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Sarà di esclusiva competenza della Procura di Palermo portare avanti le indagini sul tragico ammaraggio dell'Atr 72

23 febbraio 2006

Erano circa le 15.30 del 6 agosto 2005, quando il comandante di un Atr 72 della compagnia tunisina ''Tuninter'' diretto a Djerba, Chafik Gharbi, comunicava via radio alla torre di controllo dell'aeroporto ''Falcone-Borsellino'' di Palermo che qualcosa non andava. Subito dopo l'avviso ai 34 passeggeri a bordo di allacciare le cinture e prepararsi a un ammaraggio d'emergenza.
I motori non risposero ai comandi e il tentativo di salvataggio fallì. L'aereo piombò in mare spaccandosi in diversi tronconi...

Atr 72, a Palermo la competenza del caso [La Sicilia, 21 Febbraio 2006]

Sono di esclusiva competenza della Procura presso il Tribunale di Palermo le indagini sul tragico ammaraggio dell'Atr 72 della Tuniter in volo da Bari a Djerba avvenuto il 6 agosto 2005 al largo delle coste palermitane nel quale morirono 16 persone ed altre 23 rimasero ferite. Lo ha deciso la Cassazione risolvendo un conflitto di competenza proposto dai legali baresi Davide Romano e Nicola Persico, che rappresentano gli interessi di un superstite, di alcuni famigliari di una vittima, del sindacato degli assistenti di volo Anpav e della Uil trasporti piloti.
Alla base della decisione c'è il fatto che il reato più grave ipotizzato dalle due procure, cioè il disastro aereo colposo, si è verificato nelle acque antistanti Palermo. La Suprema Corte ha, quindi, invitato la Procura di Bari, che aveva aperto un fascicolo d'indagine sulla tragedia, così come avevano fatto i magistrati siciliani, ad inviare tutti gli atti dell'inchiesta alla Procura palermitana.

Sulla vicenda le procure di Bari e di Palermo hanno sin qui indagato su due ipotesi di reato, quello di disastro aereo colposo e quello di omicidio colposo plurimo. Alla base della richiesta fatta nelle scorse settimane dai due legali baresi, Romano e Persico, alla Cassazione perché dichiarasse la procura barese competente a indagare e disponesse quindi il trasferimento degli atti della inchiesta palermitana alla procura di Bari c'era in particolare un grafico prodotto dall'Agenzia nazionale sicurezza volo (Ansv), che riproduce l'esatto consumo dell'aeromobile.
Da questo grafico, secondo i legali baresi, si evince con chiarezza che il comandante del velivolo precipitato aveva percepito con chiarezza che vi era un consumo anomalo del carburante, un consumo cioè di una volta e mezzo in più rispetto al dovuto. Ma pur essendosi accorto di questo malfunzionamento, secondo i legali, egli si limitò a fare un rabbocco di 340 litri nello scalo barese. Per questa ragione, secondo Romano e Persico, in base all'art.9 del Codice di procedura penale, competente a svolgere le indagini doveva essere la procura di Bari, essendo avvenuta in questo territorio l'azione o l'omissione. E doveva quindi essere la procura palermitana a trasmettere gli atti ai due pm baresi inquirenti, Giuseppe Scelsi e Francesco Cavone.

La Cassazione ha invece valutato che la competenza debba spettare alla procura palermitana giacché, dei due reati sui quali indagano Palermo e Bari, quello di disastro aereo colposo (il più grave) è avvenuto in acque nazionali di fronte alla costa di Palermo. Commentando questa decisione, Romano e Persico affermano di prendere atto della decisione, ''che rispettiamo, anche se - dicono - siamo in attesa di ottenere il provvedimento e le relative motivazioni. Avevamo il dovere di sollevare la questione, e riteniamo comunque positivo che sia terminata la anomala situazione di sdoppiamento delle indagini. Questo non potrà che essere di aiuto allo svolgimento delle stesse. Valuteremo ulteriori azioni, ove opportuno, in futuro''.

- Tragedia aerea al largo di Palermo (Guidasicilia.it)

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23 febbraio 2006
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