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Scoppia la rivoluzione dei Beni Culturali Siciliani. Tanti interventi per il rilancio del ''sistema-cultura''

Più autonomia, diverse ripartizione dei fondi, accordi fra pubblici e privati. Ecco i nuovi Beni Culturali

08 giugno 2004

L'approvazione da parte della giunta di governo di un sistema di norme che produrranno un'autentica rivoluzione nell'organizzazione dei beni culturali nell'isola, è per l'assessore regionale ai Beni Culturali Fabio Granata: ''Un altro tassello di un grande rilancio del sistema-cultura in Sicilia''.
Il provvedimento concede autonomia scientifica, finanziaria e organizzativa ai musei regionali e crea la ''rete dei musei'' di interesse regionale. ''Conditio sine qua non per entrare a farne parte per le istituzioni interessate, è la qualità del progetto culturale. Ma anche la presenza di una direzione da individuarsi in giovani laureati in beni culturali (o che abbiano compiuto master universitari in tale materia) o di figure legate alla formazione sul restauro'', spiega Granata. A suo giudizio, così ''si incentiveranno sbocchi professionali per queste nuove figure''. La norma prevede inoltre la possibilità di ''finanza di progetto'' per eventi culturali nel territorio siciliano o per la promozione, anche in altri luoghi, dell'identità culturale isolana. Fra le novità, la possibilità inedita di cedere la gestione di siti archeologici e monumentali regionali a Comuni, Province, Fondazioni ed Associazioni che ne garantiranno l'organizzazione e lo sviluppo. ''Norme - sottolinea Granata - che garantiscono una spinta propulsiva alla valorizzazione, anche attraverso la perdita di quote di sovranità da parte nostra su un patrimonio culturale talmente vasto da risultare, senza questi provvedimenti, non del tutto valorizzato. Nel 2006 tra queste norme e la fine dei restauri di Agenda 2000, la Sicilia avrà un altro volto. Più coerente con la sua storia millenaria''.

Non ci si è dimenticato nemmeno dell'arte contemporanea. La giunta regionale siciliana ha infatti approvato un accordo di programma quadro per la promozione e diffusione dell'arte contemporanea e la valorizzazione dei contesti architettonici e urbanistici. L' Apq è stato preceduto da un protocollo d'intesa stipulato il 27 giugno 2003 tra il ministero per i Beni Culturali, il ministero dell'Economia e la Fondazione Biennale di Venezia, con il quale si è preso l'impegno di realizzare un progetto, chiamato SENSI CONTEMPORANEI, per la valorizzazione di contesti urbanistici e architettonici sottoutilizzati nelle otto regioni meridionali, tramite iniziative espositive di arte contemporanea, stabilendo al contempo che l'attuazione del progetto avvenisse con la sottoscrizione di specifici Apq. Il progetto, da attuarsi per il prossimo autunno, prevede interventi per esposizioni, tratte dalla 50/a Biennale di Venezia, a Palermo (Palazzo Riso) e a Bagheria (Villa Cattolica); un itinerario turistico-culturale legato all'arte contemporanea nel territorio del parco delle Madonie; la progettazione e la realizzazione di interventi di recupero di Palazzo Riso. Questo progetto prevede una spesa di 1.140.000 euro. L'accordo utilizza risorse statali ex delibera Cipe 17/2003 1.1. quota B ed entra in perfetta sintonia con le politiche in atto sul territorio e con le misure del Por Sicilia 2000-2006.
La Sicilia concorrerà finanziariamente con 70.000 euro per le iniziative sulle Madonie e con l'impegno di custodia e sicurezza dei locali e promozione delle manifestazioni.

E sul tema fondi per i Beni Culturali siciliani, proprio nei giorni scorsi il sottosegretario per i Beni e le Attività Culturali, Nicola Bono, ha comunicato a Fabio Granata, che nell'ambito della ripartizione dei fondi triennali provenienti dal Gioco del Lotto, sono stati erogati alla Regione Siciliana oltre diciassette milioni di euro.
''Il significativo stanziamento per la Sicilia - ha detto Bono - ha in parte risentito di una generale riduzione della disponibilità dei fondi lotto, dovuta all'esigenza di intervenire a favore di altri settori di competenza del ministero: rispetto ai 25 interventi finanziati nel triennio precedente, sono stati ammessi a finanziamento 23 progetti, mantenendo inalterata la significatività dell'impatto su tutto il territorio regionale''. Secondo Bono, ''inoltre, in considerazione della oggettiva rilevanza di alcuni interventi contenuti nella richiesta originaria della regione, ritengo che potranno essere recuperati ricorrendo ad altre forme di finanziamento e, segnatamente, all'interno della programmazione dell'Arcus s.p.a.''.

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08 giugno 2004
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