Se per rappresentare il dialetto siciliano si usa la parola Mafia…
In un testo scuola primaria la parola scelta per indicare il dialetto siciliano è mafia
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"In un testo scolastico edito da Mondadori per le scuole, 'Leggere è...', alla voce lingue e dialetti viene letteralmente riportata la dicitura 'mafia (siciliano)'. È vergognoso che la Sicilia e i siciliani vengano offesi in un testo scolastico, peraltro con un accostamento che di dialettale non ha proprio nulla".
È quanto affermano Antonio Ferrante, presidente della direzione regionale del Pd, e Aurora Ferreri, componente della direzione regionale.
"Una casa editrice storica e autorevole come la Mondadori dovrebbe sapere che non è ancora certa l'etimologia della parola mafia e che, in ogni caso, da nessuna parte viene considerato un termine dialettale. Ma anche qualora così fosse, sarebbe altrettanto grave che venga scelto per rappresentare la Sicilia un termine che è sinonimo di dolore, morte e criminalità", aggiungono.
"Chiediamo alla casa editrice di ritirare immediatamente dal commercio il libro e, contestualmente, di porgere le proprie scuse ai siciliani. In caso contrario metteremo in campo tutte le azioni necessarie perché la Sicilia merita di essere conosciuta dai bambini per le sue bellezze e la sua storia prima che per una piaga che purtroppo non è circoscritta solo all'interno dei confini della nostra isola", sostengono.
Al di là del reale intento di chi ha curato il libro e dell'indignazione delle due persone che hanno denunciato il fatto, è interessante notare come due istituzioni della lingua italiana, l'enciclopedia Treccani e l'Accademia della Crusca, trattino della parola mafia: per la prima è una "voce siciliana di etimo incerto", la seconda invece cita una proposta etimologica del 1910 secondo la quale "mafia sarebbe la resa dell'arabismo mo'afiah 'arroganza, tracotanza, prevaricazione'".