Sarà un anno scolastico difficile
La "solidarietà" del ministro Gelmini ai precari: "Protestano senza essere ancora stati esclusi. E' una protesta non motivata"
Ieri è stato il primo giorno di scuola in diverse Regioni italiane. Un anno scolastico, quello appena cominciato, che si prospetta molto, molto difficile tra classi sovraffollate, edifici che cadono a pezzi, banchi e sedie inservibili o insufficienti, bidelli e docenti che mancano all'appello a causa dei tagli ministeriali. E le proteste, in atto, in calendario, minacciate e promesse.
Ieri, il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, in una conferenza stampa a Palazzo Chigi ha illustrato le novità introdotte con la riforma dell'Istruzione superiore per l'anno scolastico 2010/11.
Fuori, nella piazza davanti Palazzo Chigi, gli insegnanti precari di Palermo che da giorni stanno manifestando, anche facendo lo sciopero della fame, contro la riforma Gelmini e che proprio al ministro hanno chiesto più volte udienza. Ma il ministro non li ha voluti incontrare. "Adesso non li incontro - ha spiegato Gelmini ai cronisti - per il semplice motivo che stiamo perfezionando degli accordi". Poi ha aggiunto: "Protestano senza essere stati ancora esclusi. Una protesta che rispetto, legittima, ma non motivata. Non si tratta di persone licenziate. Presumono di non avere il posto di lavoro ma il ministero non ha ancora completato le operazioni. Dobbiamo vedere quanti precari risponderanno positivamente agli accordi con le Regioni. Se preferiscono l'indennità di disoccupazione".
Il ministro dell'Istruzione quindi ha aggiunto che una volta completate le operazioni continuerà a incontrare i precari per sentire le loro ragioni ma ha precisato: "Non voglio essere coinvolta in una contrapposizione politica che determinerebbe un impatto negativo sull'avvio dell'anno scolastico". Compito del ministro "è garantire il corretto avvio" dell'anno.
Il ministro ha lanciato anche un appello a tutte le forze sociali "a non strumentalizzare il disagio". "Occorre evitare - ha evidenziato il ministro Gelmini - una spettacolarizzazione del disagio a fini politici. Ma impegnarsi per soluzioni percorribili". Gelmini ha quindi rivendicato l'attività del governo per risolvere la questione a partire dal decreto salva-precari. "I precari che noi abbiamo ereditato - ha sottolineato il ministro - sono un numero spaventoso. Se si considerano precari anche coloro che hanno fatto una sola supplenza sono oltre 200 mila i precari a fronte di 700 mila insegnanti già impiegati stabilmente nella scuola. E' necessario che la politica del passato faccia autocritica perché - ha sottolineato - sono stati distribuiti posti non necessari che la scuola non è in grado di assorbire. Nessun governo - ha concluso - può assorbire 200 mila precari".
La lunga notte della maestra Maria - "La notte è stata lunga e anche piuttosto fredda, ma sono riuscita a dormire per un paio d'ore e sono sempre più determinata a proseguire la protesta fino al 13 settembre per avere un posto di lavoro". Queste le parole dette ieri mattina da Maria Carmela Salvo, la maestra precaria palermitana, di 55 anni, che mercoledì ha cominciato uno sciopero della fame, dormendo nella sua automobile, parcheggiata nella piazza di Maniago (Pordenone), la cittadina friulana dove ha prestato servizio in questi anni. "La solidarietà della gente non manca - ha aggiunto la maestra - è c'è chi vorrebbe offrirmi la brioche e il caffè, ma io accetto soltanto acqua e succo di frutta. Per ora resisto anche se oggi verrà un medico per visitarmi. Qualunque cosa dica, però - ha affermato - io resterò qui per far sapere a tutta Italia quale affetto provo per il mondo della scuola, il mio mondo, dal quale non intendo essere espulsa".
L'altro ieri sera anche due piccoli alunni, che la maestra aveva seguito negli anni scorsi quale docente di sostegno, hanno raggiunto la piazza di Maniago assieme ai genitori per sostenerla moralmente in questa protesta.
