Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Se la fine del Mondo diventa il suo inizio

Papa Francesco sceglie Lampedusa come meta della sua prima uscita. Ultimo tra gli ultimi

02 luglio 2013

Ultimo tra gli ultimi, Papa Francesco sarà a Lampedusa lunedì prossimo per celebrare una messa con gli immigrati e gli isolani. Il Pontefice, spiega il portavoce della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, "toccato dalle tragedie dell'immigrazione, lancerà una corona nelle acque dell'isola". "Sarà una visita breve, in forma più discreta possibile", che durerà poche ore, dalle 8 alle 13, ha spiegato padre Lombardi. Dopo il lancio della corona in mare, il Papa incontrerà al porto immigrati e popolazione. Infine celebrerà una messa allo stadio.
"Il Pontefice profondamente toccato dal recente naufragio di una imbarcazione che trasportava migranti provenienti dall'Africa, ultimo di una serie di analoghe tragedie, intende pregare - si legge nel comunciato - per coloro che hanno perso la vita in mare, visitare i superstiti e i profughi presenti, incoraggiare gli abitanti dell'isola e fare appello alla responsabilità di tutti affinché ci si prenda cura di questi fratelli e sorelle in estremo bisogno".
Papa Francesco renderà omaggio alla memoria dei migranti morti in mare lanciando una corona di fiori da una delle motovedette della Guardia Costiera che hanno salvato migliaia di vite umane.

"Ancora non abbiamo deciso su quale unità sarà imbarcato, anche perché siamo in contatto con il Vaticano per risolvere tutti i problemi logistici legati alla sicurezza del Pontefice", ha spiegato il comandante della Capitaneria di Porto di Lampedusa, Giuseppe Cannarile. "Certamente sarà una delle motovedette simbolo che in questi anni sono state più impegnate nelle operazioni di soccorso nel Canale di Sicilia".
Anche il tratto di mare dove il Papa lancerà la corona di fiori non è ancora stato deciso: "Purtroppo - ha spiegato ancora il comandante Cannarile - sono diverse le zone che sono state teatro di naufragi e tragedie. Penso comunque che la cerimonia si svolgerà al largo dell'isola". La motovedetta con il Papa sarà "scortata", in questa sorta di pellegrinaggio in mare, anche dalle imbarcazioni dei pescatori locali.

La sala stampa vaticana ha spiegato inoltre che "a motivo delle particolari circostanze, la visita si realizzerà nella forma più discreta possibile, anche riguardo alla presenza dei vescovi della regione e delle autorità civili". A questo proposito padre Federico Lombardi, conversando con i giornalisti, ha spiegato che ci sarà il vescovo della diocesi, cioè Agrigento, e il sindaco dell'isola.

L'arcivescovo di Agrigento, Francesco Montenegro, presidente della Commissione episcopale della Conferenza episcopale italiana per le migrazioni, durante la conferenza stampa convocata nella sala Giovanni Paolo II del palazzo Arcivescovile di Agrigento, ha espresso tutta la sua gratitudine per l'attenzione del Papa: "Commuove che come prima uscita da Roma, il Papa lunedì prossimo vada a Lampedusa, crocevia di popoli. Avevo manifestato al pontefice l'invito notando da parte sua tanta attenzione, tant'è che ha fatto delle domande, ma non mi sarei mai aspettato la sua visita nella maggiore isola delle Pelagie". "La chiesa agrigentina accoglie con immensa gioia la notizia della visita di papa Francesco. È un dono di grazia straordinario per il quale ringraziamo la divina Provvidenza. La scelta dell'isola di Lampedusa - aggiunge - è essa stessa un messaggio forte che ci aiuta a leggere la storia con gli occhi Dio. Lampedusa è la terra di approdo di migliaia di africani in cerca di una vita dignitosa in Italia e in Europa".
"La presenza del vescovo di Roma a Lampedusa confermerà la comunità cristiana nell'esercizio della carità e dell'accoglienza. È un evento storico - ha osservato - al quale ci dobbiamo preparare intensamente spiritualmente per far tesoro di questa inattesa sorpresa. Alla vergine di Porto Salvo affidiamo il viaggio del papa e le comunità di Lampedusa e Linosa perché benedetto è colui che viene nel nome del Signore".

