Scendono, lentamente, i prezzi dei carburati
Gli effetti del calo del petrolio cominciano a farsi sentire, ma i consumatori lamentano un'eccessiva lentezza
Il prezzo del petrolio continua a scendere. Ieri, venerdì 8 agosto, al termine della giornata di contrattazioni a New York, i futures con scadenza a settembre hanno chiuso a quota 115,20 dollari al barile, in ribasso di 4,82 dollari. Durante la sessione, il prezzo era sceso fino a 114,90 dollari al barile.
Gli effetti del calo del greggio cominciano a farsi sentire sui prezzi finali dei carburanti. Soprattutto sul diesel. E che possano esserci margini per la riduzione del prezzo dei carburanti, compresa tra 0,8 e 1,8 centesimi al litro, lo ha sottolineato anche il per lo Sviluppo economico Claudio Scajola.
Scajola nei giorni scorsi in una nota aveva scritto: "Allo stato attuale del prezzo del petrolio, esistono i margini per un'ulteriore riduzione, compresa tra 0,8 e 1,8 centesimi al litro, del prezzo al consumo dei carburanti". "Entro venerdì, quando saranno diffusi i dati della rilevazione europea di questa settimana - aveva aggiunto nella nota -, verificheremo se la situazione sarà migliorata".
Un invito rivolto esplicitamente alle compagnie petrolifere perchè utilizzino "maggiormente promozioni e sconti per andare incontro alle esigenze dei consumatori in questo momento di difficoltà delle famiglie".
Che in Italia la benzina costi più che nel resto dell'Unione europea lo documentano proprio i dati del ministero: dall'inizio dell'anno al 28 luglio il prezzo medio al consumo della benzina in Italia è infatti aumentato dell'1,3% (pari a circa 1,8 centesimi al litro) in più rispetto alla media dei 15 paesi dell'Unione. Inoltre mentre tra il 14 e il 28 luglio in Europa la benzina è scesa mediamente di 5 centesimi al litro, con picchi che in Germania hanno toccato i 9,4 cent/litro, lungo la penisola invece, a fronte di giorni in cui il prezzo del petrolio è sceso notevolmente, il prezzo medio al consumo della benzina è diminuito di 4,2 centesimi "con un differenziale - fa notare il ministero - a sfavore del nostro paese di 0,8 centesimi". "Nei primi dieci giorni di maggio, quando il greggio veniva quotato in maniera sostanzialmente equivalente a questi giorni, il prezzo medio al consumo era però superiore di circa 1 centesimo al litro, anche se - sottolinea il ministero - sussistono differenze di prezzo anche superiori ad un centesimo sia fra singoli impianti che tra singole compagnie".
L'invito del ministro Scajola è stato subito accolto con un'ondata di ribassi per i prezzi dei carburanti. Agip ha tagliato ancora il listino consigliato del gasolio, dopo la riduzione decisa mercoledì scorso, portandolo sotto quota 1,45 a 1,449 euro al litro. Ma anche tutti gli altri marchi, come emerge dalle rilevazioni di Quotidiano Energia, hanno fatto scattare una raffica di ritocchi al ribasso. Il prezzo consigliato della verde oscilla tra 1,471 euro e 1,484 euro al litro. Quelli del diesel tra 1,449 e 1,482 euro.
Le associazioni dei consumatori non sono però soddisfatte e lamentano una discesa troppo lenta dei prezzi e non in linea con la riduzione messa a segno dal barile. Anzi, il Codacons, secondo cui gli automobilisti continuano a pagare 4 euro in più del dovuto a pieno, ha annunciato che sta studiando una "mega-class action contro le compagnie".
In questi giorni il greggio è sceso parecchio grazie all'inaspettato aumento delle scorte di greggio Usa, salite a circa 300 milioni di barili. A spingere al ribasso le quotazioni anche il rafforzamento del dollaro nei confronti dell'euro. Le quotazioni sono ormai lontane dal picco di 147,27 dollari dell'11 luglio, raggiunto dopo una corsa durata settimane che ha fatto bruciare record su record e lievitare il prezzo dei carburanti fino a un massimo di 1,56 euro al litro, tanto per la verde che per il gasolio. Dieci centesimi in più, per il diesel, rispetto al prezzo di riferimento che oggi Agip indica ai propri gestori.
In Italia, i prezzi dei carburanti sono inferiori a quelli dei principali paesi europei replica in una nota l'Unione Petrolifera, che sottolinea anche come all'estero, sempre in Europa, a differenza del nostro Paese, c'è una forte presenza del self service. Per questo motivo, "appaiono gratuite e pretestuose le accuse di speculazione rivolte alle compagnie petrolifere che come riferimento hanno sempre avuto, ed hanno, l'andamento dei mercati internazionali".
L'Unione Petrolifera ha sottolineato inoltre che stando alla rilevazione del 4 agosto, il delta con l'area euro per la benzina è infatti sceso di 0,004 euro/litro, mentre per il gasolio di circa 0,001 euro/litro, portando la media dei primi sette mesi dell'anno a 3,8 centesimi euro/litro per il gasolio e 3,5 centesimi euro/litro per la benzina. Un andamento che "conferma la correttezza dei comportamenti delle compagnie petrolifere nell'adeguamento dei prezzi al consumo, che negli ultimi giorni hanno visto sensibili riduzioni (circa 10 centesimi euro/litro nelle ultime due settimane passati praticamente sotto silenzio sui media), come del resto auspicato dal Ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola". Riduzioni che, aggiunge la nota, "si aggiungono alle numerose offerte promozionali e sconti che le singole compagnie petrolifere, autonomamente, offrono ai consumatori su migliaia di impianti in questo periodo estivo che vede milioni di automobilisti sulle nostre strade".
Le "azioni di classe" previste dal Codacons - "E' allarme caro-carburanti: occorre dichiarare in Italia lo stato d'emergenza prezzi". Ad affermarlo nei giorni scorsi è stato Francesco Tanasi Segretario nazionale del Codacons e Presidente del Comitato nazionale vittime della Benzina, il quale ha lanciato l'allarme caro prezzi anche nel settore degli alimentari, oltre che in quello energetico, poiché tutto è correlato all'aumento dei prezzi dei carburanti. Contro l'inerzia delle istituzioni, Tanasi ha annunciato l'organizzazione di una marcia di automobilisti esasperati a Roma e chiede l'intervento delle forze dell'ordine e della magistratura per bloccare le speculazioni. Tanasi ha chiesto inoltre un intervento per l'eliminazione delle accise sulla benzina e una riduzione dei prezzi del 20%. "Anche quest'anno si continua a speculare sulle vacanze degli italiani per dare l'ennesima stangata ai poveri automobilisti già tartassati da aumenti continui dei carburanti".
[Informazioni tratte da AGI, ANSA, Corriere.it, Ufficio Stampa Codacons]