Scoperta nelle campagne Palermitane la più grande piantagione di cannabis mai individuata in Italia
E' la più grande piantagione di canapa indiana mai scoperta in Italia. Con quasi un milione e mezzo di piante di marijuana i carabinieri del comando provinciale di Palermo hanno scoperto una delle più grandi coltivazioni mai individuate in un'area estesa 4.500 metri quadrati nelle campagne di San Cipirrello, comune della Valle dello Jato a circa 25 chilometri dalla città.
La piantagione è stata scovata dopo un'indagine sulla cosca di San Giuseppe Jato, della Compagnia di Monreale e l'ausilio del Nucleo elicotteri di Boccadifalco.
Gli arbusti di cannabis, alcuni alti più di un metro e mezzo, sono stati già estirpati, con la collaborazione dei giovani della cooperativa ''Placido Rizzotto-Libera terra'' che gestiscono poco distante terreni confiscati alla mafia.
La piantagione, non curata da qualche giorno, aveva un sistema di irrigazione costituito da una pompa a motore che attingeva da un laghetto artificiale realizzato all'interno dell'area adesso sequestrata dai carabinieri, utilizzando irrigatori a spruzzo disposti in vari punti della piantagione.
Le piante di cannabis erano quasi tutte in corso di fioritura, e valutando l'entità delle ''femmine'', sostanzialmente quelle che contengono un quantitativo maggiore di principio attivo (Thc) e vengono utilizzate come stupefacente, secondo i carabinieri si sarebbe potuta ricavare marijuana per un valore di oltre 15 milioni di euro.
Il fondo, che si trova in una zona anche climaticamente molto favorevole per la coltivazione di questo genere di piante, è di proprietà di un contadino di 54 anni e della madre ottantenne. Entrambi sono stati denunciati per coltivazione di sostanze stupefacenti. L'appezzamento, peraltro, era già sottoposto a pignoramento nell'ambito di una causa civile intentata al proprietario.
''E' certo - ha spiegato il colonnello Michele Sirimarco, comandante del reparto territoriale di Monreale - che alla mafia non possa sfuggire il controllo su un'attività tanto redditizia''. I carabinieri indagano ora per scoprire chi abbia collaborato con il contadino nella gestione del fondo.