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Se la dirigente viene promossa dal marito superburocrate...

Il Cobas/Codir denuncia l'ennesimo presunto caso di "nepotismo regionale" con aumento di stipendio

14 ottobre 2011

Da dirigente del polo museale di Catania a capo dell'unità operativa per i beni storici-artistici alla Soprintendenza etnea: una promozione che ha comportato per la dirigente Luisa Paladino un sostanzioso aumento dell'indennità aggiuntiva, da 5.164 a 15.494 euro. La firma sul contratto l'ha apposta il marito della stessa dirigente: Gesualdo Campo, il superburocrate che guida il dipartimento dei Beni culturali della Regione siciliana.

A denuciare quello che sembra l'ennesimo "caso" di nepotismo regioanle è il Cobas/Codir, il sindacato autonomo che rappresenta il maggior numero dei 18mila dipendenti regionali. "Risulta, inoltre - sostiene il Cobas/Codir - che il dottore Campo retribuisce in modo difforme alcuni dirigenti sottoposti (come ad esempio quelli di Palermo e di Catania), sebbene siano assegnati alla stessa identica tipologia di incarico. A Palermo, infatti, alla dirigente posta a capo della unità operativa per i beni storici artistici, Campo ha concesso un contratto individuale che prevede un'indennità di posizione pari a 10mila e 800 euro; a Catania, invece, per lo stesso identico tipo di responsabilità, l'importo è di 15mila 494 euro (in aggiunta allo stipendio base e all'indennità fissa), ovvero la cifra massima assegnabile a un'unità operativa nella Regione siciliana: comunque, circa il 50% in più dell'importo corrisposto alla collega palermitana".
"Visto il grado di affinità di parentela della dirigente catanese con Gesualdo Campo, sembrerebbe che nessuno si sia preoccupato che ciò possa avere assunto il profilo del cattivo gusto, della mancanza di bon ton istituzionale e, chissà, dell'eccesso di onnipotenza e di danno all'immagine della pubblica amministrazione". "Chiediamo al presidente della Regione, Raffaele Lombardo, e all'assessore alla Funzione pubblica, Caterina Chinnici - dicono i segretari del Cobas/Codir, Marcello Minio e Dario Matranga - di conoscere se la condotta di Campo, sia considerata compatibile con l'allegato 'A' del vigente contratto di lavoro della dirigenza regionale, relativamente a eventuali incompatibilità legate ai rapporti di parentela o affinità".
Per i due sindacalisti "in ogni caso, sarebbe utile rendere noto se, secondo l'assessore al personale, presidio permanente della trasparenza, questi comportamenti siano compatibili con l'annunciata azione di rilancio, rinnovamento della macchina amministrativa e trasparenza". "A Lombardo, come da lui stesso richiesto - concludono - segnaliamo questa storia per inserirla nel suo blog nel rispetto di una corretta e completa informazione a tutti i cittadini siciliani".

Per il dirigente non c'è stato alcun favoritismo. "Mia moglie fa parte dell'amministrazione regionale dal 1987 - si difende Campo - è una storica dell'arte e questo è il suo settore di lavoro. L'aumento dell'indennità è stato corrisposto anche ai dirigenti di Palermo e Messina che hanno avuto la medesima promozione. Per mia moglie non c'è stata alcuna disparità. Verificherò se gli altri dirigenti abbiano ricevuto lo stesso trattamento economico". Gesualdo Campo ha inoltre diffuso una nota proprio a difesa della carriera della moglie: "Mia moglie,  dopo aver prestato servizio al museo regionale di Messina per 14 anni, dal settembre 2001 è transitata alla Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Catania dove, a seguito della legge regionale 15 maggio 2000, n. 10, ha avuto attribuita la dirigenza responsabile dell'unità operativa di base per i beni storico artistici sin dall'1 dicembre 2001". "Nel 2004 - prosegue la nota del dirigente - ha avuto attribuita identica postazione all'Ufficio speciale per il Polo museale di Catania rietrando nella precedente sede di servizio l'1 settembre 2009. Con il decreto del presidente della Regione del 28 giugno 2010 (n. 370), i servizi in cui prima si articolavano le Soprintendenze sono stati individuati quali unità operative di base, mantenendo gli stessi carichi di lavoro. In ragione di ciò le quote economiche delle precedenti unità operative di base, gravate dei carichi di lavoro degli ex servizi, sono state incrementate". "In particolare la dottoressa Francesca Migneco, già dirigente responsabile dell'ex servizio per i beni storico artistici della Soprintendenza di Catania - ha aggiunto ancora - ha assunto la dirigenza responsabile del servizio del museo regionale interdisciplinare di Catania, mentre Luisa Paladino ha avuto il precedente carico di lavoro della Migneco con la responsabilità non di servizio ma di unità operativa di base. Senza, quindi, alcun avanzamento di carriera, risultando, invece, per la discrezione che caratterizza la mia famiglia, penalizzata dal suo essere mia moglie".

[Informazioni tratte da Lasiciliaweb.it, ANSA, Repubblica/Palermo.it]

- Quell'ufficio a Bruxelles ... (Guidasicilia.it, 31/08/11)

 

 

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14 ottobre 2011
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