Save the Children al ''Safer Internet Day'': una autoregolamentazione per i fornitori di servizi di Social Network
La disponibilità dei fornitori di servizi di social network all'istituzione di un tavolo multidisciplinare che coinvolga istituzioni, famiglia, media, scuola e alle associazioni per la tutela dei minori, finalizzato alla definizione di misure standard, concordate e adottabili da tutti, che confluiscano in un Codice di Autoregolamentazione per i fornitori di servizi di Social Network.
Questa, la proposta avanzata dalla Onlus Save the Children Italia nel corso di un dibattito, svoltosi nei giorni scorsi a Roma in occasione del "Safer Internet Day", alla presenza di Manuela Martra in rappresentanza della Commissione Europea e con la partecipazione di alcuni tra i principali fornitori di servizi che consentono l'interazione ed il coinvolgimento attivo degli utenti, come nel caso dei servizi di social network.
Dalla ricerca diffusa da Save the Children sul comportamento dei teenager italiani all'interno dei social network, emerge che il 73% dei giovani utenti di Internet li ha frequentati almeno 1 volta, il 66,7% vi ha aperto un profilo e il 24,8% ha stabilito contatti con adulti. Questi dati denotano alcuni comportamenti potenzialmente a rischio dei ragazzi: hanno scarsa attenzione per la salvaguardia dei dati personali inseriti nel proprio profilo, pur avendo la consapevolezza che essi possono renderli identificabili offline, creano rapporti di amicizia con persone conosciute online e molti le incontrano al di fuori della rete, infine, instaurano relazioni, seppure solo amichevoli, con persone di età molto maggiore. L'86% degli stessi ragazzi chiede ai gestori misure per garantire maggiore controllo, ed è a fronte di ciò che Save the Children, nel corso del dibattito, ha invitato le aziende presenti ad implementare i sistemi finalizzati alla tutela degli utenti minorenni.
"Parte dei gestori di social network ha adottato misure finalizzate alla tutela degli utenti minorenni", ha affermato Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children Italia, "ma non è ancora sufficiente. L'auspicio di Save the Children è che tutte le aziende del settore adottino linee-guida e standard comuni per la protezione dei giovani utenti di Internet".
Nel corso del dibattito, l'organizzazione ha individuato tre macroaree sulle quali è necessario un intervento dei gestori e che possono costituire la base per il Codice di Autoregolamentazione.
La prima è quella di garantire la privacy degli utenti minorenni: rendere il profilo del minore accessibile solo agli utenti autorizzati dal minore stesso, limitare in fase di registrazione e compilazione del profilo la richiesta di informazioni che possono rendere identificabile il minore, impedire la ricerca di utenti minorenni attraverso i sistemi di selezione interna, monitorare i profili dei minori e rimuovere immagini/contenuti ritenuti inappropriati.
La seconda area è quella di informare ed educare i giovani sui comportamenti sicuri: fornire informazioni con linguaggio semplice e chiaro nei posti chiave, in particolare in fase di registrazione, nella compilazione dei profili e durante l’upload di contenuti, far capire chiaramente l’importanza di non rilasciare informazioni personali e inserire contenuti che possono avere conseguenze sulla propria reputazione o che incoraggiano contatti che possono mettere a rischio la propria sicurezza.
La terza, assicurare un sistema di segnalazione efficace: garantire la presenza costante e visibile di bottoni di segnalazione ben identificabili, la possibilità di segnalare diverse tipologie di abuso, fornendo consigli a monte su come segnalare, cosa segnalare e a chi segnalare, a seconda della tipologie di abuso, la presa in carico immediata delle denunce e informazione sugli esiti ai diretti interessati.
All'evento hanno partecipato tra gli altri Google, Microsoft, MySpace e Studenti Media Group che hanno espresso le loro posizioni in merito. [Aise]