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Sbarchi di Ferragosto

Tra yacht e imbarcazioni di lusso, le traversate delle ''carrette della speranza'' sul Canale di Sicilia non si fermano

18 agosto 2006

Tra barche e yacht di lusso, in mezzo ad un fantastico mare azzurro, un mare che divide e congiunge l'Africa all'Europa, in questo periodo di vacanze ferragostane hanno continuato a navigare nel Canale di Sicilia le ''carrette della speranza'', cariche di speranza, di dolore, di contraddizioni, di stenti e di ingiustizia.
Le traversate degli immigrati clandestini continuano e stamane circa 200 immigrati sono stati tratti in salvo 50 miglia a sud di Lampedusa, dalla nave ''Minerva'' della Marina Militare italiana.
Le operazioni di soccorso, alle quali hanno partecipato anche tre motovedette della guardia costiera, sono rese difficoltose da un forte vento di scirocco.
Nel corso della notte era stata avvistata nella zona anche una piccola imbarcazione con una ventina di clandestini, già stati trasbordati sull'unità della Marina.

Per tutta la settimana di Ferragosto gli sbarchi non hanno dato tregua alle coste di Lampedusa. Lunedì scorso, complessivamente, nella più grande delle Pelagie, sono arrivati 250 extracomunitari che, dopo le procedure di identificazione, sono stati portati nel centro di accoglienza dell'isola.
Il giorno prima altre 120 persone erano state soccorse a 5 miglia da Lampedusa e condotte nel cpt, che più volte è stato alleggerito grazie a diversi trasferimenti di immigrati nel centro di Pian del Lago, a Caltanissetta.

Il fenomeno degli sbarchi di immigrati clandestini ''interessa ormai unicamente la Sicilia, destinazione naturale dei flussi che originano o transitano dal Nord Africa''. Nei primi sette mesi del 2006, da gennaio a luglio, infatti ''sono giunti in Sicilia 12.102 clandestini (10.119 nello stesso periodo del 2005), 10.414 dei quali (6.901 nel 2005) sull'isola di Lampedusa''.
I dati del capitolo immigrazione è uno dei più preoccupanti fra quelli che si possono leggere nel rapporto del Viminale ''Note sulla sicurezza in Italia'', presentato nei giorni scorsi dal ministro dell'Interno Giuliano Amato. ''Una tendenza all'aumento - viene rilevato - comunque più contenuta rispetto a quella del 2005, quando gli arrivi risultarono quasi raddoppiati rispetto al 2004: 22.824 rispetto a 13.594''.

Le coste siciliane in particolare e l'Italia in generale, vera e propria porta d'ingresso per l'Europa, ''continua ad essere meta di rilevanti flussi di immigrazione regolare'' alimentata ''soprattutto dagli 'overstayers', ovvero - spiega il rapporto del Viminale - dagli stranieri che, entrati regolarmente, permangono dopo la scadenza del visto o dell'autorizzazione al soggiorno (60% nel 2005 e 63% nel primo semestre di quest'anno) e da coloro che giungono illegalmente da altri Paesi Schengen, approfittando dell'abolizione dei controlli alle frontiere interne (26% nel 2005 e 24% nei primi sei mesi del 2006)''.
L'immigrazione clandestina via mare, ''pur risultando quindi di dimensione meno consistente rispetto alle altre forme di ingresso nel nostro Paese (14% nel 2005 e 13% nel periodo gennaio-giugno 2006) ha tuttavia fatto registrare nell'ultimo periodo significativi incrementi''.

La storia di Mekdes Tekle Mekone e del suo figlioletto
Il piccolo, due mesi appena, il 28 giugno scorso era riuscito a raggiungere Lampedusa su uno dei tanti barconi della speranza partiti dalla Libia. L'altro ieri sera è sbarcata sull'isola anche la mamma, che ha chiesto subito notizie di quel neonato arrivato 50 giorni prima.
E' la storia di una giovane mamma eritrea, che finalmente potrà riabbracciare il figlioletto, che in tutto questo periodo è stato accudito in una comunità per minori di Agrigento.
All'arrivo della giovane donna, che ha detto di chiamarsi Mekdes Tekle Mekone, i volontari dell'associazione La Misericordia, che gestisce il Centro di prima accoglienza di Lampedusa, hanno immediatamente preso contatti con l'ufficio immigrazione di Agrigento che si era occupato del caso. La donna, infatti, aveva già telefonato dalla Libia alla Prefettura con un satellitare per avere notizie del piccolo.
Mekdes Tekle Mekone è sbarcata la scorsa sera a Lampedusa, con altri 59 immigrati soccorsi su due barconi dalla nave ''Sirio'' della Marina Militare. Una volta nel Centro, ha spiegato di essere stata costretta ad affidare il figlio a una coppia di connazionali, in attesa di potersi imbarcare anche lei. Il barcone, partito dalla Libia con 288 persone, era approdato a Lampedusa il 28 giugno scorso. I due eritrei avevano dichiarato che quel neonato non era figlio loro, aggiungendo che la madre sarebbe arrivata successivamente.
La donna ha spiegato di essere stata per due volte in procinto di tentare la traversata, pagando 3 mila dollari, prima di riuscire finalmente a partire.

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18 agosto 2006
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