Sbarca oggi in Italia la "pillola della discordia"
Via agli ordini della Ru486. In Piemonte, prima regione che le ha ordinate, col neopresidente Cota rimarranno in magazzino
Arriva oggi, 1 aprile, in Italia la pillola abortiva Ru486. Nei giorni scorsi il ginecologo Marco Durini, direttore medico della Nordic Pharma Srl ha riferito: "Dal primo aprile la Nordic Pharma, su mandato dell'azienda produttrice Exelgyn, aprirà gli ordini di vendita. Dopodiché nel giro di un paio di giorni, il tempo tecnico per la consegna, il farmaco approderà negli ospedali italiani".
Il viaggio verso l'Italia della "pillola della discordia" è quindi giunto al suo porto d'arrivo. Non senza polemiche. Divisioni e contrasti ne hanno contraddistinto il cammino sin dalla sua sperimentazione e anche dopo il via libera alla commercializzazione, datato 30 luglio 2009, da parte dell'Agenzia italiana del farmaco. L'ultimo capitolo della 'saga' si è consumato il 18 marzo scorso, giorno in cui il Consiglio superiore di sanità ha confermato che l'unica modalità di erogazione della Ru486 è il ricovero ordinario, e non il day hospital.
"Noi siamo pronti", ha sottolineato Durini parlando con Adnkronos Salute. "Per la distribuzione aspettavamo la stampa delle etichette. Ora è tutto a posto, possiamo partire. Dal primo aprile apriremo gli ordini e i contatti con quei Centri che avevano già utilizzato la pillola per uso compassionevole".
Naturalmente la Nordic Pharma non si limiterà solo agli ordini e alla distribuzione della Ru486. "Garantiremo un monitoraggio attento del farmaco", ha spiegato Durini. "Si tratta di un prodotto di alto livello, destinato esclusivamente alle farmacie ospedaliere e ai Centri autorizzati dalla legge 194 sull'interruzione volontaria di gravidanza. Quindi la farmacovigilanza deve essere ai massimi livelli". Su questo punto il direttore medico della Nordic Pharma ha lanciato anche un appello all'Agenzia italiana del farmaco: "Auspico che si possa presto aprire un canale con l'Aifa per la verifica di una corretta distribuzione del prodotto". "Gli ordini - ha concluso Durini - saranno gestiti dall'ufficio commerciale della Nordic Pharma a Milano, mentre il trasporto del prodotto sarà curato dalla Dhl".
E proprio nel giorno in cui dall'ospedale Sant'Anna di Torino arriva l'ordine 'numero 1' per la pillola abortiva Ru486, il neo presidente del Piemonte, Roberto Cota, avverte: "la pillola va somministrata in ospedale e le confezioni già arrivate in Piemonte potrebbero restare al momento nei magazzini".
"Io la penso in modo diverso dalla Bresso, sono per la difesa della vita" ha detto il neopresidente leghista della Regione intervenendo ai microfoni di "Mattino Cinque" durante la rubrica "La telefonata" di Maurizio Belpietro. Alla domanda "Ma quindi quelle pillole che la Bresso aveva ordinato e che sono già arrivate in Piemonte, rimarranno nei magazzini?", la risposta è stata: "Eh sì, per quanto potrò fare io sì".
Una 'chiusura' condivisa dal vice presidente dei deputati del Pdl Enrico La Loggia. "Apprezzo molto la posizione di Cota riguardo la pillola Ru486 a tutela della vita e contro le speculazioni che sino ad ora si sono fatte su questa materia". In sostegno di Cota interviene il sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella secondo cui le Regioni potrebbero rallentare l'arrivo nel prontuario regionale della pillola abortiva.
E immediato scoppia lo scontro politico. Per Livia Turco, capogruppo del Pd nella commissione Affari sociali di Montecitorio, il sottosegretario "dovrebbe occuparsi di prevenzione dell'aborto, di politiche per l'infanzia, di potenziamento dei consultori e di lotta alla povertà ma passa il suo tempo ad accanirsi contro la Ru486. Questo è pazzesco: se così tanto turba la sua coscienza l'introduzione in Italia della pillola abortiva farebbe bene a dimettersi dal ruolo che le è stato affidato".
Replica il sottosegretario, secondo cui "anche la coscienza di Livia Turco dovrebbe essere turbata dalla possibilità che l'introduzione della Ru486 possa portare all'aborto a domicilio nel caso in cui qualcuno non volesse rispettare il parere scientifico del Consiglio superiore di sanità, che ritiene necessario il ricovero ordinario per l'aborto farmacologico". "Come ho già detto, rispondendo a domande tecniche, è l'Aifa a determinare il prontuario nazionale dei farmaci, così come è il Consiglio superiore di sanità il riferimento scientifico più autorevole in ambito sanitario. L'autonomia delle regioni dovrebbe tenere conto di entrambi questi riferimenti. Per arrivare comunque ad un'applicazione omogenea della legge 194 e delle indicazioni del Css - conclude Roccella - al ministero si insedierà una commissione apposita, con il compito di predisporre linee guida per l'uso della pillola abortiva e per il relativo monitoraggio".
La prima richiesta a livello nazionale per la Ru486 è arrivata dall'ospedale Sant'Anna di Torino, come ha riferito Marco Durini. Proprio in relazione alla "pillola della discordia", l'ospedale Sant'Anna di Torino era gia' salito in passato alla ribalta delle cronache. E' stato infatti il primo ospedale italiano a sperimentare il farmaco. Sperimentazione finita subito al centro delle polemiche. Nel settembre del 2005 l'allora ministro della Salute Francesco Storace inviò infatti gli ispettori, per poi sospendere e imporre il ricovero alle donne che intendevano interrompere la gravidanza avvalendosi della Ru486.
[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Adnkronos Salute]