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Se i Forconi diventano un "brand" di protesta...

Mentre Mariano Ferro si inventa una sigla per unire i vari Forconi, Martino Morsello lo richiama all'ovile

30 dicembre 2013

'Coordinamento 2014' è la sigla "che unirà esperienze di base vecchie e nuove venute alla luce anche di recente". Lo ha annunciato il leader dei Forconi siciliani, Mariano Ferro, ribadendo la netta presa di distanza "da altre forme di movimentismo".
Intervenendo alla presentazione della seconda edizione dell'e-book "16 gennaio 2012: alle radici della protesta dei Forconi" del giornalista siracusano Aldo Mantineo, Ferro ha poi preso le distanze da Danilo Calvani. "Con lui ed i suoi non abbiamo nulla a che spartire - ha affermato - da loro siamo distinti e distanti. Noi siamo convinti assertori del fatto che le regole della democrazia vanno rispettate. Chi non si muove in questo perimetro marcia in una direzione che non ci appartiene. La rivoluzione che noi vogliamo fare è quella delle coscienze, una rivoluzione con le mani in tasca".

Ferro ha criticato il governo Letta "che vorrebbe far rimettere in moto il Paese continuando ad appesantire la pressione fiscale, ad imporre nuove tasse". "Ma così facendo il Paese muore - ha sostenuto - come già oggi sta morendo uno strato sempre più largo della popolazione che non è fatto solo noi quattro poveri straccioni ma anche da professionisti che però faticano a mettere in piazza tutta la loro sofferenza".

Intanto c’è chi dice basta "con questa storia dei Forconi 'usati' per fini elettorali". E’ questo il senso dell’ultimo messaggio inviato da Martino Morsello, che alla fine si rivolge anche a Mariano Ferro, chiedendogli di "lasciare le lacrime di coccodrillo agli altri, e tornare all’ovile".
"Che la sigla - scrive Morsello - del movimento dei Forconi sia diventato un "brand" per protestare, di cui anche altre categorie si sono appropriate, è fuori discussione. E non è nemmeno un fatto negativo. Quel che sorprende è che qualcuno ai piani alti pensi di sfruttare il brand per fini elettorali. In tal caso sarebbe grave e immorale: speculare sulla disperazione della gente preparandosi con un camper a girare l’ Italia ha il sapore di una campagna elettorale già partita. Inseguire le orme di Prodi, Grillo e Renzi, che del camper hanno fatto il loro simbolo di viaggio, è una operazione di marketing televisivo, costruita sapientemente da qualcuno per creare un’alternativa alle prossime elezioni europee e intercettare il voto di tanti sfiduciati che, ormai, non solo non si riconoscono più in questa classe dirigente, che ha fallito, ma non vanno più nemmeno a votare".

"Dunque, quale idea migliore - si chiede Morsello - se non quella del popolo dei forconi? L’idea di un Masaniello (ormai senza popolo) che con il suo brand va ad intercettare in tutta Italia il malcontento? Quello che si fa scappare pure la lacrima in piazza del Vaticano? Giù la maschera Mariano, le lacrime di coccodrillo lasciale agli altri. La gente che soffre non abboccherà a questa strategia. Torna all’ ovile, sui tuoi passi, tra i forconi. I veri forconi come noi, non vendono il loro brand". "Per questo ci appelliamo - conclude Morsello, per alcuni il vero "ideologo" dei Forconi siciliani - a tutti i movimenti agricoli affinché si facciano carico insieme a noi di apportare un contributo costruttivo. Lo ha ribadito anche il Papa all’ Angelus di domenica scorsa. Il resto è solo marketing nocivo che ha devastato il Paese".

[Informazioni tratte da ANSA, LiveSicilia.it, SiciliaInformazioni.com]

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30 dicembre 2013
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