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Se essere figli di mafiosi diventa occupazionalmente conveniente...

La scoperta di Davide Faraone (Pd): "la figlia boss mafioso Bontade assunta in una società regionale senza concorso"

09 ottobre 2010

La figlia del boss mafioso Giovanni Bontade assassinato a Palermo nell'88 insieme alla moglie Francesca Citarda, è stata assunta dalla società regionale "Sicilia e-Servizi spa" senza un concorso.
Lo ha scoperto il deputato regionale Pd Davide Faraone che si dice "favorevole al reinserimento dei figli dei mafiosi ma non a privilegi". "Sicilia e-Servizi spa - ha detto Faraone - la società di servizio per la Regione Siciliana, protesi clientelare dell'Udc di Cuffaro e Romano, oggi Pid, ha come dipendenti, assunti rigorosamente senza concorso, la figlia del famoso boss Giovanni Bontate e suo marito. La figlia in questione è sorella dell'altra Bontade, finita nelle cronache palermitane dopo un servizio di Stefania Petix, perché impegnata in un'associazione, guarda caso sempre vicina ai cuffaro-romaniani, che gestisce i beni confiscati alla mafia". "Mi pare che, dopo le polemiche dei giorni scorsi, e dopo le parole importanti di Roberta riportate da alcuni giornali - ha concluso Faraone - ci sia comunque un tema politico-sociale che non si può eludere: il reinserimento e il recupero ai valori della legalità e della giustizia di soggetti che provengono da ambienti difficili significa, come sembra essere per le due assunzioni a Sicilia e Servizi, consentirgli una corsia preferenziale occupazionale?".

"Faraone è solo un mascalzone: mi tira in ballo in una vicenda di lavoro che dovrebbe riguardare esclusivamente l'azienda e il lavoratore". Queste le parole di Saverio Romano, coordinatore nazionale Popolari di Italia domani. "Spero che la signora Bontade - ha aggiunto Romano - che ha avuto la disgrazia di assistere, a soli sedici anni, all'omicidio dei propri genitori non debba per questa sua grave colpa essere ancora una volta offesa da altri mascalzoni. Per quanto mi riguarda darò mandato ai miei legali affinché procedano nei confronti di Faraone".
Faraone ha immediatamente risposto all'attacco di Saverio Romano: "Sfido il garantista Saverio Romano a partecipare a un 'faccia a faccia' in Tv. Dalle sue dichiarazioni è evidente che mi vuole portare in Tribunale, ciò non mi preoccupa. Da politico, gli consiglio di rispondere ai siciliani in un confronto pubblico. Da parte mia dimostrerò, se ce ne fosse ancora bisogno, come tante società della Regione Sicilia e del Comune di Palermo, e in particolare a quella a cui mi riferisco, sono state ideate e realizzate, prima ancora che per un servizio di pubblica utilità, per accontentare la fame clientelare di certa vecchia e brutta politica che lui conosce, attraverso assunzioni senza concorso. Una brutta politica che ha prosperato in Sicilia sulle spalle di migliaia e migliaia di giovani che, pur avendo i titoli, hanno sempre trovato le porte chiuse con la scritta 'Qui il merito è off-limits. Si accettano solo raccomandati'". Lo dice Davide Faraone, deputato regionale del PD.

"Non c’è settore dell’amministrazione nel quale non si annidi, o non si sia annidata, l’ombra del cuffarismo. Per questo resto sbalordito se proprio Romano, uno dei colonnelli più operativi del cuffarismo, arriva a minacciare querele nei confronti di Faraone. Comunque, si conferma quello che avevamo previsto: il lavoro di bonifica che attende la Sicilia sarà faticoso e impegnativo". Lo dice Antonello Cracolici, presidente del gruppo PD all’Ars, commentando le dichiarazioni di Saverio Romano, coordinatore dei Pid, rivolte a Davide Faraone.
"La presenza dei Bontade, prima in un'associazione che gestisce un bene confiscato alla mafia e poi in una società della Regione, non può essere sottaciuta e coperta in modo omertoso, come è avvenuto in questi anni", ha invece affermato il senatore del Pd Giuseppe Lumia, componente della Commissione antimafia. "E' chiaro - ha spiegato Lumia - che i figli dei boss non debbano pagare le colpe dei padri, ma a due condizioni: che prendano pubblicamente le distanze e che non cerchino privilegi, utilizzati da sempre come via maestra per scavalcare i diritti e riaffermare il potere politico-mafioso". Per Lumia: "Bisogna verificare, quindi, chi ha fatto queste assunzioni e rimuovere il problema, come è già avvenuto in parte a seguito delle prime informazioni emerse, in linea con il nuovo stile di svolta che contraddistingue l'attuale governo regionale".

Il presidente della società Sicilia e-Servizi spa, Emanuele Spampinato, è interventuo nella questione dicendo che: "La signora Bontate ed il marito, non hanno mai avuto un rapporto di lavoro diretto con Sicilia e-Servizi spa. I loro contratti e le loro prestazioni sono da ricondurre al socio privato della società, selezionato con gara di evidenza pubblica". "La signora Bontate ha operato svolgendo incarichi amministrativi di scarsa responsabilità - ha aggiunto - Per questioni tecniche la stessa di recente ha concluso la propria collaborazione. Il marito svolge compiti nell'ambito del monitoraggio del livello di qualità dei servizi tecnici resi dalla società".

[Informazioni tratte da Ansa]

- I beni confiscati alla mafia ridati ai mafiosi? (Guidasicilia.it, 06/10/10)

- Scoma VS Striscia (Guidasicilia.it, 07/10/10)

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09 ottobre 2010
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