Lei è andata via dalla Sicilia cinque anni fa perchè spiega "ho sempre amato insegnare". "A Palermo facevo supplenze di due o tre giorni, - ha raccontato Maria Carmela - quindi ho deciso di partire. Mi sono trovata bene, certo ho avuto sempre incarichi annuali, ma almeno facevo il lavoro che mi piaceva". "Se non ci fossero stati i tagli della riforma Gelmini - ha aggiunto l'insegnate - quest'anno avrei già partecipato al primo collegio dei docenti. E invece il mio contratto è scaduto il 31 agosto, non sono stata riconvocata e adesso mi ritrovo in questa situazione". "La crisi è dappertutto, non c'è più nord e sud d'Italia e i tagli si fanno sentire indistintamente. Soffro di ipertensione e ho avuto un'ischemia anni fa. Certo stressare l'organismo comporta dei rischi, ma ne sono consapevole e vado avanti. Sono contenta di essere palermitana. Io faccio parte di quel tipo di Sicilia, quella che ha il coraggio di portare avanti le proprie idee. È importante esserci e solidarizzo con i miei colleghi - ha concluso Maria Carmela Salvo - perchè il problema non è avere lo stipendio, il punto è che ci sentiamo bistrattati come professionisti".
I precari palermitani hanno deciso di interrompero lo sciopero della fame - I precari della scuola palermitani hanno deciso di interrompere lo sciopero della fame iniziato il 17 agosto scorso. La RdB-Usb Scuola esprime "soddisfazione" per la scelta, "in primo luogo per la tutela della salute dei lavoratori coinvolti", e auspica che "questo segnale venga raccolto da tutti coloro che hanno intrapreso la medesima forma di protesta per investire invece le energie nella costruzione di una forte mobilitazione collettiva e organizzata".
Inoltre, una delegazione del coordinamento precari della scuola in lotta a Palermo ha manifestato davanti la sede dell'ufficio scolastico, durante le convocazioni annuali per il personale Ata. "Come sta avvenendo in Calabria, dove dopo Reggio anche a Cosenza questa mattina - segnala il sindacato - sono state bloccate le convocazioni da parte dei precari Ata, che insieme ai loro colleghi del personale docente stanno aprendo una vertenzialità sia con gli Uffici Scolastici provinciali sia con il Consiglio Regionale, chiamandoli in causa sulla drammatica realtà della scuola, per dire no all'elemosina elargita dagli accordi che la Gelmini sta firmando con le regioni". Intanto è stata indetta per il prossimo 12 settembre a Messina una mobilitazione regionale contro i tagli della legge 133.
- Caterina Altamore: "Calpestati 14 anni di sacrifici" di Maria Novella De Luca (Repubblica.it)
Le novità dell'anno scolastico 2010/2011 - Nuovi licei e nuove indicazioni nazionali, stop a troppe assenze. Il nuovo anno scolastico è ormai ai blocchi di partenza e il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, alla vigilia della prima campanella ha illustrato le novità introdotte con la riforma dell'Istruzione superiore, dal tetto per le assenze (bocciatura oltre i 50 giorni) alla nascita dei nuovi Istituti tecnici superiori post secondaria, passando per i nuovi programmi delle superiori "che pongono particolare attenzione al 'grande escluso', il '900, all'italiano e alle materie dell'area scientifica. Un provvedimento epocale che elimina la frammentazione degli indirizzi nei licei e rilancia l'istruzione tecnica e professionale".
"Ogni riforma ha sempre un margine di rischio - ha sottolineato la Gelmini - ma credo che quest'anno, con il lavoro fatto da questo governo, siamo di fronte a una svolta epocale. Non potevamo rinviarla ancora. Tutte le volte che c'è una novità, questa si accompagna a delle difficoltà. Quest'anno sarà il primo in cui andremo a testare la bontà di questa riforma, pronti all'autocritica e aperti ai miglioramenti".
