Scoperti i resti di un sito d'altura nell'area della Necropoli di Realmese
L'inedita scoperta è stata fatta sopra cozzo San Giuseppe a pochi km da Calascibetta
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I resti inediti di un sito di altura che domina la gola sottostante e gli altipiani circostanti sono stati identificati nell'area della Necropoli preistorica Realmese, sopra cozzo San Giuseppe, a circa tre chilometri da Calascibetta (EN).
Il sito è stato individuato nell'ambito delle attività preliminari archeologiche nella necropoli condotte dal Pontificio Istituto Orientale, sotto la direzione scientifica del Prof. Elie Essa Kas Hanna e del dott. Rosario Patanè, del Parco Archeologico di Morgantina e della Villa Romana del Casale di Piazza Armerina, coadiuvati dall'archeologa Antonina Arena, durante le attività relative al progetto "La civiltà tra i due fiumi. Forme di vita e religiosità tra le valli del Morello e dell'Imera meridionale, dalle facies preistoriche alle bizantine memorie".
Foto di Davide Mauro - Opera propria, CC BY-SA 4.0
"Secondo l'analisi del prof. Hanna - dice Liborio Calascibetta, direttore del Parco Archeologico - l'area della Necropoli Realmese avrebbe conosciuto una frequentazione ininterrotta fino ai nostri giorni, come attestano le varie trasformazioni delle grotte della necropoli. Per comprendere maggiormente questo complesso, pertanto, si rende necessario riconsiderare le cronologie e le modalità d'uso delle strutture rupestri presenti attraverso ricognizioni sistematiche e scavi estensivi in open area che, come Parco, cercheremo di coordinare nel prossimo futuro e sui quali indagheremo".
"L'area - evidenzia il prof. Hanna - è accessibile attraverso differenti vie di comunicazione di cui alcune acciottolate e carraie, ancora oggi ben conservate. Abbiamo attestato, inoltre, numerosi muri di terrazzamento che indicano una forte attività di sfruttamento delle risorse naturali del territorio. A tal proposito - precisa il prof. Hanna - sono state individuate diverse cave che completano il quadro topografico tracciato da Bernabò Brea negli anni cinquanta del secolo scorso".
Per l'archeologa Antonina Arena "ci troviamo in un importante sito di altura che copre un'area di poco più di 3 ettari. Il complesso è contraddistinto da muri che delimitano spazi chiusi occupati da livelli di crolli, edifici in muratura intonacati e da una cisterna per l'approvvigionamento idrico. A oriente sono ben conservate strutture in muratura e tombe a grotticella trasformate, nel corso dei secoli, in vani adibiti ad uso domestico, che sembrano correlabili al sito di altura".
- Calascibetta, arroccata sulla cima del monte Xibet (Guidasicilia)