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Se questa è rivoluzione...

Il via libera della Regione Siciliana al Muos: un vigliacco dietrofront

25 luglio 2013

La Regione siciliana, con una nota trasmessa ieri al ministero della Difesa, ha comunicato la decisione di annullare i provvedimenti con i quali aveva revocato le autorizzazioni già rilasciate in passato per la costruzione del Muos, il sistema satellitare Usa a Niscemi (Cl). A darne notizia è stato il MoVimento 5 Stelle.
"Tale scellerata decisione - hanno scritto i 5stelle in un comunicato - interviene successivamente al rilascio del parere del Istituto Superiore di Sanità e sull'erroneo assunto che non siano più sussistenti i presupposti per l'applicazione del principio di precauzione". Per il M5S "suddetta decisione si pone in netto contrasto con quanto statuito recentemente dal Tar che, proprio in virtù del suddetto principio di precauzione, aveva bocciato la richiesta di sospensiva avanzata dal Ministero della Difesa, dei provvedimenti  revocati unilateralmente dalla Regione siciliana".

"La decisione del governatore Crocetta di revocare lo stop alle autorizzazioni per l'installazione del Muos all'interno della stazione di Niscemi è incomprensibile e rappresenta un grave tradimento ai danni della Sicilia e dei siciliani e un regalo a quanti vogliono trasformare la nostra Isola in una portaerei protesa nel Mediterraneo" sostiene il deputato di Sel, Erasmo Palazzotto. "La vicenda del Muos non si può considerare solo sotto l'aspetto della salute dei cittadini, pur con tutte le falsificazioni che su questo tema sono state fatte - aggiunge - ma ci deve interrogare sul ruolo della Sicilia nel mediterraneo e sullo sviluppo della nostra economia in relazione ai rapporti con i paesi dell'altra sponda. Crocetta ha in questi mesi ribadito più volte la sua contrarietà al Muos e adesso si piega al diktat del governo centrale senza battere ciglio - conclude Palazzotto - così facendo sta svendendo la Sicilia e dimostra come in campagna elettorale spesso si fanno promesse che servono solo a raccattare qualche voto in più".

In seguito alla revoca della revoca effettuata dal governo Crocetta,  il movimento No MUOS ha chiesto di ascoltare i consiglieri comunali e il Sindaco di Niscemi nella serata di mercoledì 24 luglio. Il confronto è stato duro e poco produttivo, secondo i giudizi espressi dai comitati No MUOS e dalle mamme che hanno chiesto a gran voce ai consiglieri e alla giunta di dimettersi in blocco in segno di protesta nei confronti del governo nazionale e regionale. I consiglieri hanno glissato in merito alla proposta di dimissioni rivendicando il ruolo di rappresentanti della città di Niscemi. E proprio sulla reale capacità di rappresentanza i comitati hanno espresso una forte presa di posizione in merito alla scelta di non dimettersi.
Pochi i consiglieri che hanno preso la parola fortemente contestati da mamme e attivisti che, alla fine dell’incontro, hanno occupato l’aula consiliare in segno ulteriore di protesta e rivendicando la scelta di continuare la lotta contro il MUOS e le 46 antenne.
Gli attivisti hanno quindi trascorso la notte dentro l’aula consiliare mentre una delegazione è partita per Palermo nelle prime ore dell’alba con le mamme No MUOS e gli attivisti di altri comitati.

A Palermo, i legali No MUOS Nello Papandrea e Paola Ottaviano, durante una conferenza, hanno riferito di aver ribadito la mancanza dell’autorizzazione paesaggistica, scaduta il 18 giugno. E che, pertanto, l’eventuale prosecuzione dei lavori è da ritenersi abusiva. Perché la marina statunitense riprenda i lavori per il completamento del MUOS, è necessario avviare un nuovo iter autorizzativo.
I comitati No MUOS stanno valutando i prossimi passi legali da compiere per impugnare l’atto di revoca della revoca.
È singolare che un funzionario regionale, sia pure col massimo rango dirigenziale, possa dichiarare decaduto il principio di precauzione. Specie a fronte dell’ordinanza del Tar del nove luglio scorso che si appella proprio al principio di precauzione per la tutela della salute dei cittadini, ritenuta preminente sopra ogni altro aspetto.
Insomma: ci sono tutti i presupposti per l’illegittimità della revoca della revoca. Giuridici oltre che politici.
E i No MUOS incalzeranno su tutti i fronti, come hanno fatto sinora: con la mobilitazione, certo, ma anche con il ricorso ai canali istituzionali consentiti dall’ordinamento.

- Carte false del Ministero della difesa nel giudizio sul MUOS di Antonio Mazzeo

- L’assessore Lo Bello: «Non ci sono più vincoli» di Carmen Valisano (CtZen.it)
 

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25 luglio 2013
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