In particolare ha spiegato il ministro, si elimina la frammentazione che ha caratterizzato gli ultimi decenni della scuola italiana. Una riforma epocale: per i licei si supera la legge Gentile del 1923, per i tecnici la riforma era attesa da 80 anni. Vengono ripensati i quadri orari, vengono incrementati gli orari della matematica, della fisica e delle scienze per irrobustire la componente scientifica nella preparazione degli studenti. E' potenziato lo studio delle lingue, con la presenza obbligatoria dell'insegnamento di una lingua straniera nei cinque anni dei licei ed eventualmente di una seconda lingua straniera usando la quota di autonomia. Non solo, una materia del 5° anno sarà insegnata in inglese.
Nascono due nuovi licei, il liceo musicale e coreutico e il liceo delle scienze umane e vengono rivisti e aggiornati i vecchi licei. Mettendo ordine e razionalizzando i diversi indirizzi "che impedivano alle famiglie e ai ragazzi una scelta consapevole" eliminando la miriade di sperimentazioni inutili che si sono accumulate nel tempo. "Le famiglie sono disorientate dalla miriade di indirizzi sperimentali, addirittura 396. Dal 2010 gli indirizzi saranno solo 6. L'obiettivo - ha sottolineato Gelmini - è quello di coniugare tradizione e innovazione. Il rilancio della cultura tecnica e professionale - ha spiegato ancora il ministro - è la migliore risposta della scuola alla crisi. Il riordino favorirà la formazione necessaria per il rilancio del 'made in Italy' e consentirà una pluralità di scelte formative, anche coordinate con il sistema d'istruzione e formazione professionale delle Regioni. In questo modo sarà possibile contrastare la dispersione scolastica e offrire a tutti i ragazzi l'opportunità di conseguire entro i 18 anni almeno una qualifica triennale".
I nuovi tecnici confermano la volontà del governo di rilanciare e potenziare la formazione tecnica e professionale per rispondere all'emergenza tecnico-scientifica evidenziata dal sistema produttivo che fatica a trovare giovani diplomati da inserire nelle imprese manifatturiere. Anche nel 2009, nonostante la crisi, mancavano all'appello delle assunzioni programmate 50.726 diplomati tecnici. I nuovi tecnici si divideranno in 2 settori (Economico e Tecnologico) e 11 indirizzi. Sono previsti più inglese, più ore di laboratorio, maggiore sinergia con il mondo del lavoro. I nuovi istituti professionali si divideranno in 2 settori (Servizi e Industria e artigianato) e 6 indirizzi. Sarà garantita più flessibilità nell'offerta formativa, stage, tirocini e alternanza scuola-lavoro.
Le indicazioni nazionali "degli obiettivi specifici di apprendimento per il sistema dei Licei" riformano organicamente, per la prima volta dal 1923, i contenuti dell'istruzione liceale. Gli studenti dovranno raggiungere livelli di conoscenza obbligatoria uguali a quelli richiesti a livello internazionale.
Tra le novità particolare attenzione verrà data al "grande escluso", al '900 in Storia, Letteratura, Filosofia senza per questo trascurare la conoscenza del passato. Ci sarà un ritorno di attenzione all'Italiano. In particolare la capacità di argomentare in forma scritta e orale e di saper leggere testi complessi diventa un obiettivo comune a tutte le discipline. Per la matematica, ha spiegato ancora il ministero, le indicazioni sono state redatte tenendo conto delle indicazioni dell'Ocse. Sono state curate le relazioni con la Fisica e le Scienze. Anche per Scienza e Fisica si è tenuto conto dei parametri internazionali e delle migliori sperimentazioni in atto (come il Piano Lauree Scientifiche). Bisogna sapere svolgere una relazione ed argomentare. Per le lingue straniere viene fissato, per tutti gli studenti, il livello B2 di apprendimento della lingua straniera, che ci allinea agli altri Paesi europei. Mentre i contenuti dei Licei Musicali e Coreutici sono stati scritti assieme a direttori e docenti di Conservatorio.
[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Ansa, Repubblica.it, La Siciliaweb.it]