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Sapevate che sul Monte Iato, nel III secolo a.C., si svolse uno scontro "mondiale"?

Gli scavi dell’area archeologica di Monte Iato al centro di un incontro pubblico in programma a San Cipirello

29 settembre 2022
Sapevate che sul Monte Iato, nel III secolo a.C., si svolse uno scontro ''mondiale''?
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Venerdì 30 settembre a San Cipirello (alle alle 18.00 , in via Alcide de Gasperi n. 55), il Parco Archeologico di Himera, Solunto e Monte Iato promuove un incontro pubblico sul tema "Monte Iato: Ricerche, Prospettive e Territorio".

L'area archeologica di Monte Iato

L'iniziativa, organizzata in collaborazione con l'amministrazione del Comune di San Cipirello e le Università di Innsbruck e Zurigo, intende far conoscere gli sviluppi della ricerca legati agli scavi archeologici affinché vi sia una consapevolezza del valore che l'area archeologica assume all'interno di un progetto strategico di valorizzazione e sviluppo del territorio.

Il team di archeologi impegnati nello scavo di Monte Iato

Dal 2011, l'Istituto di Archeologia dell'Università di Innsbruck conduce ricerche archeologiche sul Monte Iato in collaborazione con il Parco Archeologico di Himera, Solunto e Jato e con i due comuni di San Cipirello e San Giuseppe Jato. Il team di archeologi di Innsbruck insieme a collaboratori locali sta cercando, in particolare, di ricostruire lo scontro "mondiale" che si svolse sul Monte Iato nel III secolo a.C. allorquando si consumarono dure lotte tra le grandi potenze dell'epoca: Cartagine, Siracusa e Roma.

Il teatro greco di Monte Iato

"L'attenzione - dice Domenico Targia, direttore del Parco Archeologico - è rivolta ai vecchi abitanti della montagna. Nonostante il precoce coinvolgimento nella politica mondiale e le relazioni con le città costiere cosmopolite della Sicilia occidentale, la popolazione locale è stata in grado di preservare i propri costumi e la propria identità come indigeni per un periodo sorprendentemente lungo. Ecco - evidenzia Targia - questa storia deve essere conosciuta dagli abitanti dell'area e da tutti i siciliani affinché si abbia coscienza delle proprie origini e si possa recuperare il senso dell'appartenenza a una storia comune".

Monte Iato era ancora un insediamento sparso come in epoca arcaica, con il tempio di Afrodite al centro della vita religiosa e sociale e con case sparse su tutto il crinale. La storia racconta che solo intorno al 250/40 a.C., al centro di questo insediamento indigeno, fu costruita la Casa del Peristilio 1, un edificio polifunzionale lussuosamente attrezzato con sale per banchetti e sale per le udienze. Una testimonianza di avanguardia dell'architettura greca dell'epoca che ha dato un volto cosmopolita a una nuova élite locale.

L'abitato urbano dell'antica Ietas

Nelle immediate vicinanze della casa a peristilio 1, nella seconda metà del III secolo si trovano ancora case rurali dall'architettura semplice. L'indagine archeologica di una simile casa contadina è anche al centro dell'attuale scavo. Sulle pavimentazioni delle sue stanze sono stati rinvenuti molti piccoli reperti che testimoniano la vita quotidiana dell'epoca.

Resti di pentole fatte a mano in impasto ritrovati nell'area archeologica di Monte Iato

Fino al 200 a.C., questa vita era ancora dominata dalle usanze locali degli abitanti vecchi. A quel tempo, le preparazioni a base di porridge venivano ancora preparate in pentole fatte a mano in impasto, proprio come avveniva 150 anni prima in epoca arcaica.

Statuetta fittile raffigurante un banchettante semisdraiato sulla kline

Oltre a queste caratteristiche tradizionaliste della vita quotidiana, vi erano anche prove di una rete sociale con il mondo esterno, come il votivo in terracotta, che mostra una banchettante elegantemente vestita su una chaise longue, tipica dei saloni di un'élite cosmopolita. Questo passaggio tra la vita moderna e le abitudini tradizionali, caratteristico per il Monte Iato del III secolo a.C., contraddistingue ancora oggi le società rurali del mondo globale.

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29 settembre 2022
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