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Scoperte (casualmente) nella stanza del sindaco del Comune di Messina cimici e micro telecamere

25 marzo 2008

Delle cimici e delle mini telecamere sono state scoperte nei gironi nell'ufficio del sindaco di Messina, a Palazzo Zanza, attualmente occupato dal commissario straordinario del Comune, Gaspare Sinatra. Il ritrovamento è avvenuto in maniera del tutto casuale giovedì scorso, quando un quadro appeso dietro la scrivania del primo cittadino è caduto rivelando l'obiettivo della microcamera. Il commissario straordinario Sinatra ha immediatamente avvertito i carabinieri che durante la perquisizione hanno trovato altri apparecchi elettronici per la registrazione ambientale nel televisore e dentro l'incavo di un termosifone.

Sull'episodio la Procura ha aperto un'inchiesta. L'ufficio è quello occupato normalmente dal sindaco di Messina e prima di Sinatra era utilizzato dall'ex sindaco Francantonio Genovese, dall'altro commissario straordinario Bruno Sbordone e dall'ex sindaco Giuseppe Buzzanca.
Il commissario Sinatra era stato nominato dall'assessore regionale alla Autonomie locali, Paolo Colianni ad ottobre dopo che il Consiglio di giusitizia amministrativa della Sicilia aveva annullato le elezioni tenutesi nel 2005 e che avevano visto la vittoria di Francantonio Genovese per una querelle tra due liste dei socialisti.
Secondo indiscrezioni l'apparecchiatura per le rilevazioni sarebbe del 2004 e potrebbe essere stato utilizzato per spiare ciò che avveniva nell'ufficio alcuni anni fa. Il commissario Sinatra ha detto di "non essere preoccupato e di continuare a svolgere il proprio lavoro di commissario tranquillamente". [Infomazioni tratte da Adnkronos.com]

Spionaggio a Palazzo Zanca, Sinatra: "Non mollo, sono più carico di prima"
Intervista di Sebastiano Caspanello (Tempo Stretto.it)

Stavolta Gaspare Sinatra non lo incontriamo nel chiuso della sua stanza, avvolti dal fumo del suo irrinunciabile sigaro e seduti comodamente su una poltrona. Lo troviamo nell'androne di Palazzo Zanca, paradossalmente sarebbe il caso di dire "lontano da occhi indiscreti", con un abbigliamento tipico da sabato mattina ma lontano dal solito standard giacca e cravatta: un golfino rosa acceso, che la dice tutta sullo stato d'animo del commissario. Sinatra non appare per nulla turbato dalla Spy-story che lo sta coinvolgendo in prima persona, anzi, è sereno e non perde quell'ironia che lo contraddistingue, tanto che vedendo chi scrive esclama: «Non ho nulla da aggiungere, si guardi le registrazioni!».

Commissario, ci racconta come avete scoperto queste microspie?
«Assolutamente per caso. E' caduto un quadro, e un collaboratore ha trovato vicino al termosifone un piccolo apparecchio, a prima vista un aggeggio di plastica che poi è risultato essere una telecamera. A quel punto abbiamo avvisato le autorità e nel pomeriggio ci siamo fatti furbi e abbiamo chiesto ai carabinieri di controllare tutta la stanza».

E cosa è venuto fuori?
«La stanza era piena di cimici e microspie, ero circondato, ce ne erano ovunque. Nelle pareti, dietro i mobili, dietro la mia scrivania, a quanto pare persino nel televisore».

Pare che siano attrezzature sofisticate, in grado di percepire ogni minimo rumore, e che trasmettano in un raggio d'azione comunque limitato alle vicinanze di Palazzo Zanca, anche se poi potrebbero "rimbalzare" il segnale altrove.
Sinatra sorride. «Mi ritengo un buon conoscitore di cose amministrative, non sono un tecnico. Però mi hanno detto che sistemi del genere di solito si usano per latitanti e boss mafiosi».

A Messina non si era mai vista una cosa del genere.
«No, ma so che quando era sindaco Providenti fece fare una bonifica e un controllo a tappeto della sua stanza. Lui era un magistrato».

La Procura adesso ha aperto un'inchiesta.
«Era doveroso, così come l'hanno aperta contro di me per la storia delle nomine. Stavolta è contro ignoti, mi auguro si faccia chiarezza e che anche qui uno più uno faccia due».

Si è dato qualche spiegazione?
«Guardi, o mi ritengono in potere di manovrare migliaia di miliardi e di cambiare le sorti della città, oppure qualcuno ha detto "spiamo quello stupido di Sinatra"».

Qual è il suo stato d'animo?
«Io me ne frego. Non mollo, anche se ho capito ormai in che clima sono costretto a lavorare. In quarantadue anni di servizio non ho mai rubato nulla, ho la coscienza a posto e sono sereno proprio per questo. Checché se ne dica, non ho legami politici e non ho nulla da nascondere».

Sarà condizionato nel suo operato, d'ora in avanti, dopo questo episodio?
«Assolutamente no, anzi, sono più carico di prima. Sto sempre sulla difensiva, questo lo avete capito».

Andrà avanti anche sulle partecipate? Come mai è tornato sui suoi passi con Messinambiente e Ato3?
«C'è stata una sospensiva del Tar, e io le decisioni della magistratura le rispetto. Ma non sono uno che si arrende facilmente, e il nostro avvocato su questa vicenda ha fatto un intervento magistrale».

E la decisione di annullare il regolamento sui criteri di nomina dei rappresentanti del Comune negli enti collegati?
«Primo, i regolamenti non li fanno i sindaci, ma i Consigli comunali, e questo non fu approvato dal Consiglio. Secondo, si trattava di un'autentica presa in giro. Faccio un esempio: dovevo nominare un capo di gabinetto e avevo una persona, magari poco esperta, della quale però avevo la massima fiducia. Poi mi arrivavano decine di curriculum, tra cui quello di uno dei migliori in Italia per quel ruolo. Cosa facevo, nominavo quest'ultimo o la persona di cui avevo massima fiducia? Nominavo il secondo, e nessuno mi diceva niente. Quindi ditemi che senso aveva questo regolamento».

Appunto, nessuno. Come nessun senso ha questa brutta vicenda che vede al centro di tutto la stanza del primo cittadino di questa città. Un fatto di estrema gravità, sul quale bisognerà far chiarezza, per accertare se le intercettazioni fossero "ufficiali" o "abusive", e dunque amatoriali, il che renderebbe tutto ancora più grave. Ma Sinatra non si scompone, si avvia verso l'auto blu di rappresentanza col sorriso intatto, il sigaro agli sgoccioli e augurandoci «Buona Pasqua».

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25 marzo 2008
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