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Scontro diplomatico per il motopesca siciliano sorpreso nel mare di Malta

Il comandante del 'Maria Salvatrice' in carcere con l'accusa di pesca illegale

02 luglio 2009

Rosolino Paternostro, 48 anni, di Portopalo di Capo Passero (Sr), comandante del 'Maria Salvatrice', il motopesca intercettato dalla Marina maltese tre giorni fa a circa 20 miglia dalle coste della Valletta, è in carcere con l'accusa di pesca illegale in acque territoriali maltesi.
Davanti al magistrato, Paternostro ha respinto l'accusa di pesca illegale in acque maltesi. Secondo la marina maltese, il motopesca aveva 100 chili di pesce nella stiva quando è stato intercettato, ma l'equipaggio sostiene che il pesce era stato pescato molto prima dell'ingresso dell'imbarcazione in acque maltesi.

La decisione del Tribunale di Malta di negargli la libertà provvisoria ha portato alla protesta dell'ambasciatore italiano Paolo Trabalza, che ha definito "incomprensibile" la decisione delle autorità giudiziarie maltesi.
Contattato in merito alla vicenda, l'ambasciatore Trabalza ha sottolineato l'opportunità che al comandante fosse data facoltà di tornare sulla sua imbarcazione, e magari rientrare in Sicilia per il processo invece di attendere 10 giorni in carcere. "Sono molto sorpreso e amareggiato", ha detto il diplomatico. Pieno rispetto per la magistratura, ha osservato Trabalza, "ma una cosa così, non è accettabile in un paese dell'Ue".

Oltre all'arresto del comandante, l'autorità giudiziaria maltese ha disposto anche il sequestro del peschereccio e il pagamento di una sanzione da 116 mila euro. Ne ha dato notizia il sindaco di Portopalo di Capo Passero, Michele Taccone, che sta seguendo costantemente la vicenda. Poco prima dell'arresto, il sindaco aveva parlato con il comandante del peschereccio. "Mi era apparso tutto sommato tranquillo - ha detto - e comunque fiducioso circa l'esito del processo. Siamo esterrefatti per la portata di questa sanzione. Il senso di sbigottimento della nostra intera comunità fa il paio con la più cupa angoscia nella quale è piombata la famiglia del comandante".
Tra gli altri tre membri dell'equipaggio bloccati a Malta (ma nei loro confronti non sembra siano stati adottati provvedimenti) c'è anche un figlio del comandante, Andrea Paternostro. I legali del pescatore hanno chiesto la remissione in libertà del proprio assistito: l'udienza è prevista per il 10 luglio. 

[Informazioni tratte da Ansa.it, La Siciliaweb.it]

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02 luglio 2009
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