"Il fenomeno immigratorio, nella sua complessità e con il carico di sofferenza che manifesta - ha aggiunto Montenegro - è l'espressione di un bisogno di giustizia che riguarda milioni di figli di Dio che non può più essere taciuto. Non è un problema solo di Agrigento. La presenza del Vescovo di Roma a Lampedusa ci sosterrà nell'impegno affinché il Vangelo doni a tutti forza di libertà, di giustizia e di pace, mentre confermerà la comunità cristiana nell'esercizio della carità e dell'accoglienza". "I pochi giorni che ci separano dall'evento storico, pertanto, siano valorizzati da tutte le comunità con un'intensa preparazione spirituale - ha concluso - e un forte coinvolgimento ecclesiale per fare tesoro di questa inattesa e meravigliosa sorpresa. Apriamo il nostro cuore a ciò che Papa Francesco ci consegnerà con le sue parole e con la sua presenza".

"L'arrivo del Pontefice è una bellissima notizia. Il fatto che abbia scelto Lampedusa per il suo primo viaggio nel mondo dimostra una sensibilità fuori dal comune, quella di un Papa umano che ha a cuore la sorte degli esseri umani. Da oggi la mia isola non è più il confine d'Italia e dell'Europa, ma l'inizio del cammino pastorale di Francesco. Lampedusa non sarà più sola a sostenere un peso enorme, smisurato, finora sulle spalle di 6.000 persone".
Queste le parole del sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini, commentando l'arrivo del Papa nell'isola lunedì prossimo. "Siamo una comunità fatta di isolani, di migranti e di uomini e donne che si occupano del soccorso, che vive su un piccolo pezzo di terra più vicino alle coste africane che all'Italia. E proprio per questo rappresentiamo, non senza difficoltà, un ponte tra le sponde del Mediterraneo, che prova a offrire accoglienza e dare speranza a gente che lascia le proprie terre alla ricerca di un futuro migliore".
"Mi sono affannata tante volte a sottolineare come il fenomeno dell'immigrazione clandestina non sia una emergenza. - ha aggiunto - È un dramma che viviamo da 15 anni e ciò dimostra che il corso della storia. Non possiamo chiudere gli occhi sul Mediterraneo che è diventato cimitero marino, non possiamo restare inermi ad assistere a tutto ciò. Lampedusa - ha continuato il sindaco - non può essere lasciata sola in questo compito immane. Con la visita di papa Francesco, finalmente è la fine di una grande solitudine".

Vivere e fare il sindaco a Lampedusa significa superare "prove durissime - prosegue Nicolini - vedere la disperazione umana e seppellire tante, troppe, vittime che non sopravvivono alle traversate in mare. Ma anche accogliere chi invece ce l'ha fatta, ricevere il sorriso di chi ti ringrazia semplicemente per il tuo sorriso. Significa assumersi in prima persona un compito importantissimo: contribuire con ogni mezzo affinché abbiano fine i viaggi della disperazione a cui ancora oggi le politiche migratorie della Ue costringono decine di migliaia di persone. Mi auguro che l'Europa sappia ascoltare e accogliere il significato di questo gesto di Papa Francesco".
"Lampedusa non si vestirà a festa per la visita di papa Francesco", ha concluso Nicolini. "Farò in modo che il Papa veda l'isola per come è. Certamente faremo il possibile per essere accoglienti, per garantire sicurezza e ordine. Ma il santo Padre deve vedere l'isola coi barconi ancora lì, in che modo è stata abbandonata nel corso degli anni". La comunità di Lampedusa non vuole, quindi, dare un messaggio falsato a Bergoglio: "Credo che la sua volontà sia quella - dice - di scoprire la Lampedusa autentica".

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

02 luglio 2013
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia