Se la (giustificata) sfiducia nei politici diventa l'uopo di chiunque per dire la propria con faciloneria...
Tutti stanchi e indignati dai politici italiani, incapaci, imbroglioni, vecchi, ciarlatani, immobili, truffatori, tutti uguali e chi più ne ha più ne metta, a lanciare segnali forti alla popolazione, ovviamente, si sentono in dovere un po' tutti. Loro (i politici) non fanno quello che, sotto gli occhi di tutti, c'è chiaramente da fare? Bene, un messaggio chiaro lo lancio io che, proprio perché non sono un politico ma ricopro un ruolo rilevante (lo showman, il comico, il ballerino, etc etc), posso interpretare il pensiero della gente che vuole fatti e non parole, né tanto meno ideologie (ma quelle son morte da un pezzo).
Forse qualche giorno fa Fiorello ha pensato una cosa del genere, quando all'inizio della prima puntata di Viva Radio2 ha invitato gli italiani a strappare e buttar via il certificato elettorale se prima i politici non trovano una soluzione per l'immane dramma che sta vivendo la Campania. Forse si è pure sentito in obbligo di farlo, proprio perché lui, da showman e uomo qualunque, amato da milioni di italiani, trovandosi ogni giorno davanti ad un microfono con la possibilità di rivolgersi alla popolazione ha pensato: ma se non la dico io una cosa del genere chi la deve dire? Beppe Grillo! È la risposta. Benissimo, allora rafforzo in un certo senso proprio quello che dice Grillo.
Attenzione, queste qua sopra sono parole scritte tentando di immaginarci cosa ha portato Fiorello, personaggio attento all'attualità ma sicuramente non un capopopolo, a lanciare il messaggio che ha lanciato, ossia: "Quando vi arriva il certificato elettorale strappatelo e buttatelo per strada. I politici devono fare qualcosa di concreto già prima delle elezioni, e non promettere e basta chiedendo voti. Invece di chiedere devono dare. Se non risolvono il problema dei rifiuti a Napoli, non votate".
Fiorello ha sferrato un colpo anche sui temi della giustizia. "E' ora di finirla - ha detto Fiorello - non se ne può più di vedere gente che commette reati e non passa neanche un giorno in prigione perché si inventano patteggiamenti della pena, riti abbreviati e buona condotta. Se uno sbaglia deve pagare. Vogliamo la certezza della pena". Infine ha esattamente palesato quanto ci siamo immaginati noi (ma era facile immaginarselo): "Risolvere i problemi ai cittadini non è mestiere nostro ma dei politici. Loro però non fanno niente quindi prendiamo in mano noi la situazione".
Ecco, tutto abbastanza comprensibile... però non è buono così. O meglio, arrivare a comprendere situazioni del genere significa essere arrivati al fondo del fondo, avere le spalle al muro, capire che non c'è forse, probabilmente, con quasi sicurezza, non c'è più noente da fare. E questo non è buono.
E sembra che anche Fiorello se ne sia accorto. Così all'indomani della predica in pieno stile ''antipolitico'' ha voluto fare un intervento ''riparatorio'': “Strappare le schede elettorali è sbagliato perché aumenta l'immondizia”. Una battuta per smorzare i toni e, probabilmente, ritornare subito il Fiorello che tutti conoscono.
Insieme al socio Marco Baldini, Fiorello ha giocato a fare il predicatore col megafono, in una sorta di parodia di se stesso, mentre la sua spalla comica gli faceva eco: “Lo abbiamo perso - diceva Baldini - anche sua madre mi ha chiamato chiedendomi di riportarlo alla normalità”.
Per chiudere il discorso, Fiorello ha aggiunto: “Le cose dette sono dette. Sono opinioni, condivisibili o meno. L'importante è il contesto. Un conto è un podio in una piazza, un conto è la radio”. Poi una battuta finale: “Se dovete andare a votare, andate, sempre se riuscite a scansare l'immondizia”.
E se Fiorello ha fatto... diciamo... “dietrofront”, il giorno dopo a vestire i panni di ''grande accusatore'' della politica è stato Carlo Verdone: "Siamo all'ultimo giro. Bisogna stare attenti perché la pazienza ha un limite e soprattutto i giovani ne pagano le conseguenze". L'attore e regista, nei giorni scorsi a Taormina per presentare il suo ultimo film, durante la conferenza stampa ha voluto parlare della situazione politica. "Sempre più spesso sento ragazzi che preferiscono andare a fare esperienze di lavoro fuori dall'Italia - ha detto ancora - e ora con queste altre elezioni mi sembra di andare ad assistere nuovamente allo stesso film dove non cambia il finale". Per Verdone "è un problema che riguarda tutti i politici. Nessuno si deve permettere di sottovalutarlo. C'è tanto bisogno di dialoghi costruttivi e di politiche serie. Speriamo che sia la volta buona".
Insomma... noi ai politici vogliamo dire: che ogni singolo cittadino possa esporre la propria opinione è giustissimo e sacrosanto, ma noi tutti non abbiamo bisogni di opinioni ma di fatti. Sta a voi. Pensateci, ed evitate che ogni giorni chiunque debba sentirsi in obbligo di palesare in maniera più o meno calzante il proprio punto di vista. C'è bisogno di cose concrete.
- ''Grazie Fiorello, ma votare si deve'' di Romano Prodi (la Repubblica)