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Scoperto un carico di avorio nel relitto di Stentinello

Nel relitto immerso nelle acque Siracusane, un carico di zanne di elefante

22 ottobre 2013

Nel relitto di Stentinello, già molti decenni fa identificato nelle acque tra Santa Panagia e Thapsos, nel siracusano, a una profondità di circa dieci metri, è stato rinvenuto un carico d'avorio.
La Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana ha intrapreso una campagna di investigazioni mirate all'approfondimento delle conoscenze sul relitto di Stentinello già identificato da Gerhard Kapitän. Con il contributo di Enzo Bongiovanni, le tracce del relitto sono state identificate ed è stata effettuata un'approfondita ricognizione dell'area che ha portato ad arricchire il quadro cognitivo esistente con alcune novità di grande rilievo. Pur non resistendo nulla a vista dello scafo ligneo del relitto, si è documentata la presenza di una gran quantità di resti di anfore fortemente concrezionate tra loro ed agli affioramenti rocciosi che emergono dal fondo roccioso pertinenti parzialmente alla zavorra litica della nave affondata.

Le caratteristiche tipologiche delle anfore costituenti il carico confermano quanto a suo tempo indicò Kapitän, cioè anfore del tipo Corinzio B databili tra il IV e gli inizi del III sec. a.C. Tuttavia queste anfore dalla tipica bocca ovale sono state recentemente riclassificate e attribuite o a fabbriche corciresi o, addirittura, probabilmente magno greche.

Ma la scoperta veramente eccezionale è costituita dal rinvenimento, tra i resti del carico di anfore frammentate, di alcune zanne di elefante di varia lunghezza. In particolare sono stati individuati e parzialmente recuperati frammenti di almeno 5 zanne tra le quali una completa. Si tratta, evidentemente, di una limitata spedizione di avorio inserita in un carico anforaceo destinato ad alimentare il ricco artigianato di Siracusa a quel tempo particolarmente ricco e fiorente. Le zanne sono attualmente in corso di restauro presso i laboratori della Soprintendenza del Mare a Palermo, e di studio da parte del paleontologo siracusano Salvo Chilardi.

Le operazioni a mare si sono svolte con il supporto della Capitaneria di Porto di Siracusa - Sezione di Santa Panagia e di Moscuzza del "Gruppo Barcaioli" di Siracusa.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, Corriere del Mezzogiorno]

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22 ottobre 2013
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