Se in Sicilia si sottovaluta il terrorismo...
E' allarme al porto di Palermo: "Mancano i sistemi minimi di sicurezza"
Il terribile attentato di venerdì scorso a Sousse, terza città della Tunisia e vera capitale del turismo Paese, ha innalzato il livello di allarme in tutto il Mediterraneo. Ricordiamo che nell’attentato, rivendicato dall’Isis, sono rimaste uccise 38 persone, bagnanti delle spiagge di due resort di lusso, trucidate da alcuni uomini armati di kalashnikov.
Ieri al porto di Palermo è attraccata la prima nave partita da Tunisi dopo l’attentato di Sousse. La "Zeus Palace" della Grimaldi, poco dopo le tre, ha sbarcato i suoi 270 passeggeri, per lo più pendolari e piccoli imprenditori.
Nessuna particolare misura di sicurezza è stata adottata: non c'è un metal detector, non c'è uno scanner a controllare chi viene dal Nord Africa. La sicurezza affidata, come sempre, a tre funzionari della dogana che, assistiti da uno sparuto gruppo di poliziotti e finanzieri, espletano verifiche che sono giocoforza sommarie - sulle persone e sui bagagli - sotto un tendone.
"Al porto di Palermo non ci sono sistemi minimi di sicurezza come metal detector, scanner e un'area sterile adibita al controllo per le navi provenienti dai 'No Schengen countries'. Si sta sottovalutando l'emergenza terrorismo in una città in cui arrivano abitualmente navi di linea provenienti da Tunisi, con una media di oltre mille sbarchi settimanali". Lorenzo Geraci, segretario generale Cisl Fp Palermo Trapani, e Bartolo Vultaggio, responsabile del settore Dogane per la stessa sigla, denunciano la situazione del porto palermitano. "Da tempo - aggiungono - chiediamo alle autorità competenti di intervenire per equiparare gli standard di sicurezza del porto a quelli dell'aeroporto, ma nulla è stato fatto. Non si può continuare a fare affidamento - concludono Geraci e Vultaggio - soltanto sulla perizia e sulla professionalità del personale delle Dogane e delle forze dell'ordine che operano all'interno dell'area portuale, i primi a rischiare fra l'altro".
In questo clima di massima preoccupazione l’assemblea dei funzionari di dogana ha proclamato lo stato di agitazione. Per denunciare le scarse condizioni di sicurezza e le carenze di personale.
Preoccupazione manifestata anche dai passeggeri: "Ormai i terroristi possono colpire dovunque, è normale non sentirsi sicuri in nave o negli scali. C'è la necessità di maggiore sicurezza", ha detto un passeggero appena sbarcato a Palermo.
L’autorità portuale assicura, con il presidente Vincenzo Cannatella, che l’approdo di Palermo "è in regola con gli standard internazionali". "Misure straordinarie? Non ce ne sono state sollecitate dalla prefettura. Abbiamo disposto l’acquisto - ha detto ancora Cannatella - di due prefabbricati dove montare i metal detector e faer svolgere i controlli per chi va o arriva da Tunisi". Ma quando saranno pronti? "Spero entro un mese. Ma intanto ho preso contatto con le compagnie di navigazione: serve anche la loro collaborazione, per elevare i livelli di sicurezza a bordo delle navi".
[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, Repubblica/Palermo - articolo di Emanuele Lauria]