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Se la disperazione diventa a mano armata...

Quando i fallimenti personali vengono riversati su un "nemico comune": la politica

29 aprile 2013

La Procura di Roma non ha intenzione di chiedere la perizia psichiatrica per Luigi Preiti, l'uomo che ieri ha sparato a due carabinieri davanti Palazzo Chigi. Il procuratore aggiunto Pier Filippo Laviani e il sostituto Antonella Nespola sono convinti che Preiti abbia agito nel pieno delle sue capacità e che il suo atto rientri nel comportamento di un "esibizionista".
A Preiti, ora a Rebibbia, saranno contestati i reati di tentato omicidio, porto e detenzione illegale e uso d'arma e munizioni ma non è escluso che possano essere contestate anche alcune aggravanti nella richiesta di convalida del fermo prevista per oggi. L'interrogatorio di garanzia potrebbe essere svolto già nella giornata di domani.

Preiti alterna momenti di lucidità a disperazione piena. Piange, con difficoltà riesce a parlare con il suo difensore d'ufficio. Il legale che lo assiste, l'avvocato Mauro Danielli, spiega: "E' molto depresso, piange in continuazione e gli agenti penitenziari lo sorvegliano a vista ventiquattrore su 24. E' certamente pentito per quello che ha fatto. Ha chiesto le condizioni di salute dei carabinieri. Non riesce a rendersi conto della gravità di quanto ha fatto".
"Cosa ho fatto? Non potevo più mantenere mio figlio". "Cosa ho fatto? Non lo so. Non so spiegare", continua a ripetere Preiti agli agenti penitenziari che lo sorvegliano. Da ieri sera si trova nel carcere romano in isolamento, sorvegliato con una telecamera. "Non potevo più mantenere mio figlio, ero disperato", dice, come a giustificarsi. Chi lo ha visto lo descrive come un uomo "spaurito, con lo sguardo perso nel vuoto", che alterna questi sfoghi a lunghi silenzi.
Nell’interrogatorio di ieri col procuratore aggiunto Laviani e il pm Nespola, Preiti ha tentato di "giustificare" il suo gesto dicendo: "Ho voluto fare un gesto eclatante in un giorno importante: non odio nessuno in particolare ma sono disperato". Secondo gli inquirenti, aveva progettato il suo gesto da almeno venti giorni. "Ho acquistato la pistola al mercato nero di Alessandria, quattro anni fa".

Dopo il fratello Arcangelo, anche l'ex moglie di Luigi Preiti, Ivana Dan, si scusa con le vittime di quello che per lei è stato un gesto di follia: "Chiedo scusa a tutti, soprattutto ai due carabinieri feriti e alle loro famiglie". "Il nostro rapporto per motivi personali legati a un vizio sbagliato (il videopoker n.d.r.). Non è una persona violenta e non ha mai fatto del male a me o al bambino. Avevamo un rapporto civile, lui telefonava e parlava con il bambino. Sono sicura che ha capito di aver sbagliato. L'arma? non posso sapere nulla, viveva in Calabria. Io sto qua da anni con un nuovo compagno e Luigi era contento di questo visto che c'era qualcun altro che si prendeva cura del figlio come un padre. Lui ama suo figlio. Non era turbato da questa cosa. Problemi mentali? Assolutamente no, poi se è caduto in depressione non lo posso sapere. Il gioco? è il problema che ci ha portato alla separazione", ha detto Ivana Dan al Tgcom24.
La sorella di Luigi, Girolama Preiti, sostiene che suo fratello "è sicuramente una persona disperata, ma questo non può giustificare assolutamente quello che ha fatto. Sono convinta, però, che anche la politica ha le sue colpe e dovrebbe riflettere su quanto è accaduto".

Prosegue intanto l'inchiesta su quanto avvenuto domenica davanti a Palazzo Chigi. Preiti non ha agito con dei complici, risulta dai primi accertamenti compiuti dagli investigatori che hanno visionato le immagini delle telecamere presenti intorno a Palazzo Chigi. Si sa inoltre che quando ha sparato ai due carabinieri, Preiti, oltre a una pistola, aveva con sé anche delle punte di trapano. Gli oggetti sono stati trovati dagli investigatori in un borsa beige che l'uomo aveva con sé quando è arrivato in largo Colonna ed erano l'unica cosa contenuta nella borsa. Secondo quanto si apprende, nell'interrogatorio di domenica, Preiti non avrebbe fornito agli inquirenti una spiegazione del perché aveva con se quelle punte.

[Informazioni tratte da ANSA, Repubblica.it, Corriere.it]

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29 aprile 2013
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