Se sei gay in Uganda rischi l'ergastolo
Il presidente Yoweri Museveni ha firmato la legge contro i gay: una sfida aperta all'Occidente
Il presidente dell'Uganda, Yoweri Museveni, ha firmato ieri la controversa legge che prevede l'ergastolo per gli omosessuali. L'annuncio è stato dato dalla sua portavoce, Sarah Kagingo, che lo ha definito "un passo storico".
Dopo le resistenze che il presidente aveva mostrato il mese scorso, dovute anche alle forti opposizioni provenienti dall'estero, la settimana scorsa Museveni ha affermato che, secondo un team di scienziati ugandesi, non ci sono prove che l'omosessualità sia una condizione genetica e ha invitato il governo Usa ad aiutare i ricercatori locali a stabilire "se veramente ci siano persone che nascono omosessuali". Così ha deciso di procedere alla promulgazione della legge, molto popolare in Uganda, dove tanti religiosi cristiani e politici affermano che sia necessario impedire agli omosessuali occidentali di "reclutare" bambini ugandesi.
Un passo che è un'aperta sfida all'Occidente, accusato di stare operando un "imperialismo sociale" e di voler "imporre valori sociali". "Ci dispiace che voi occidentali viviate in questo modo, ma non vi diciamo niente".
L'amministrazione Usa ha reagito annunciando che Washington rivedrà le relazioni con l'Uganda, compresi i programmi di assistenza per il contrasto alla diffusione dell'Aids. Il segretario di Stato John Kerry in un comunicato ha espresso "profondo rammarico". Gli Usa, continua la nota, "avvieranno una revisione interna delle relazioni con il governo ugandese in linea con le nostri politiche anti-discriminatorie e i principi che riflettono i nostri valori". Una presa di posizione ferma, che riecheggia quella del presidente Barack Obama, che si era detto "molto dispiaciuto" per l'approvazione della legge. Durissimo anche il premio Nobel per la pace Desmond Tutu che ha paragonato la normativa alle persecuzioni naziste.
La legge anti-gay era stata approvata in Parlamento a dicembre, dopo che i suoi promotori avevano accettato di togliere dal testo la possibilità di ricorrere anche alla pena di morte, il provvedimento prevede l'ergastolo per i recidivi, vieta qualsiasi propaganda dell'omosessualità e rende obbligatoria la denuncia delle persone omosessuali.
Museveni, che è un devoto cristiano evangelico, all'inizio di questo mese ha firmato una legge contro la pornografia, vietando la presenza in tv di persone vestite in modo non appropriato e monitorando le attività su internet dei cittadini. I gay in Uganda sono spesso vittime di molestie e minacce di violenza, con le organizzazioni dei diritti umani che hanno denunciato anche stupri "correttivi" ai danni delle lesbiche.
In molti Paesi africani l'omosessualità è vietata e duramente punita con l'eccezione del Sudafrica. L'Uganda è però diventato il primo Stato del continente che prevede l'ergastolo. In altri Paesi, come la Nigeria, le pene arrivano a un massimo di 14 anni. Nelle zone in cui vige la Shaaria, la legge islamica, come le aree sotto il controllo delle milizie Shabaab in Somalia, l'omosessualità è punita con la pena di morte. [Repubblica.it]