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Scontro Bucarest-Roma: ''Impronte ai bimbi rom inaccettabili''

Dalla Farnesina: ''Il governo romeno ha una conoscenza incompleta delle iniziative legislative''

17 luglio 2008

Dopo il via libera a prendere le impronte dei bambini rom è di nuovo scontro tra la Romania e l'Italia. Il primo ministro romeno Calin Popescu Tariceanu ha chiesto all'ambasciatore italiano a Bucarest Daniele Mancini di trasmettere al governo italiano le preoccupazioni di Bucarest nei confronti del pacchetto sicurezza, in particolare sul censimento dei cittadini nomadi, bambini compresi. Tariceanu ha dichiarato che la Romania "non può accettare che i cittadini romeni siano sottoposti a pratiche discriminatorie che non rispettano la dignità umana".
Dunque, a nulla è servito l'emendamento che prevede la "raccolta" delle impronte digitali per tutti dal primo gennaio 2010 (una modifica all'articolo che raddoppia la validità della carta d'identità) che ha ottenuto il sì bipartisan, e che secondo il Partito democratico "disinnesca la questione Rom".

"Per il governo romeno, e per gli altri Paesi membri dell'Unione europea, rispettare i diritti dell'uomo è una priorità" ha dichiarato Tariceanu nel corso di una riunione dell'esecutivo a Bucarest. "Una parte consistente dei cittadini romeni che vivono in Italia è preoccupata. Voglio che abbiamo la percezione che il governo romeno sta garantendo i loro diritti, che le autorità italiane devono rispettare”, ha concluso il premier romeno.

Pronta la replica della Farnesina. Il Ministero degli Esteri italiano ha risposto al premier romeno sottolineando che le preoccupazioni di Tariceanu sono dettate "da una conoscenza incompleta delle iniziative legislative recentemente adottate". "Nel nostro Paese - si legge in una nota del ministero degli Esteri - sono senz'altro apprezzate le qualità professionali ed umane della grande maggioranza dei lavoratori e cittadini romeni che vi risiedono. E' noto tuttavia come una minoranza di essi si sia resa purtroppo responsabile di reati che hanno profondamente colpito l'opinione pubblica italiana e che hanno richiesto misure per attuare controlli più efficaci, non certo basati su criteri di nazionalità, al fine di garantire la sicurezza di tutti i cittadini. L'Italia - conclude la Farnesina - è e rimarrà un Paese che guarda alla Romania con amicizia, simpatia e spirito di cooperazione sia in ambito europeo che nel più ampio scenario internazionale"

- Maroni: "Avanti con impronte e censimenti nei campi nomadi" di C. Fusani

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17 luglio 2008
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