Se la spiaggia del 'Postino' diventa un resort a quattro stelle
Una colata di cemento rischia di cancellare un patrimonio dell'Umanità
Centomila metri quadrati di terreno acquistati da una società nell'isola di Salina, sta mettendo a rischio speculazione l'intero territorio dell'isola che è patrimonio Unesco e dove, dal 1976 nelle Eolie vige il divieto assoluto di nuove costruzioni. Però, come si dice, fatta la legge, trovato l'inganno: basta dichiarare che si sta ristrutturando un vecchio rudere preesistente, e il gioco è fatto.
Qui è stato girato l'ultimo film di Massimo Troisi 'Il Postino', la cui casa è rimasta proprio come allora. Il proprietario è Pippo Cafarella, artista e giramondo che in una intervista a 'La Stampa' ammette: "Se continua così vendo tutto e lascio l'isola per sempre, non riconosco più la Salina". "Da due anni in qua - rivela Cafarella - da quando ho puntato il dito contro gli abusi, i tentativi di speculazione, il clima si è fatto pesantissimo. Sono stato aggredito da due sgherri davanti agli occhi di mia moglie, la mia barca è stata fatta in mille pezzi, ho ricevuto una busta con una lametta e una penna rotta, ho sentito epiteti di ogni tipo nei miei confronti, ho trovato in casa le foto dei miei figli tagliate. Non sono il solo: un mio vicino si è trovato la macchina presa di peso e gettata nel burrone. Quest'isola rischia di essere cambiata non solo nel paesaggio, ma nella cultura, nella mentalità, nella vivibilità. Bisogna recuperare il confronto civile, bisogna ristabilire la legalità. Bisogna salvare l'anima di Salina".
La Stampa di Torino ha intevistato anche la presidente di Legambiente Salina, Clara Puppo. "Ma vi rendete conto? Costruire qui un resort, progettare una colata di cemento". Per l'ambientalista l'intero progetto è "sintomo di un inquinamento culturale, perché il rispetto del territorio qui finora è sempre stato patrimonio condiviso".
La società, che ha comprato quasi il 30% dell'intera frazione di Pollara, in contrada Mancuso, vuole realizzare il progetto "I giardini dell'Eden rubati agli dèi". Una terribile colata di cemento, secondo chi - fra residenti, intellettuali, politici - si oppone al progetto. Amabili case "in pietre e legno", secondo chi, invece, promuove il piano di edificazione.
Per la realizzazione del progetto è stato chiesto un finanziamento europeo di un milione e 200mila euro, la metà dell'investimento complessivo. Obiettivo: quello di costruire una "residenza turistico-alberghiera a 4 stelle in ambito rurale finalizzata alla conoscenza floro-faunistica dell'isola di Salina". Con tanto di fattoria didattica, "casa delle farfalle", allevamento di asini, giardino botanico e via dicendo. E l'ipotesi di inserire nel nuovo piano regolatore una lunga strada asfaltata.
[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Corriere del Mezzogiorno.it]
- Un 'Postino' a Salina (Guidasicilia.it)