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Scontro di perizie nell'inchiesta sulla Calcestruzzi Spa

L'azienda del gruppo Italcementi ha utilizzato o no calcestuzzo depotenziato?

19 settembre 2009

La Calcestruzzi spa, azienda del gruppo Italcementi, non avrebbe utilizzato calcestruzzo depotenziato per la costruzione di opere pubbliche in Sicilia che erano ritenute a rischio crollo. Il colpo di scena, come hanno scritto nei giorni scorsi alcuni quotidiani locali, sarebbe emerso dai primi risultati del lavoro dei periti nominati dal Gip nisseno Giovanbattista Tona nell'ambito dell'inchiesta bis della procura che riguarda sette indagati e la ditta Calcestruzzi Spa e la Italcementi, in qualità di persone giuridiche, accusati di frode in forniture.

Tuttavia non è stata ancora depositata la perizia definitiva. Da quanto emerge dalla prima udienza, che si è svolta mercoledì scorso a Caltanissetta, vi sarebbe una spaccatura fra i periti "strutturali" e quello "informatico". Nelle loro analisi vi sarebbero discordanze, e per questo motivo i pm hanno fatto notare al giudice, con una nota, che due dei tre periti non hanno dato risposte a tutti i quesiti strutturali. I magistrati ritengono pertanto che i dati rilevati dai due periti sarebbero parziali e non ricavati nei punti indicati dai pm, in particolare i carotaggi.
Nella prima udienza di mercoledì, i periti Giuseppe Mancini e Nunzio Scibilia (che hanno effettuato oltre 300 carotaggi sulle opere incriminate) hanno affermato che il materiale utilizzato per la costruzione di opere pubbliche come la piattaforma di emergenza dell'ospedale Sant'Elia di Caltanissetta, il nuovo palazzo di Giustizia, la diga fopranea di Gela e lo svincolo di Castelbuono sull'autostrada Palermo-Messina, sarebbe regolare. I periti hanno detto che ulteriori indagini di tipo tecnico sarebbero necessarie per altri lavori effettuati dalla Calcestruzzi perché il calcestruzzo sarebbe stato fornito anche da altre ditte.

Le inchieste della procura nissena sui sistemi di costruzione di opere pubbliche in Sicilia, che secondo l'ipotesi accusatoria sarebbero state realizzate con calcestruzzo depotenziato cioè con meno cemento di quello stabilito dalle normative, cominciarono nel 2005 con arresti e indagati accusati di frode in pubbliche forniture e intestazione fittizia di beni, con l'aggravante di avere agevolato la mafia, attentato alla sicurezza dei trasporti e sequestri di opere pubbliche come il nuovo l'ospedale nisseno. Tre dirigenti della Calcestruzzi sono stati rinviati a giudizio e per loro il processo si è aperto nell'aprile scorso. L'incidente probatorio continuerà il prossimo 10 ottobre.

[Informazioni tratte da Ansa.it, La Siciliaweb.it]

- Le opere fatte col cemento mafioso... (Guidasicilia.it, 28/02/08)

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19 settembre 2009
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