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Scuola, tagli in Sicilia

L'assessore Centorrino firma il decreto per il dimensionamento: dal prossimo settembre saranno 143 le autonomie scolastiche soppresse

10 marzo 2012

Centinaia di istituti soppressi e decine di posti di dirigenti cancellati. Rivoluzione e polemiche nel mondo della scuola siciliana all'indomani della firma da parte dell'assessore regionale per l'Istruzione e la Formazione professionale, Mario Centorrino, che rende operativo il piano di razionalizzazione e dimensionamento delle istituzioni scolastiche dell'isola imposto dalla Finanziaria nazionale del luglio scorso dopo l'intesa con il ministero per l'Istruzione raggiunta la scorsa settimana. Dal prossimo settembre saranno 143 le autonomie scolastiche soppresse, mentre in totale sono circa 260 gli interventi di fusione, accorpamento e aggregazione "al fine - spiega l'assessorato – di consolidare l'offerta didattica e di assicurare una migliore contiguità territoriale".

Nonostante un percorso di concertazione che ha coinvolto, con l'attivazione di un apposito tavolo tecnico, tutti i soggetti istituzionali interessati alla procedura (enti locali, Upi, Anci, organizzazioni sindacali della scuola regionali e territoriali, consigli scolastici provinciali, Uffici scolastici territoriali e Ufficio scolastico regionale) il decreto – consultabile sul sito dell'assessorato e pubblicato nei prossimi giorni dalla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana – ha suscitato polemiche perché avrebbe subito delle modifiche rispetto all'accordo trovato durante il tavolo tecnico. E in più il piano di dimensionamento – che collega l'autonomia scolastica dei singoli istituti al rispetto di determinati parametri numerici – secondo le direttive del ministero prevede la riorganizzazione della rete scolastica regionale, costituiti da un minimo di 600 alunni per gli istituti secondari ad un massimo di 900 alunni per quelli comprensivi. Numeri rivisti al ribasso (rispettivamente 300 e 500) dall'assessorato in base a una legge regionale, la numero 6 del 2000. Una contrazione ritenuta "eccessiva" dai sindacati.

"Il piano doveva essere fatto, ma la nostra preoccupazione è che non avendo tenuto conto dei parametri del ministero troppe scuole possano rimanere senza dirigente e senza segretario – spiega all'Italpress Angelo Prizzi, responsabile regionale Cisl Scuola - . Abbiamo contestato gli aggiustamenti sorti dopo il tavolo tecnico, quando il piano risultava essere diverso rispetto a quello definitivo sulla base dell'aggregazione delle scuole un po' in tutte le province della Regione. Staremo a vedere cosa accadrà".
Secondo l'assessore Centorrino, "i tavoli tecnici non sono certo le tavole di Mosè". "Il ministero – aggiunge l'assessore – ha espresso apprezzamento per un piano di dimensionamento che abbiamo fatto dopo 10 anni e al quale, come fanno tutte le altre regioni, daremo una cadenza annuale. Tutto quello che abbiamo fatto non potevamo non farlo, e lo abbiamo fatto secondo la legge siciliana, che concede alla Regione il potere di programmazione degli istituti scolastici: ci sono effettivamente dei parametri più bassi di quelli nazionali". Centorrino spiega infine che "c'è la ragionevole speranza che si possa prevedere un taglio di organici inferiore rispetto a quello sin qui previsto". [Fonte: Corriere del Mezzogiorno - Italpress]

- In Sicilia 142 istituti scolastici in meno (Guidasicilia.it, 10/02/12)

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10 marzo 2012
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