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Sbranato da un branco di randagi

Tragedia nel Ragusano: un ragazzino di dieci anni è stato aggredito a morte da un branco di cani

16 marzo 2009

Si stenta a crederci. Sembra una storia troppo assurda e troppo simile a quella di un b-movie dell'orrore per poter pensare sia successa veramente un roba del genere. Eppure...
Ieri in tutta la Sicilia è stata una splendida domenica di sole. Giuseppe, dieci anni, ha preso la sua mountain bike verde e ha deciso di fare una bella passeggiata. Una di quelle giornate che fanno stare proprio bene, e così si sentiva Giuseppe pedalando tranquillo tra le strade sterrate di Sampieri, frazione marinara di Scicli, nel Ragusano, fino a quando non è stato circondato, aggredito e azzannato al collo, alla testa e al torace da un branco di cani inferociti, una ventina di cani randagi...

I morsi del branco, disperso dall'arrivo dei carabinieri, non hanno lasciato scampo a Giuseppe che è morto nell'ospedale Maggiore di Modica per le ferite riportare.
Per la sua morte, secondo i carabinieri della compagnia di Modica, ci sarebbe un "colpevole indiretto": Virgilio Giglio, di 62 anni, l'uomo che dalla locale procura aveva in affido il branco di randagi, e che è stato arrestato per concorso in omicidio colposo, omessa custodia, malversazione di animali e anche per resistenza a pubblico ufficiale. Sarebbe legato alla sua 'negligenza', sostiene l'accusa, a permettere le diverse aggressioni commesse dal gruppo di randagi che aveva in custodia avvenute nel Ragusano. Sì perché la fatale aggressione a Giuseppe non è stato l'unico attacco del branco; oltre al bambino morto il branco aveva aggredito poco prima altre due persone: un quarantenne, che stava facendo una passeggiata, medicato poi alla guardia medica di Ispica, e un bambino di nove anni, che è stato anche lui azzannato dal branco mentre giocava ma salvato dal pronto intervento di un passante.

"L'ho visto aggredito dai cani - ricorda l'uomo che lo ha sottratto ai morsi del branco - e ho buttato contro gli animali dei piccoli massi, poi mi sono dovuto riparare dietro la mia bicicletta e sono riuscito a tirarlo su".
Il piccolo, che quando è stato ricoverato era in gravi condizioni, ma non in pericolo di vita, è sotto choc e non parla. Un blocco psicologico, ipotizzano i medici, legato a una crisi di panico per l'aggressione. Il piccolo paziente è ricoverato nel reparto di Pediatria dell'ospedale Maggiore di Modica con una prognosi di venti giorni.

E proprio i militari dell'Arma che stavano intervenendo per il caso del bambino di nove anni, hanno notato per strada la terza aggressione, quella più feroce. I cani avrebbero circondato Giuseppe e fatto cadere la sua bici, poi l'avrebbero aggredito, messo 'sotto' e azzannato più volte. I militari sono subito intervenuti e sono riusciti a fare allontanare i cani. E subito hanno portato il bambino in ospedale. Al Maggiore di Modica hanno capito immediatamente che le condizioni di Giuseppe erano gravissime e hanno chiesto l'intervento di un elicottero del 118 per trasferirlo all'ospedale Cannizzaro di Catania, ma il bambino è morto prima che l'elicottero si alzasse in volo. Il pianto straziante di genitori, familiari e amici nell'obitorio, dove la salma è stata portata, è stato accompagnato da momenti di grande tensione.

I carabinieri, intanto, con la collaborazione della polizia veterinaria, hanno provveduto a catturare i cani del branco, che verosimilmente saranno abbattuti, anche perchè in passato si sarebbero resi protagonisti di altre aggressioni, che hanno avuto esiti meno drammatici.
Ed erano circa cinquanta i cani randagi che erano stati affidati alla custodia giudiziaria di Virgilio Giglio, l'uomo arrestato ieri sera.
Sulla vicenda è intervenuto l'Ente nazionale protezione animale con la sua presidente, Carla Rocchi, che esprime "dolore e sgomento per la disgrazia". Secondo l'Enpa il fenomeno del randagismo è "statisticamente più vasto dove mancano piani di sterilizzazione e progetti di contenimento".

Emergenza randagi al Sud - Sono circa 600 mila i cani "di strada", di cui solo un terzo ospitati nei canili rifugio, e sarebbero 1.650 i Comuni italiani fuorilegge che non hanno un canile comunale o una convenzione con un canile consortile o gestito dall'Asl o con un canile rifugio, dove ricoverare i cani abbandonati e randagi. Questi i numeri del randagismo in Italia, emergenza del Sud e causa della morte di un bambino nel Ragusano aggredito da un branco di cani.
La piaga degli abbandoni. Nel 2008 sono stati abbandonati 14.000 cani su strade e autostrade di tutta Italia, tra il 21 giugno e il 31 agosto 2008, con un calo del 19% rispetto allo stesso periodo del 2007.
La situazione nelle città. E' migliorata Milano, dove a parte l'emergenza di Ferragosto, si è registrata una diminuzione del 25% rispetto al 2007 (il 48% rispetto al 2006). Vanno bene anche Venezia, Torino, Genova, Parma e Bologna. La maglia nera spetta a pari merito a Sicilia, Puglia, Sardegna e Campania con abbandoni superiori al 30% e aumenti in media del 5% rispetto al 2007.
Volontari e task force. Nel frattempo, si punta sulla ricerca di volontari per avere una presenza più capillare, sulla costituzione di una task force di avvocati che denuncerà i sindaci inadempienti nell'ospitare i randagi.

[Informazioni tratte da La Siciliaweb.it, Repubblica.it]

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16 marzo 2009
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