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Se la Costa Concordia si avvicina ai Cantieri di Palermo...

Il "sì" del Senato ad un atto del M5S che non piace governatore della Toscana

13 giugno 2013

La Costa Concordia si avvicina a Palermo. E' stato approvato al Senato un ordine del giorno presentato dal Movimento Cinque Stelle, primo firmatario Maurizio Santangelo, che impegna il governo "a valutare attentamente la scelta della struttura più idonea a livello nazionale per accogliere il relitto della nave... per procedere alla demolizione della stessa".
"Non possiamo cantare vittoria - afferma Sant'Angelo - ma è di sicuro un passaggio importante. Noi di certo non abbasseremo la guardia. Anzi. Sulla questione abbiamo presentato pure un'interpellanza che andrà in aula entero fine mese".

Si allontanerebbe pertanto l'ipotesi Piombino. Un decreto del governo Monti, infatti, avrebbe spianato la strada verso la Toscana per la demolizione della carcassa, sebbene la struttura, secondo quanto riportato da alcuni organi di stampa, sarebbe tutt'altro che attrezzata per questo genere di lavori. Proprio per metterla in condizioni di effettuare la demolizione il decreto avrebbe stanziato 90 milioni di euro.
"Sarebbe una scelta folle ed antieconomica", ha spigato il deputato regionale M5S Sergio Tancredi, primo firmatario di una mozione presentata all'Ars dai deputati regionali Cinque Stelle, "per impegnare il governo regionale a mettere in pratica tutte le iniziative possibili per dirottare i lavori a Palermo, una delle poche strutture del Mediterraneo in grado di portarli a compimento". Un analogo provvedimento che caldeggiava la candidatura dei Cantieri navali siciliani è stato presentato pure alla Camera dai deputati M5S. "Spendere male il denaro pubblico - afferma Tancredi - è sempre un male, farlo in tempi di crisi devastante è criminale. Tra l'altro per attrezzare adeguatamente Piombino pare ci vogliano tre anni, quando Palermo sarebbe in grado di operare praticamente da subito".

Per il cantiere navale di Palermo quella della Concordia non è l'unica notizia positiva. L'ordine del giorno che ha avuto via libera dal Senato impegna infatti il governo anche "ad adottare ogni opportuna iniziativa volta ad affrontare e superare definitivamente la situazione di crisi che interessa l'area, garantendo il rilancio delle prospettive occupazionali e produttive".

Ma, il trasferimento a Palermo della "carcassa" della Concordia ha fatto incendiare uno scontro politico e territoriale, infatti, il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi (che è anche commissario per i lavori al porto di Piombino), difende con le unghie la scelta di trasferire la nave nei cantieri di Piombino. "Forse non è chiaro al M5S che trasportare la nave Costa Concordia in un porto così lontano dal Giglio, significa mettere a rischio d'inquinamento l'intero bacino del Mediterraneo". "Anche un bambino può capire che la cosa migliore da fare in questo caso è di trasportare la nave nel porto più vicino, perché così si riduce ogni rischio. Tant'è che spetta alla Regione Toscana la responsabilità di autorizzare lo spostamento del relitto, classificato appunto come rifiuto pericoloso". "Non capisco quali interessi muovano il M5S - ha aggiunto il presidente Rossi - e mi meraviglia che questo ordine del giorno venga approvato dal Senato dove lo scorso 14 maggio, in una audizione della commissione lavori pubblici, territorio e ambiente presieduta da Altero Matteoli, ho svolto un intervento sulla situazione e le prospettive del porto di Piombino, che si è concluso, in modo "anomalo" rispetto alle normali audizioni, con un applauso al mio intervento da parte di tutti i senatori della commissione".

"Come abbiamo più volte sostenuto - si legge ancora nella nota di Rossi -, altre ipotesi saranno prese in considerazione solo se al momento dello spostamento della Costa Concordia non avessimo predisposto il porto di Piombino per accoglierla e purché vengano garantiti tutti gli standard di sicurezza". "Non ci siamo cercati la Costa Concordia, né abbiamo chiesto alla supernave da crociera di arenarsi davanti al porto dell'Isola del Giglio - ha concluso Rossi -. Credo inoltre che sfugga ai senatori la drammaticità della crisi occupazionale che colpisce il settore siderurgico e industriale di Piombino. Il progetto dell'adeguamento del porto esiste da prima del disastro, sarà modificato approfondendo l'escavo e questo predisporrà la struttura alle attività per un corretto smaltimento, secondo il recente pronunciamento del Parlamento europeo. I lavoratori di Piombino e della Toscana terranno a mente e si ricorderanno di questa bella iniziativa del M5S. Non ci faremo scippare".

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13 giugno 2013
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