vista economico. E' troppo facile dire che con i tagli si è sanato un bilancio sanitario, ma non si dice che con questi tagli non si è curata secondo i LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) la popolazione. Mediare tra questidue valori è difficile.

- Per tale motivo si è voluto analizzare quanto deliberano le altre Regioni, e tale valutazione pone la Regione Sicilia ultima nella programmazione e gestione della spesa sanitaria sul territorio.
- La spesa pro-capite destinata alla specialistica del territorio è la più bassa dell’Italia.
- In Sicilia si fanno 2,6 visite per abitante contro una media Nazionale di 3,7 (cioè in Sicilia la Regione priva i cittadini di 5 milioni di viste l'anno).
- Lo stesso dicasi sommando le prestazioni pubblico-privato erogate sul territorio: la Sicilia è la più bassa d’Italia 11,6 pro-capite rispetto le 17,3
della Toscana.


Questi dati, analizzati da Gibino, se sommati al fatto che per legge le visite specialistiche dovrebbero essere gestite entro le 72 ore in casi urgenti e in un massimo di 30 giorni per visite di controllo non urgenti, ma che nella realtà dei fatti non si rispetta nemmeno l'ottimistica previsione degli stessi CUP di servire tutti entro 60 giorni, rendono il quadro della sanità siciliana desolato e sempre più deprimente.
A tal proposito l'avvocato Isabella Altana, responsabile ufficio legale penale del Codacons, ha chiarito che è già possibile presentare richiesta di RIMBORSI SPESE, quando i cittadini siano stati costretti a pagare dei privati per ricevere in tempi decenti delle prestazioni sanitarie previste anche dal servizio sanitario pubblico e risarcimenti danni quando le visite specialistiche siano state prenotate con ampio ritardo rispetto alle indicazioni della legge, ovvero nella quasi totalità dei casi. Del resto è certamente limitativo e fuori da quanto dovrebbe invece essere realizzato, avere dei CUP che prenotano visite solamente nelle strutture pubbliche e non in quelle privare convenzionate, che in Sicilia smaltiscono in realtà l'85% delle richieste di visite specialistiche. L'avvocato Altana ha, inoltre, sottilineato l'intenzione del Codacons di chiedere indagini su eventuali responsabilità penali di dirigenti e personale sanitario a vari livelli nella cattiva gestione di tutto il sistema delle prenotazioni, per poter poi intervenire formalmente con una class action.

- L'intero studio sulle 9 province siciliane (pdf)

 

 

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11 novembre 2010
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