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Sciopero, come da programma

Le tute blu di Termini Imerese hanno cominciato oggi la protesta contro il piano del Lingotto

22 giugno 2009

Era stato annunciato 3 giorni fa, e stamattina le tute blu hanno mantenuto la promessa: due ore di sciopero nello stabilimento Fiat di Termini Imerese contro l'annuncio del cambio di linea produttiva fatto, giovedì scorso, dall'amministratore delegato del Lingotto, Sergio Marchionne.
Lo ha deciso l'assemblea convocata all'inizio del primo turno di lavoro. Dalle 7.30 alle 9.30 un centinaio di dipendenti dell'azienda torinese e quelli dell'indotto è rimasto fuori dalla fabbrica che produrrà la Lancia Ypsilon fino al 2011.

Nello stabilimento sono impiegati 1.400 tra operai ed impiegati e altri 600 fanno parte dell'indotto. Per protesta gli operai hanno anche bloccato per mezz'ora la ferrovia nella stazione di Termini Imerese. Poi le tute blu sono ritornate al lavoro. A causa dell'occupazione della sede ferroviaria due treni del trasporto regionale sono stati cancellati.
"Nel pomeriggio sono previste altre azioni di lotta", affermano i sindacati. "Aspettiamo ora - afferma Giovanna Marano, segretaria generale della Fiom/Cgil in Sicilia - di essere convocati dal presidente della Regione, Raffaele Lombardo".
L'assessore regionale all'Industria Marco Venturi ha annunciato per domani, martedì, un tavolo di confronto con i sindacati regionali e di categoria, alla presenza del governatore. Nella riunione sarà varato un documento unitario da sottoporre alla Fiat, alternativo rispetto alle previsioni del Lingotto che conta di tagliare la produzione di automobili nello stabilimento siciliano dal 2011.

Intanto, il Financial Times scrive oggi che il piano di Marchionne, di "smettere di fare automobili nel 2011 nello stabilimento Fiat di Termini Imerese e di ridurre l'impianto di Pomigliano d'Arco avrebbe avuto una 'copertura politica' migliore, se oltre all'alleanza con Chrysler fosse andata in porto anche quella con Opel''. "Ci sarebbero stati fattori a suo favore - scrive il Ft - Il declino del centro-sinistra che ha indebolito il sindacato. Il mancato accordo con Opel, tuttavia, rende difficile spiegare perché il piano di Marchione dovrebbe avverarsi. Fiat infatti subì un contraccolpo quando fu chiuso nel 2002 temporaneamente lo stabilimento di Termini Imerese".

[Informazioni tratte da La Siciliaweb.it, Repubblica/Palermo.it, Corriere.it, Adnkronos/Ing]

- La Fiat di Termini Imerese sul piede di guerra (Guidasicilia.it, 20/06/09)

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22 giugno 2009
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