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Sciopero generale organizzato da Cgil, Cisl e Uil: a Enna il 12 novembre ''grande happening'' con Anci e leader nazionali

28 ottobre 2005

Qualche giorno fa Cgil, Cisl e Uil hanno messo in moto la macchina della mobilitazione sindacale che porterà allo sciopero generale di quattro ore proclamato per il 25 novembre.
La protesta coinvolgerà tutta l'Italia.
In Sicilia, hanno reso noto nel corso degli esecutivi unitari cui hanno partecipato centinaia di sindacalisti di ogni angolo dell'Isola, si concentrerà, nelle nove province, ''nei luoghi-simbolo della marginalità sociale e dell'azione sindacale''.
L'assise è stata presieduta dal segretario della Cgil Sicilia, Italo Tripi e conclusa dal numero uno della Uil dell'Isola, Claudio Barone. Paolo Mezzio, leader siciliano della Cisl, ha tenuto la relazione introduttiva durante la quale ha annunciato la decisione della segreteria confederale unitaria di fissare per il 12 novembre a Enna Bassa, nella sede dell'università, la data di un grande happening di Cgil Cisl e Uil: un'assemblea alla presenza dei vertici confederali nazionali e con la partecipazione, ha rimarcato, dei rappresentanti dell'Anci e dell'Urps.
''Abbiamo deciso - ha detto Mezzio - di portare a Enna i consigli generali provinciali e regionali di tutte le nostre categorie e gli organi omologhi delle nove province''.

L'obiettivo: fare del 25 novembre una ''giornata di lotta memorabile'' assieme a sindaci e presidenti di provincia e con la partecipazione dei consiglieri comunali e provinciali. Comuni e province, infatti, secondo Cgil, Cisl e Uil, non possono che essere in prima linea nella protesta contro la ''manovra a tenaglia'' della Finanziaria nazionale e di quella regionale, che tagliano le gambe anche ai servizi degli enti locali.
Così il colpo di scure, tra il sei e il sette per cento, sui trasferimenti ai comuni, che accende un'ipoteca, di fatto, su servizi come l'assistenza domiciliare, gli asili nido, il trasporto scolastico, l'assistenza agli anziani e quella ai non autosufficienti. Il 25 sarà quindi, nelle intenzioni di Cgil Cisl e Uil, il momento di una ''protesta corale''.
E sarà preceduto da altre iniziative cui i confederali hanno dato il via. Tra l'altro, per la presentazione delle 100 mila firme raccolte, che rivendicano l'applicazione della legge quadro sull'assistenza (legge 328); per promuovere una legge d'iniziativa popolare in difesa dei non autosufficienti; per dire no alla manovra economica del governo Berlusconi, che ''marginalizza il Sud''. E per sollecitare la modifica del piano regionale dei rifiuti e una svolta nella politica di Palazzo d'Orleans, nello scorcio di legislatura che rimane.
Perché, secondo Mezzio, il governo Cuffaro è stato ''quello delle riforme annunciate e mai realizzate''. Un esecutivo di cui si può dire che ''a quasi cinque anni dal suo insediamento, non uno, un solo accordo degno di questo nome, è stato stipulato con le organizzazioni dei lavoratori''.

E anche sulla soluzione del contenzioso finanziario con lo Stato, Cgil Cisl e Uil hanno qualche perplessità.
Tripi: ''Alla luce di quanto dichiarato dal governo - ha detto il segretario della Cgil - rivendichiamo la rimodulazione dello strumento finanziario della Regione. Se questo non dovesse avvenire nascerebbero legittimi dubbi sulla effettiva e immediata disponibilità di quelle risorse''. La Finanziaria va rimessa in discussione, ha insistito Barone, perché ''va data una risposta alla domanda di sviluppo, attraverso un''adeguata e non surreale fiscalità di vantaggio. E poi, perché occorre sanare le principali fonti di deficit. A partire dalla sanità''.
Tra le questioni al centro del dibattito degli esecutivi regionali, la ''fantomatica'' Banca del Sud, le riforme degli appalti e della formazione professionale, le misure contro la crisi dell'industria e per lo sviluppo, la vicenda delle Asi, il tavolo verde e le politiche per la stabilizzazione dei precari.

Fonte: ViviEnna.it

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28 ottobre 2005
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