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Sciolto per infiltrazioni mafiose il Comune di Altavilla Milicia

Il neo pentito Enzo Gennaro tira in ballo il sindaco Nino Parisi che respinge con forza ogni accusa

07 febbraio 2014

Il Consiglio dei ministri ha deciso lo scioglimento del Comune di Altavilla Milicia. La decisione del governo, giunta su proposta del ministro degli Interni Angelino Alfano e alla presenza dell'assessore all'Economia Luca Bianchi in rappresentanza della Regione, è stata assunta "al fine di consentire il risanamento delle istituzioni locali nelle quali sono state riscontrate forme di ingerenza nella vita amministrativa da parte della criminalità organizzata".
Per lo stesso motivo sono stati sciolti due Comuni calabresi, Ricadi e Joppolo.

Nelle scorse settimane, della politica nel piccolo comune aveva parlato il pentito Enzo Gennaro, considerato un esponente di spicco della famiglia di Altavilla. Ai magistrati, subito dopo l'inizio della sua collaborazione, ha fatto il nome del sindaco Nino Parisi: "Io - ha raccontato il pentito ai magistrati - avevo avuto una promessa dal sindaco Nino Parisi. Disse: 'mi dai una mano, non ti preoccupare, io ti faccio lavorare là come un pazzo, ora c'è un cantiere, c'è un lavoro che dovrebbe partire e ti faccio dare l'incarico di direttore di cantiere'. Questo per la riqualificaione urbana della zona sud est". Così, Gennaro si sarebbe dato da fare in campagna elettorale: "Io - ha racccontato al pm Francesca Mazzocco il 13 settembre scorso - mi impegnai. Si sono vinte le elezioni e mi ha chiamato il sindaco. 'Ora ti dico come presentare la richiesta per farti dare l'incarico di direttore di cantiere'". Del comune di Altavilla, del resto, si parlava già nelle intercettazioni che hanno portato all'arresto di Gennaro. La vicenda è finita così sulla scrivania del prefetto. Anche se, secondo Gennaro, il sindaco - che dal primo momento si è sempre difeso specificando di aver sempre combattuto Cosa nostra - non sapeva di avere al cospetto un mafioso: "Lui - ha detto il neo-collaboratore - non lo sapeva (che Gennaro faceva parte della famiglia di Altavilla, ndr), questo glielo posso garantire. Almeno io non gliel'ho detto mai, però il padre Salvatore è normale che lo capiva. 'U zu Totò conosceva quelli che io frequentavo".

Intervistato dal giornale locale on line La Voce di Bagheria, Nino Parisi si è dichiarato "disgustato" per la decisione del Consiglio dei ministri. "Non c’è stato nessun atto ispettivo - ha affermato il primo cittadino - ho chiesto ripetutamente di essere sentito e non è stato possibile. Non si può sciogliere un consiglio comunale per le congetture di un pentito".
Il sindaco di Altavilla Milicia era stato tirato in ballo qualche giorno fa in un articolo apparso sull’edizione palermitana di Repubblica. Subito dopo Parisi aveva replicato sempre tramite lo stesso giornale online bagherese: "Apprendo con sgomento la notizia apparsa su organi di stampa i cui contenuti espongono me e la mia famiglia a una terribile gogna mediatica".
Parisi in quella occasione aveva definito "fantasiose" le dichiarazioni di Gennaro che "sarà oggetto di valutazione da parte dei miei avvocati per procedere alla tutela della mia integrità morale e della mia dignità che posso dimostrare con il conforto degli atti, a chiunque e in ogni luogo, contro ogni forma di diffamazione e a tutela della mia onorabilità". Il sindaco ha ammesso di conoscere Gennaro ma, ha aggiunto: "non ho mai avuto con lui rapporti di particolare vicinanza né mai ho avuto la percezione che potesse essere un mafioso, cosa che lo stesso non ha mai  lasciato intuire anche per la sua riconosciuta cordialità nei confronti di tutti i cittadini. Diversamente da come viene riportato, non è un imprenditore bensì un geometra che cura la sicurezza nei cantieri. Tutti sanno che non viveva una situazione economica brillante ma, al contrario che sbarcava il lunario proponendo prezzi vantaggiosissimi, anche al di sotto del 50%  rispetto gli altri professionisti, per eseguire l’incarico di addetto alla sicurezza nei cantieri di edilizia privata. Per questo era preferito agli altri a tal punto, da essere stato presente in quasi tutti i cantieri di edilizia privata del paese". (Continua a leggere l’articolo su La Voce di Bagheria).

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07 febbraio 2014
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