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Se il ministro Maroni sapesse...

Dopo la visita di ieri a Lampedusa della Commissione Diritti Umani del Senato...

12 febbraio 2009

Una delegazione della Commissione straordinaria per la promozione e la tutela dei diritti umani si è recata ieri a Lampedusa per visitare il Centro di soccorso e di prima accoglienza e la Base Loran.
La delegazione è stata guidata dal presidente Pietro Marcenaro (Pd). Insieme a lui il vicepresidente Lorenzo Bodega (Lega) e il senatore Salvo Fleres (Pdl).
"Il ministro Maroni  vada a vedere di persona in quali condizioni sopravvivono gli immigrati nel centro accoglienza di Lampedusa". Queste le parole di Marcenaro dopo aver visto la situazione che vige nell'isola. "Se gli italiani sapessero - ha accusato il presidente della Commissione per i Diritti Umani del Senato - non potrebbero tollerare la situazione attuale". "Ho visto condizioni d'igiene che mai avrei immaginato", ha continuato Marcenaro, che si è detto "sicuro che se il ministro avesse la possibilità di vedere le condizioni di degrado e di profonda violazione della condizione umana in cui versano gli immigrati nel centro, interverrebbe per porre rimedio a una situazione della quale l'Italia rischia di doversi vergognare a lungo".
Il senatore ha fatto sapere che, dopo la visita a Lampedusa, la commissione ha convocato per il 17 febbraio il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano per un'audizione.

E mentre una parte della politica italiana tenta di rendersi conto della reale situazione di Lampedusa, l'altro ieri il sindaco dell'isola Dino De Rubeis e una delegazione di amministratori locali è stata ricevuta a Bruxelles dal presidente della Commissione europea Libertà civili e Giustizia, Gerard Deprez.
All'incontro al quale hanno partecipato anche i parlamentari europei Eleonora Lo Curto, Nello Musumeci, Luigi Cocilovo e Giusto Catania, erano presenti i parlamentari regionali Salvino Caputo, Pino Apprendi e Toni Scilla, componenti la Commissione Attività Produttive del Parlamento siciliano.

Il sindaco di Lampedusa ha denunciato "lo stato di gravissima emergenza che sta vivendo l'isola a seguito della decisione del ministro Maroni di istituire nell'isola il centro di identificazione". Il presidente Gerard Deprez, pur evidenziando l'esclusiva competenza del governo italiano, ha assicurato che verrà fatta una verifica sul rispetto delle norme che disciplinano le immigrazioni e il rispetto delle norme minime in tema di accoglienza e asilo politico e umanitario. E in particolare il rispetto delle norme della convenzione di Ginevra e della legge europea sull'emigrazione. "Ci auguriamo che la Commissione e il Parlamento europeo - hanno affermato Caputo e Apprendi - si rendano conto della straordinaria gravità che in questo momento vive Lampedusa che si trova al centro di una emergenza europea. E' necessario che il parlamento europeo intervenga presso il governo italiano, al fine di chiedere la immediata chiusura del centro di identificazione". Intanto è stato comunicato che venerdì e sabato una delegazione di parlamentari europei visiteranno il centro di identificazione e quello di accoglienza dell'isola. [Informazioni tratte da La Siciliaweb.it, Rainews24, AGI]

Amnesty: "No ai rimpatri forzati" - Il Segretariato internazionale di Amnesty International ha lanciato un appello urgente al governo italiano affinché "i migranti attualmente detenuti a Lampedusa non vengano rimpatriati forzatamente in un paese in cui possano rischiare di subire gravi violazioni dei diritti umani, in linea con gli obblighi dell'Italia in quanto stato parte della Convenzione 1951 sui Rifugiati e della Convenzione contro la tortura". Tutti i migranti detenuti sull'isola, informa l'organizzazione, sono a rischio di rimpatrio forzato senza la possibilità di opporsi al rimpatrio, nell'ambito di procedure effettive di controllo giudiziario e con il rischio di un mancato accesso alla procedura d'asilo.
L'appello mondiale di Amnesty ricorda al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ed al ministro dell'Interno Roberto Maroni che "il diritto internazionale sui diritti umani e sui rifugiati obbliga l'Italia a permettere ad ogni migrante di chiedere asilo attraverso procedure imparziali e soddisfacenti ed a garantire protezione contro il rimpatrio in un paese in cui si troverebbe a rischio di subire gravi violazioni dei diritti umani"

- L'appello di Amnesty International

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12 febbraio 2009
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